ESPOSITO: «OBIETTIVO RIO 2016, RIPARTO DA PIOMBINO»
Abbiamo intervistato Federico Esposito, il piombinese ventisettenne che ha portato il windsurf alle Olimpiadi 2012.
Da quando fai windsurf e quali sono i titoli più importanti che hai vinto?
Nel ’97 ho fatto la prima gara, un under 11, quindi avevo dieci anni. Ho iniziato sulla spiaggia a Carlo Appiano, mia mamma ha un ristorante, e quindi i windsurfisti andavano là tutti i giorni e una volta ho provato: da lì è partito tutto. Sono arrivato a medaglia ai Mondiali Under 16, 17 e 21, in vari Europei e Campionati Italiani, Giovanili e Assoluti. Il primo Campionato Italiano Assoluto l’ho vinto nel 2004 ad Imperia e poi da lì è stato un susseguirsi di altri successi. L’anno scorso ho vinto il Campionato Europeo a squadre per il secondo anno consecutivo e l’ultimo podio risale pochi giorni fa: un terzo al Campionato Italiano assoluto.
Qual è il prossimo obiettivo?
Adesso c’è il Campionato Nazionale Windsurfer a Ostia il 5, 6 e 7 di ottobre, e questa è un’altra specialità: è una ex classe olimpica (queste tavole vennero usate alle Olimpiadi del 1982) e quindi è un po’ una cosa nuova per me. Ho fatto una gara soltanto a Palermo ed è andata molto bene perché ho vinto. Dopo Ostia ci sarà tutta la preparazione nel periodo invernale, che porterà alle tappe di Coppa del Mondo, poi a quelle di Eurosaf e a quelle di Coppa Italia. Non sarebbe male avere una tappa a Piombino. Le possibilità ci sono: il vento c’è spesso, l’acqua è favolosa, la città è bella, quindi con l’appoggio dei Circoli una tappa di Coppa Italia ci starebbe. E poi c’è Rio: logicamente tutte le altre sono tappe intermedie per arrivare a Rio. Alla fine quello è l’apice di tutti gli sforzi.
Come hai vissuto la decisione di sostituire alle Olimpiadi il windsurf con il kitesurf e la successiva revoca?
A maggio dell’anno scorso avevano detto che Londra sarebbe stata l’ultima Olimpiade con l’RS:X e che ci sarebbe stato il cambio al kitesurf. All’inizio c’è stato un attimo di disperazione: avendo dedicato due terzi della mia vita al windsurf, era difficile trovarmi di nuovo punto e a capo. Subito dopo le Olimpiadi comunque ero già entrato in questa nuova ottica, mi sono rimesso in discussione e fortunatamente ho avuto dei tempi di apprendimento velocissimi, sono andato bene fin dell’inizio. Mi sono trasferito in Spagna a fare kite, e là sarei rimasto tutto l’inverno se non avessero revocato la decisione. A novembre sono rientrato dalla Spagna, il tempo di riorganizzarmi e a dicembre mi allenavo con Michele Serravalle, che per di più è mio cugino. Michele è stato “iperdisponibile” e si è dimostrato un ottimo allenatore. Lo ringrazio e spero di continuare con lui: il primo anno insieme è stato più che positivo nonostante l’operazione alle tonsille e i vari cambiamenti.
La tua disciplina è il windsurf classe RS:X, introdotto a Pechino 2008 al posto della tavola Mistral. Quali sono le differenze fra RS:X e Mistral e quale preferisci?
Il Mistral era un longboard: 3 metri e 72, con una vela di 7,4 metri, larga 72 cm, ottima come tavola da regata. È stata sostituita da questa tavola che è l’RS:X che è molto più performante: la vela è 9 metri punto 5 e la tavola è più piccola ma più larga perché è di 2 metri e 83 ed è larga 91, quindi questa è una tavola che ti permette di andare più forte con minor vento. Io preferisco l’RS:X da un punto di vista windsurfistico, perché è più divertente e molto più veloce e più performante. Da un punto di vista atletico preferivo il Mistral perché mi metteva in delle condizioni più agevolate. Le differenze di peso sul Mistral contavano di meno e io riuscivo ad andare bene anche con vento mentre nell’RS:X si sente molto questa differenza quindi è più difficile riuscire a primeggiare anche con vento.
Dove ti alleni e come si svolgono gli allenamenti?
In passato andavo nei luoghi delle regate due o tre settimane prima della gara e mi allenavo insieme ad altri atleti, stranieri o italiani. Adesso sto ripartendo da Piombino e vorrei trascorrere un quadriennio facendo base qui e invitando più gente possibile ad allenarsi con me. Nel periodo estivo è più facile fare ore d’acqua, mentre nel periodo invernale faccio molta palestra e un po’ d’acqua per arrivare a marzo, quando inizia il circuito, preparato fisicamente, in modo che possa mantenere la forza fisica per tutto il periodo fino a luglio o settembre, dipende da quando finisce il circuito.
Il windsurf è uno sport ricco?
Potrebbe essere ricco, qualora ci fossero degli sponsor intenzionati a investire. I premi gara non sono granché e le cifre vanno a colmare le spese che ci sono durante l’anno. Riesco a viverci perché sono nelle Fiamme Oro. La Federazione aiuta durante allenamenti e gare di loro interesse e in più beneficio di un posto gratis per il gommone: durante l’inverno me lo offre il Porto Turistico Marina di Salivoli e d’estate il Circolo Velico Costa Est. Secondo me si potrebbe spingere di più sugli sponsor: sono convinto che potrebbe essere un ottimo investimento, soprattutto per attività locali. D’estate faccio avanti e indietro dalla centrale dell’Enel fino a Follonica, dalla spiaggia mi vedranno 10 o 15 mila persone: un qualsiasi sponsor che volesse stare sulla mia grande vela sarebbe visto da tutti e avrebbe un ritorno. Ora ne stiamo cercando uno per questa campagna olimpica; si dovranno affrontare le spese del nuovo materiale per le gare e per gli allenamenti, la benzina del gommone, le trasferte. Lo stipendio e basta non è sufficiente.
Ti senti apprezzato dalla tua città come atleta?
Molta gente mi conosce come il windsurfista, credo che mi apprezzino per aver portato il nome di Piombino al di fuori della Toscana, a livello mondiale. Ho ricevuto tantissimi ringraziamenti da parte del Comune, del Sindaco, dell’Assessorato allo sport, insomma, c’è stata gente che mi ha dato tante soddisfazioni dal punto di vista dei ringraziamenti.
Da piombinese, cosa miglioreresti, cambieresti o elimineresti della tua città?
A me Piombino piace così com’è. Mi rendo conto che ci sono tante cose di cui ci potremmo lamentare o che potremmo migliorare, ma Piombino la vedo come una delle città più belle che ci siano, tant’è vero che sono convinto di rimanere qui e viverci finché sarà.
Chiara Bellucci
ESPOSITO: «OBIETTIVO RIO 2016: RIPARTO DA PIOMBINO»: Abbiamo intervistato Federico Esposito… http://t.co/n8wRpfGxvD