CALISI: LA PRO LOCO E’ FORTE, MA POCO USATA A PIOMBINO
Abbiamo intervistato il Presidente della Pro Loco di Piombino Elia Calisi sul futuro turistico della città e sul valore aggiunto che l’associazione può offrire.
Ho notato che molte persone non sanno che cosa è una Pro Loco: potrebbe spiegarlo brevemente?
Le Pro Loco sono associazioni locali con scopi di promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio, e in Italia esistono più di 6000 Pro Loco che assieme fanno parte della Unione Nazionale delle Pro Loco (UNPLI). Tale Unione costituisce l’unico punto di riferimento a livello Nazionale di queste associazioni, e permette di avvalersi di una struttura radicata e capillare presente in tutto il territorio. L’ UNPLI viene riconosciuto e valorizzato nel proprio ruolo sociale da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, della Salute, del Ministero per i beni culturali, dal Ministero degli Interni e dalla Presidenza del Consiglio con cui intrattiene continui e fruttuosi rapporti di collaborazione. Oltre a ciò, e sempre nell’ambito del no-profit, essa è partecipe all’osservatorio Nazionale delle associazioni Promozione sociale ed è iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di promozione sociale istituita dalla legge 383/2000.
Ci parli adesso della Pro Loco di Piombino.
La Pro Loco a Piombino aderisce all’UNPLI ed esiste dalla fine 2005; da allora ha sempre lavorato attivamente per rilanciare e valorizzare il proprio territorio, basti pensare che in collaborazione con il coordinamento del Carnevale si è rilanciato il Carnevale qua a Piombino, che prima era ridotto solo alla tradizionale e bella sfilata del Cicciolo del Martedì grasso. Un altro grande successo della Pro Loco di Piombino, in collaborazione con le altre Pro Loco e Comuni della Provincia, delle associazioni di categoria e in particolare modo voluta dalla Provincia di Livorno, è riuscita a trasformare un evento come la Notte Blu in un grande “Evento” di valorizzazione del territorio. Come Pro Loco noi crediamo che uno dei modi per uscire dalla crisi che ci affligge è proprio quello di rendere più appetibile il “Brand” del nostro territorio sui mercati turistici Internazionali.
Cosa intende con “uscire dalla crisi valorizzando il territorio”?
Per esempio il nostro territorio non sta solo affrontando la grave crisi della siderurgia; qui a Piombino abbiamo anche il problema che le piccole imprese stanno chiudendo, e di certo le ricette di cui hanno bisogno sono diverse da quelle della siderurgia. Queste imprese hanno bisogno di turisti e qui noi dobbiamo lavorare in modo tale da valorizzare il nostro bel territorio che non ha solo la fabbrica ma dei posti “mozzafiato” che possono essere riscoperti e rensi attivi per i turisti, come il Rivellino, il Castello di Piombino, il nostro Museo archeologico, la nostra Piazza Bovio, eccetera.
L’amministrazione Comunale sta valorizzando in modo efficace il territorio piombinese?
Purtroppo il Comune per la prima volta nella sua storia ha i conti in perdita, e pertanto molti dei suoi capitoli di spesa sono stati tagliati. La fortuna del Comune, oltre ad avere una Pro Loco nel territorio, è quella di avere molte associazioni di volontariato che si prendono sulle loro spalle eventi che dovrebbero essere comunali, vedi per esempio l’Associazione Tolla e Porta a Terra che ogni anno rilanciano eventi come la Festa del Patrono della Città, Santa Anastasia, oppure culturale del territorio come i fuochi di San Giovanni. Oltre a ciò nel territorio è sorta da poco una nuova associazione di pubblici esercenti, la “Congiura dei Pazzi” che, come dei “Pazzi” nel senso buono, cerca come devono giustamente fare dei veri imprenditori, di richiamare turisti creando continuamente eventi, senza parlare di molte altre associazioni che svolgono altri eventi importanti come le sagre del pesce, la festa del mare ecc.
Ultimamente si legge sui giornali del problema delle associazioni non gradite dall’Amministrazione Comunale. Che ne pensa?
Ovviamente io posso parlare solo della Pro Loco. I nostri rapporti con il Comune sono per volontà loro al “minimo sindacale”, bensì di norma dovrebbero essere molto più attivi e collaborativi, perché a differenza di quello che alcune associazioni locali millantano, noi abbiamo agevolazioni che permettono di abbattere i costi degli eventi, per esempio come la SIAE che sono almeno come costo un terzo di quello che pagherebbe chi oggi svolge eventi tipo Primo maggio, ultimo dell’anno ecc., o chi gestisce la luminaria di Natale del Paese, visto che la nostra convenzioni con l’Enel ci permette di abbattere del 50% dei costi di consumo e di allaccio. Facendo un calcolo veloce, utilizzando la Pro Loco in un anno si risparmierebbero circa diecimila euro; è una somma irrisoria, ma sono sempre convinto che una buona amministrazione deve sempre guardare ad abbattere i costi per rispetto dei suoi cittadini. Però capiamo che esiste una situazione di collaborazione che dura da decenni con altri soggetti e l’Amministrazione nei suoi pieni poteri e diritti preferisce continuare a percorrere una strada che già conosce.
Un altro esempio che noi non capiamo è come mai noi non veniamo invitati a partecipare all’agenzia di valorizzazione turistica AVT, una struttura che, per come è costituita e composta, opera in queste modalità solo a Piombino. Ovviamente nessuno ricorda che, visto che a Piombino c’è una Pro Loco e visti gli accordi con l’ANCI (Unione Nazionale Comuni d’Italia) e Ministeriali per valorizzare il nostro Territorio in sinergia con le Pro Loco, di utilizzare quest’ultima. E neanche capiamo perché non ci rendono semplicemente partecipi delle scelte prese.
Si faccia una domanda e si risponda.
La domanda che mi faccio è quella che a volte sento fare da quelli che vogliono bistrattare la mia associazione ovvero “A Piombino esiste una Pro Loco?”. Sì, esiste ed è forte sia come numero di associati, sia con i partenariati con le altre associazioni, ed è sempre pronta a collaborare con chi ha davvero voglia di lavorare per rilanciare e valorizzare il nostro territorio, non a parole ma a fatti concreti.
Irene Caroti
Ma il turismo a Piombino interessa? La domanda può sembrare provocatoria, ma secondo la mia opinione, le ultime scelte in materia di sviluppo e occupazione auspicate dalla nostra classe dirigente portano altrove. La Concordia e le nuove opere portuali dovrebbero portare posti di lavoro e prosperità per un’economia basata soprattutto sull’industria, che negli anni ha dimostrato un continuo declino, assorbendo risorse economiche che potevano essere investite diversamente e con più profitto dalla cittadinanza. Non credo che ci voglia molta fantasia per immaginare quali disastri provocherà la realizzazione di un porto e un canale per accogliere una nave della stazza come quella Concordia, il dragaggio del porto per circa un miglio, largo 40 metri e profondo almeno 10, intorbidendo l’acqua di tutto il litorale, distruggendo posidonia e fauna marina per anni, senza pensare a dove scaricare tale massa di materiale inquinante. Credo che tutte le attività turistiche debbano prendere in considerazione che non è possibile conciliare simili attività con quello che necessita per offrire un minimo di prospettiva ai possibili clienti, un mare pulito, arenili curati e panorama naturale è obbligatorio.
La Pro Loco di Piombino viene criticata da chi non la conosce o da chi è in malafede… è storia vecchia che si trascina da anni… speriamo che la prossima giunta sia più saggia e lungimirante di quella che sta per lasciarci…