CAMPIGLIA: TORNA IL GRANDE PALCOSCENICO DI “APRITIBORGO”
La macchina di Apritiborgo Abc Festival in programma nel centro storico di Campiglia M.ma dall’11 al 15 agosto è in pieno movimento e pronta ad alzare il sipario sul grande palcoscenico a cielo aperto della città. Il contenuto degli eventi è “una matassa intricata”, come la definiscono a Terzostudio al quale il comune di Campiglia si affida da anni per la direzione artistica.
La formula applicata riscuote ad ogni edizione un grande successo da parte del pubblico più variegato perché ognuno può scegliere il suo percorso preferito tra i tanti offerti. Al centro di questo festival sta sempre il gioco, perché ognuno gioca la sua parte, interpreta il suo ruolo, nel teatro della città, e il gioco di perdersi nella città, di girarla tutta senza mai ripassare dalla stessa strada si può giocare tutto l’anno, anche quando non c’è il festival. Col festival, invece ci si può dare qualche obiettivo, scegliere gli spettacoli da vedere, farsi stuzzicare l’appetito nella via del gusto e nei locali del centro, fare qualche acquisto, uscire dalla bolgia e seguire la via delle Processioni o scendere il Poggiame passando per la scalinata e ritrovarsi ai giardini del centro civico Mannelli.
«Si può fare questo gioco anche seguendo il ‘filo’ – afferma Terzostudio – degli spettacoli, ovvero il gioco dei fili, fili che intrecciano le strade e i pensieri, fili che orientano o disorientano lo spettat/tore, fili che lo guidano da qualche parte». Il filo della Luce, dell’Effimero, dell’Armonia, della Maschera, dell’Assurdo, della Poesia e infine il filo della Gioia, che caratterizzano il genere degli spettacoli proposti dalle 25 compagnie selezionate che ogni sera offrono altrettanti spettacoli e repliche.
«Il festival mantenendo i tratti caratteristici e consolidando il rapporto con il pubblico e la cittadinanza si rinnova ogni anno – afferma il sindaco Rossana Soffritti – perché questo tipo di manifestazioni non possono essere statiche, anche se ci sono dei gruppi che ogni anno tornano e rappresentano un po’ un filone affettivo al quale il pubblico è affezionato e ricerca».
Massimo Mattioli professore di scenografia dell’Accademia di belle Arti di Firenze ha parlato del progetto della Bottega del Mascherero condotto insieme a Francesco Givone, altro dovente dell’Accademia. Mattioli inoltre pensa già alle edizioni future e afferma l’importanza di rafforzare il coinvolgimento della cittadinanza e soprattutto i giovanissimi da cui si sviluppa un senso di appartenenza alla comunità e si creano le condizioni per sviluppare realtà come ad esempio la Lotus, associazione capitanata da Chiara Migliorini cresciuta ai laboratori del festival e al Teatro dell’Aglio, da due anni anima dell’Anteprima di Apritiborgo con bellissimi spettacoli. Chiara Migliorini ha ricordato gli spettacoli presentati, frutto di lavoratori teatrali per gruppi di adulti e per la scuola, ed ha rilevato l’importanza di promuovere il teatro nella scuola. Paola Coppini dell’associazione di Vieniteliracconto che quest’anno presenterà due spettacoli: la spada nella Roccia e il Brutto Anatroccolo, ha sottolineato la funzione di accrescimento culturale della manifestazione che non deve solo divertire, ma anche far riflettere attraverso i contenuti di carattere sociale espressi dai testi. Marta La Mura, presidente dell’Ente Valorizzazione Campiglia ha introdotto il tema della collaborazione tra le varie forze culturali e di volontariato del territorio che emergeranno nelle due serate della Cena Medievale e dei Calici di Stelle (9 e 10 agosto) alle quali il rinnovato gruppo dell’EVC ricco di giovani lavora con tanto entusiasmo.
A chiudere è stato l’assessore alla cultura Jacopo Bertocchi che oltre ad esprimere la soddisfazione per il programma di Apritiborgo ha ricordato che è il frutto del lavoro che la giunta ha svolto in questi anni e che ha teso a mettere in rete risorse umane e materiali, dall’associazionismo ai beni culturali nelle loro varie sfaccettature, raggiungendo oggi un alto livello di progettualità e iniziative di cui Apritiborgo è un po’ il momento culminante in un quadro di attività che si sviluppa durante tutto l’arco dell’anno.
La manifestazione è lodevole e molto carina. Però pretendere il balzello dei 9 € a cranio per accedere all’interno del paese di Campiglia mi pare troppo oneroso e nemmeno troppo legale. Difatti non credo sia possibile pretendere da un cittadino il pagamento in cambio dell’accesso all’interno di un intero paese sito sul territorio nazionale. Un conto è una zona ben definita (parco pubblico, stadio, palazetto ecc.. ) dove una persona se interessato paga e accede… un conto è chiudere i vari ingressi di un intero paese e vietare di fatto la libera circolazione dei cittadini se non in cambio di un abbastanza esoso pagamento. Non credo che sia una cosa molto costituzionale. Sarei curioso di sapere che cosa ne pensa il TAR di questo, a mio modo di vedere, abuso. Addirittura se uno deve andare a trovare un residente è costretto a dare spiegazioni agli organizzatori sui motivi per cui deve accedere all’interno del paese … ma la privacy dove va a finire? Così un ipotetico cittadino dovrebbe dire a un signor nessuno che sta seduto dietro un banchetto con una fascia gialla al braccio, che deve andare in via tal de tali a trovare sua nonna perchè magari le deve portare la pomata per le emorroidi … ma scherziamo? Inviterei gli Amministratori a prestare più attenzione all’Art. 16 della Costituzione della Repubblica ItalianaCostituzione della Repubblica italiana
Art. 16
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.