PAPILLOMA VIRUS: «PREVENZIONE O INTIMIDAZIONE?»
Abbiamo ricevuto un’interessante segnalazione su una campagna di prevenzione primaria a cura di Regione Toscana e Servizio Sanitario della Toscana per la vaccinazione contro il Papilloma Virus. Ne riportiamo integralmente il testo.
«Gentilissima Redazione, ho ricevuto due giorni fa una lettera dalla Regione Toscana-Azienda USL 6 Centro Vaccinale di Cecina la quale mi invita a vaccinare mia figlia Marta contro il Papilloma Virus (HPV) per la prevenzione dal carcinoma della cervicale uterina. A questa lettera è allegato una broschure che vi allego e nella quale viene riportato quanto vi scrivo.
Non avrei mai pensato che un azienda che dovrebbe educare la gente alla prevenzione dalle malattie si preoccupasse invece di seminare il panico per costringere addirittura le bambine a vaccinarsi.
Non è la “solita accusa” gratuita della quale potrei essere additato. E’ invece quello che il Centro Vaccinale di Cecina sta facendo “intimando” le giovani bimbe a vaccinarsi dicendo questo: “Tanto prima o poi lo incontrerò” (il virus che può trasformarsi in forma tumorale del collo dell’utero, HPV).
Ma “prima o poi lo incontrerò” significa che proprio non lo eviterò, che mi ammalerò, che avrò il virus che poi può trasformarsi…
Altro che prevenzione! Questo è terrorismo psicologico per costringere i genitori a portare le loro figlie a vaccinarsi.
Quale interesse c’è per aver “elaborato” uno slogan così “terroristico” ?
Ho telefonato al numero verde per chiedere spiegazioni e chi mi ha risposto mi ha riferito al telefono che questa campagna è il frutto di studi e che ci hanno lavorato importanti studiosi (?!) Importanti per cosa? Per chi?
Spero che le bambine proprio non lo incontrino questo virus. Spero che chi ha “studiato tanto” nel concepire questo assurdo depliant ci ripensi e ritiri questa ignobile campagna sanitaria e che dicano alle nostre figlie (di qualsiasi età) che non è vero che devono prima o poi ammalarsi di tumore all’utero! Da parte mia mi consulterò con qualche medico che in maniera responsabile mi dia una sua opinione sulla opportunità o meno di vaccinare mia figlia. Di questo ne parlerò con tutti i genitori che conosco (e quelli che non conosco) spiegandogli l’atto assurdo al quale l’ASL 6 si sta prestando».
Lino Parra
Onestamente il termine usato di “terrorismo” mi pare un poco forzato, credo che faccia bene ad informarsi tenendo presente però, che il problema è importante e che prevenire, senza terrorizzare, è meglio che poi dover curare .
Bravo papà’ , finalmente qualcuno che non si imbranca come una pecora ma vuol saperne di più ….. A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si indovina…. Forse gli è’ balenato nella mente l’enorme giro di affare che c’è’ dietro questo che per le aziende produttrici e’ veramente una manna dal cielo…. Aoh riuscire a rifilare tre dosi di vaccino a tutte dicesi tutte le bimbe nessuna esclusa e’ veramente una pacchia…..è poi a spese di tutti i contribuenti. …..con la complicità’ della ASL…..terrorizzando adeguatamente i genitori visto che la bimba di nove dieci anni non si può’ difendere……mamma snaturata vuoi far morire la tua amata figlioletta di cancro all’utero???. Una prospettiva veramente rosea per molti anni a venire fino a quando come già avviene qualcuno diffidente come il nostro papà vorrà ficcare il naso in questo affarone per scoprire che …..staremo a vedere…..!!