INFRASTRUTTURE, CROCE E DELIZIA PER PIOMBINO
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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Corriere Etrusco “numero 21” del 30 agosto 2013.
Un incendio a un capannone, un tubo che si rompe o una manifestazione di protesta con i trattori sono tre esempi di eventi che fanno collassare il sistema viario piombinese e isolano la città, che è in attesa da troppo tempo di una seconda via di accesso.
La cronaca di mercoledì scorso infatti ci narra di sette chilometri di fila, dal cavalca-ferrovia del porto fino all’imbocco della 398 a Montegemoli (a causa dell’improvvisa rottura di una tubazione da 300 millimetri che scende dal serbatoio di Montegemoli verso la città, ndr.) dall’ora di pranzo fino a dopo le 18.00. Ovviamente sono di nuovo scoppiate le polemiche sulla strada, che continuerà ad essere l’unico accesso alla città fino a quando non sarà realizzato almeno il primo tratto del prolungamento delle 398 che dovrebbe, e il condizionale è d’obbligo, essere approvato dal Cipe a settembre e realizzato poi a carico della Società Autostrada Tirrenica (SAT).
Nell’estate delle code sono stati due i precedenti più significativi: il 12 agosto la manifestazione dei trattori, organizzata dai residenti della Sdriscia e Campo all’Olmo, ha creato una coda che ha bloccato tutto il traffico al punto che le auto sulla SS398 sono arrivate a fermarsi a 3-4 chilometri dal bivio di Fiorentina, e sulla geodetica tutti fermi tra il ponte sul Cornia e il Quagliodromo.
È prioritario per gli amministratori locali risolvere rapidamente il problema di Ponte di Ferro, perché con la sua rimozione viene meno un importante collegamento nelle campagne. Alla demolizione sembra che non seguirà immediatamente una nuova costruzione(si parla del 2015), e questa data non è andata giù ai residenti della zona che hanno terreni sulle due sponde del Cornia.
L’altro precedente è da far risalire al 10 agosto, con le due corsie d’ingresso completamente bloccate dal traffico per il porto. Ponte di ferragosto e traffico vacanziero verso l’Elba si sono scontrati ancora una volta con la sicurezza dei residenti a Piombino. Tutto questo sarebbe facilmente risolvibile dalla SS398 fino al porto, peccato che dalle promesse dell’allora sindaco Guerrieri ad oggi sono passati più di dieci anni senza che di concreto non sia stato fatto nulla.
L’urgenza di realizzare la quattro corsie è stata oggetto della recente trattativa sul “decreto Piombino” tra Comune, ministero ed Autorità portuale. Peccato però che questa opera, se andrà bene, sarà completata fra non meno di 5 anni. Da più parti sono non pochi i dubbi sulla efficacia di un’opera che per anni (dal termine del primo lotto realizzato da SAT al suo completamento fino al porto) canalizzerà tutto il traffico in entrata e uscita dalla città in un’unica rotonda, quella del Gagno/Poggetto. Le code per anni slitteranno di fatto solo un paio di chilometri più avanti, e i residenti si ritroveranno negli stessi problemi.
Ma la cosa più importante è che nessuno vuole affrontare seriamente la questione della bretella “Poggio ai Venti-San Rocco”. Questa strada, che di fatto già c’è, costa meno della Fiorentina-Diaccioni ed è più corta, toglierebbe da Viale Unità d’Italia il traffico dei residenti a San Rocco, Monte Mazzano Salivoli e Diaccioni. È una via panoramica che permette accesso e uscita rapida dalla città ai mezzi di emergenza (ambulanze e Vigili del Fuoco) ed è attualmente meno sottoposta a speculazione edilizia, e per concludere il suo adeguamento costerebbe poco alle casse del Comune.
Ben venga quindi la quattro corsie per il milanese e il fiorentino che devono andare all’Elba, ma in caso di incidente rilevante crediamo che per i residenti l’unica via di fuga non debba essere solo il mare.
Giuseppe Trinchini