ITALIAN FOOD: SCONGIURATA LA CHIUSURA, SALVI 300 POSTI DI LAVORO
Campiglia M.ma (LI) – Al via la campagna di trasformazione del pomodoro da industria in provincia di Livorno. Riapre nei prossimi giorni lo stabilimento di Venturina (Li) di Italian Food, per la lavorazione del pomodoro da industria. Per Cia Livorno, il via della campagna di lavorazione del pomodoro, è “una bella notizia”, dopo che – nelle settimane scorse – da parte della fabbrica era stata minacciata la chiusura dello stabilimento, a seguito di varie problematiche che riguardavano aspetti strettamente connessi con le lavorazioni, la depurazione delle acque, la logistica dei trasporti e non ultima una situazione finanziaria delicata. «L’inizio della campagna di trasformazione del pomodoro – sottolinea il vicepresidente di Cia Livorno Pierpaolo Pasquini – è un segnale importante, non solo per l’agricoltura ma per tutta l’economia del territorio».
Il polo di trasformazione industriale di Venturina rappresenta una certezza per le prospettive del settore agricolo e per i livelli occupazionali che garantisce sul territorio della Val di Cornia. «Per quanto riguarda l’economia del territorio – aggiunge Pasquini – il ruolo di Italian Food rimane strategico, non solo per la Val di Cornia, ma per l’intera Toscana. Oltre a garantire il mantenimento di 300 posti di lavoro tra operai stagionali e fissi, per il sistema agricolo è un punto di riferimento per la collocazione del pomodoro ed una certezza di reddito, in una congiuntura economica difficile per le aziende». Per la Cia il rapporto con la produzione locale e con le Organizzazioni di prodotto a partire da Asport, resta fondamentale, come il puntuale pagamento della materia prima consegnata alla trasformazione, considerato che a tutt’oggi non sono ancora stati completamente saldati i conferimenti della campagna precedente.
Con la sottoscrizione dello scorso anno, del protocollo di intesa per tutelare il pomodoro da industria, tra enti pubblici (Regione, Provincia di Livorno, Comune di Campiglia Marittima), le aziende dell’acqua e dei rifiuti, le organizzazioni professionali agricole, le centrali cooperative, l’Organizzazione di Prodotto Asport e la stessa Italian Food regionale, si è inteso garantire un giusto reddito per i produttori agricoli, l’occupazione, la tutela ambientale e una produzione locale che ha elevate caratteristiche qualitative.
«E’ necessario operare per rafforzare le filiere ed i rapporti tra i soggetti della produzione e della trasformazione – afferma il presidnte di Cia Toscana Giordano Pascucci – a partire dal comparto del pomodoro di industria che riveste un ruolo strategico per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia toscana. Per questo occorre agire con maggiore determinazione, anche da parte delle Istituzioni, Regione e Locali, sia per favorire lo sviluppo e la crescita dei punti di trasformazione che per rafforzare i legami tra questi e la produzione locale valorizzandone sia la qualità che l’origine. Vanno ricercate e create le condizioni – conclude Pascucci -, per rafforzare questa filiera in Toscana concretizzando un vero e proprio “distretto” attraverso il quale vengano sviluppate le relazioni ed i rapporti che puntino allo sviluppo della produzione regionale di pomodoro, di alta qualità assicurando adeguata remunerazione agli agricoltori, e sul rafforzamento dei punti di trasformazione la cui crescita può contribuire alla crescita dell’occupazione e dell’economia regionale».
Insieme alle certezze produttive, per Cia Livorno e Toscana, rimangono però le preoccupazioni sui tempi per il trasferimento della fabbrica, che consentirà da una parte la riqualificazione urbanistica dell’area attuale di Venturina e dall’altra garantirà lavorazioni diversificate, con riferimento alle produzioni ortofrutticole del territorio e non solo del pomodoro da industria. Resta quindi fondamentale -concentrare l’attenzione alle risorse finanziarie da reperire per il finanziamento del progetto di delocalizzazione.