IO VORREI, NON VORREI, MA SE VUOI
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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Corriere Etrusco “numero 23” del 13 settembre 2013.
Da troppo tempo la politica promette ai residenti della Val di Cornia grandi opere. Tutte queste promesse si stanno oggi scontrando con la realtà dei fatti, e le prossime settimane ci chiariranno definitivamente se la direzione che sta prendendo questo territorio sia quella di un futuro possibile oppure quella di una grande crisi del sistema.
Intanto passano i mesi e da una parte continuano gli annunci. Gli ultimi riguardano un Corex e un forno elettrico che possono dotare Piombino di una siderurgia ecologicamente moderna e sostenibile. La presenza del porto (potenziato con gli investimenti in corso), la liberazione di aree per nuovi insediamenti produttivi in settori innovativi, così come la creazione di un polo di ricerca partecipato da università e imprese su materiali, processi industriali e bonifiche, che possono aprire una stagione nuova che dia qualità, ruolo e dunque speranza al territorio.
Dall’altra le opposizioni denunciano che ottobre ha due scadenze: la fermata dell’altoforno e l’azzeramento delle risorse economiche della Lucchini a fine mese, con lo stop degli stipendi a meno di importanti novità. Senza accordo con Taranto e senza soldi si ferma tutto. Se passa la realizzazione del forno elettrico la riduzione del personale sarà del 55% con una perdita stimata di 1200 posti di lavoro.
Nel mezzo c’è il mese di settembre con un altro appuntamento importante: quello della presentazione del piano industriale che il commissario Nardi dovrebbe fornire entro questa settimana.
È indubbio che siamo ad un passaggio delicatissimo. Decisivo è un piano industriale che metta al primo posto la salvaguardia occupazionale, diretta ed indiretta, e l’individuazione di un soggetto industriale pronto ad investite su di esso. Per raggiungere questo obiettivo però c’è bisogno di tempo, tempo che lo stabilimento ormai non ha più.
Dal punto di vista delle infrastrutture invece, sono passate anche le ferie estive ma il Cipe per ora non decide e, come conseguenza, il lotto 7 della strada statale 398, quello che dovrebbe congiungere Montegemoli al Gagno, resta nel limbo. E non è cosa trascurabile dal momento che, proprio della deliberazione del Comitato, dipendono i 50 milioni di euro che la Sat dovrebbe investire in questo tratto della bretella per il porto. Eppure i tempi per deliberare in materia sono scaduti da tempo. Per la precisione dal 25 agosto scorso, termine ultimo indicato nel decreto che ha definito Piombino come area di crisi complessa.
Appare incredibile che, mentre si moltiplicano gli annunci della politica circa i tempi frenetici con cui dovrebbero essere compiute imponenti opere portuali, sul piano operativo si debbano registrare così vistosi rallentamenti nella realizzazione del progetto complessivo previsto dal protocollo di intesa, firmato poche settimana fa.
Poi c’è il caso Concordia, che sarà raddrizzata a metà settembre. I lavori sul porto di Piombino sono ancora lontani dall’iniziare, ma il governatore Rossi insiste che la Concordia deve essere smantellata in questo porto perché è naufragata in Toscana e che la Fincantieri, che la reclama a Palermo, addirittura «deve smetterla di pestare i piedi».
E allora ci chiediamo a chi e a cosa il cittadino elettore deve credere, visto che le uniche certezze che davvero gli sono rimaste sono le code estive sull’unica via di accesso alla città e una crisi industriale che perdura da troppi anni, senza neanche la sicurezza di soluzione nel medio periodo.
Giuseppe Trinchini
Il Sig. Trinchini mostra di essere giornalista di caratura sia nei modi che nella sostanza.
In poche righe ben scritte illustra la situazione di Piombino in tutta la sua preoccupante realtà.
E’ vero, spesso accade che i giornalisti siano un passo avanti rispetto a coloro che governano ma qui da noi è certo che il Direttore del Corriere viaggia sparato sull’autostrada mentre Anselmi e compagni arrancano su per una mulattiera.
Sarebbe meglio dire SOMARIERA ma credo sia scorretto in Italiano.
Purtroppo a questo punto, e dati i tempri strettissimi, c’è poco da commentare….bisogna solo aspettare le risposte, magari continuando con la protesta. La pretura di Piombino l’hanno chiusa definitivamente stamani…e se questa è una prima risposta ai nostri problemi, c’è da star tranquilli..!