DE VINCENTI: «PER LUCCHINI SINERGIE DIFFICILI CON TARANTO»
Mercoledì 4 agosto alla Festa nazionale dell’economia e dell’industria del Pd interessante dibattito al quale hanno partecipato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso, il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti, il responsabile nazionale del Pd per l’economia Matteo Colaninno, il presidente della commissione industria al Senato del Pd Massimo Muchetti, il segretario regionale Ivan Ferrucci ed il sindaco Gianni Anselmi.
Una serata da tutto esaurito, con tanti operai Lucchini tra il pubblico, ma anche rappresentanti sindacali come il segretario della Fiom Luciano Gabrielli, delle Rsu Mirko Lami e Simone Martini e poi lo stesso commissario di Lucchini Piero Nardi e il direttore dello stabilimento Magona (ArcelorlMittal) Leandro Nannipieri.
Il segretario della Cgil Susanna Camusso ha chiesto al governo di agire subito promuovendo le sinergie tra Piombino e Taranto: «Lucchini e Ilva sono guidate da due commissari nominati dal Governo — ha detto in sostanza — il Governo si faccia parte attiva di una proposta per utilizzare temporaneamente i semilavorati di Piombino a Taranto dove un altoforno è fermo per la riqualificazione».
La doccia fredda è arrivata da De Vincenti, che ha chiarito che «le sinergia con Taranto possono esserci attraverso un accordo commerciale, ma solo se il mercato riprende. La produzione dell’Ilva, anche dopo la chiusura di un altoforno, è sufficiente ed i piazzali sono pieni di prodotti semifiniti». «Il problema della Lucchini non è solo collegato alla crisi economica, ma anche al differenziale dei costi. Non è del tutto uno stabilimento a ciclo integrale perché manca di un agglomerato e ha accumulato debiti che hanno schiacciato l’azienda, bruciando 950 milioni del patrimonio. L’amministrazione straordinaria è arrivata troppo tardi. Non c’era da fare altro che tenere il minimo equilibrio economico, pur una situazione drammatica».
«L’amministratore straordinario sta preparando il terreno per trovare una soluzione che, attraverso un imprenditore serio, sia capace di dare un futuro alla Lucchini. La ricerca è in corso – ha concluso il sottosegretario – e si stanno valutando le possibilità tecnologiche con una combinazione tra forno elettrico e Corex, un impianto sperimentale da valorizzare ma che non è certezza».
I sindacati intanto hanno già preannunciato una grande manifestazione a Piombino per fine settembre, inizio ottobre con i segretari nazionali Camusso, Bonanni e Angeletti di Cgil, Cisl e Uil, e c’è attesa anche per la presentazione del piano industriale da parte del commissario Lucchini Piero Nardi. Entro il 15 settembre renderà noto il progetto in parte già delineato con una acciaieria in grado di essere riqualificata attraverso un investimento di meno di cento milioni di euro, anche se molto dipende dalla ripresa del mercato e dalle politiche europee dell’acciaio che negli ultimi anni hanno favorito di fatto le multinazionali operanti nei paesi emergenti.
Come aveva anticipato il sindaco Anselmi nella sua introduzione, l’idea di un forno elettrico torna a circolare. Ma se i lavori di realizzazione dello stesso non partiranno prima di questo Natale, essendo i tempi di realizzazione indicativi di circa un anno, l’altoforno, che potrà marciare al massimo per altri pochi mesi soltanto, rischia di non garantire nel 2014 la quantità di materiale necessario alla produzione, e di conseguenza l’unica alternativa sarà la chiusura dello stabilimento.
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