MARINA DI SALIVOLI: «IL PORTO NON E’ UNA FABBRICA DI VELENI»

il porto turistico Marina di Salivoli

il porto turistico Marina di Salivoli

Riportiamo, per bocca del socio Bruno Laguzzi che ha ricostruito la vicenda,le motivazioni per cui dopo mesi di tensione tra gruppi contrapposti sulle strategie di gestione della cooperativa l’Ormeggio che gestisce il porto turistico Marina di Salivoli, l’assemblea dei soci domenica 15 settembre 2013 ha votato a maggioranza la revoca del mandato a due consiglieri “storici”, Fabrizio Ferri e Omero Prosperi. Al loro posto sono subentrati i consiglieri Gastone Lisetti e Riccardo Petraroja che si aggiungono ai consiglieri Ettore Galli, Renato Giorgi, Franco Miliani, Mario Pelagatti e Roberto Tommei.

«Preso atto dell’articolo comparso sul quotidiano “IL TIRRENO ” di martedì 17 settembre – inizia Bruno LAguzzi – e soprattutto delle dichiarazioni riconducibili a Fabrizio Ferri, è opportuno chiarire in quale modo si è arrivati alla revoca dei mandati fiduciari ai consiglieri Ferri e Prosperi, limitandosi ai fatti, cosi come gli stessi si sono succeduti nell’anno 2013.

I predetti consiglieri infatti sono stati sfiduciati dai soci non perché il Marina di Salivoli è una fabbrica dei veleni o per altri futili motivi, ma perché si sono resi responsabili di  inadempienze nella gestione della Cooperativa nella loro rispettiva qualità di Presidente e vice Presidente pro-tempore in numerosi mandati.

In sintesi nell’anno 2012 e nel 2013 alcuni soci della cooperativa L’Ormeggio hanno presentato al collegio sindacale denunce ex art.2408 del Codice Civile, con le quali si chiedeva all’Organo, preposto per legge a tutelare gli interessi dei soci, di analizzare taluni fatti che si ritenevano poco chiari e nebulosi  nelle gestioni passate che si erano svolte sotto la Presidenza Ferri e vicepresidenza Prosperi.

Il lavoro del Collegio Sindacale in merito è stato lungo e copioso ed il risultato dello stesso è stato comunicato ai soci nell’assemblea del 10 maggio 2013 con la lettura della  relazione ad hoc predisposta dal Collegio Sindacale su ogni singolo fatto censurabile.

Le conclusioni  del Collegio Sindacale hanno evidenziato censure gravi e l’invito da parte del Collegio Sindacale al Consiglio di Amministrazione stesso e all’assemblea dei soci  di valutare  se attivare o meno azioni di responsabilità nei confronti dei soggetti che si erano resi responsabili delle gravi inadempienze che avevano generato le censure del Collegio stesso.

A seguito della richiesta (da parte di un notevole numero di soci) di convocare un’assemblea tesa ad ottenere ulteriori chiarimenti è iniziata un’opera da parte della nuova maggioranza del Consiglio (nel quale Il presidente Galli era stato nel frattempo sostituito) tesa a dilazionare, senza alcun vero motivo, la convocazione dell’assemblea stessa. Nel contempo erano state presentate al collegio Sindacale altre denunce ex art.2408, questa volta, rivolte contro i consiglieri di minoranza.

Il Collegio Sindacale, nell’ambito  delle sue competenze, ha più volte invitato il Consiglio a  convocare senza indugio l’assemblea, anche allo scopo di aggiornare  i soci sulle ultime denunce presentate, ma la richiesta è rimasta senza risposta.

Infine il Collegio sindacale, nell’ambito delle sue competenze e delle sue responsabilità in materia, ha imposto  autonomamente la convocazione di una assemblea  il cui ordine del giorno conteneva:

– per la parte richiesta dal Collegio Stesso: la disamina delle nuove denunce presentate ex art. 2408 c.c.; la successiva votazione da parte dell’assemblea su tutti i fatti censurati dal Collegio; la delibera su revoca o meno di amministratori a cui sono riferibili fatti censurabili che hanno creato un pregiudizio valutabile patrimonialmente per la Cooperativa.

– Per la parte richiesta  dai soci:  la delibera di eventuali azioni di responsabilità nei confronti di Consiglieri che hanno danneggiato la Cooperativa con il loro comportamento.

Siamo pertanto arrivati al 15 settembre, data prevista per l’assemblea, e la stessa  si è tenuta con una larghissima partecipazione dei soci  e con l’analisi di tutti i fatti contenuti all’ordine del giorno.

Preliminarmente il presidente dell’assemblea ha comunicato ai soci le dimissioni del consigliere Ferri (peraltro ampiamente richieste dai soci già nell’assemblea del 10 maggio)  e poi successivamente durante il corso stesso dell’assemblea quelle del Consigliere Prosperi.

Nel pomeriggio (dopo che il Collegio sindacale aveva esaurientemente informato i soci  delle nuove denunce ex art. 2408 e aveva di nuovo relazionato su quelle comunicate all’assemblea del 10 maggio), quale presa d’atto assembleare dei gravi fatti che avevano portato alle denunce e conseguentemente alle censure, è stata effettuata la votazione su ogni singolo fatto censurabile.

Infine sono state votate  le delibere per la revoca dei mandati a quei consiglieri che si erano resi responsabili delle violazioni.

L’assemblea si è espressa su ogni singolo consigliere dell’intero Consiglio di Amministrazione (nessuno escluso) e a larghissima maggioranza ha revocato il mandato ai consiglieri Fabrizio Ferri e Omero Prosperi. Le revoche nei confronti dei così detti  Consiglieri di  minoranza sono state invece respinte dall’assemblea a larghissima maggioranza.

Successivamente si è passati alla votazione circa l’eventuale conferimento al Consiglio di amministrazione dell’azione di responsabilità nei confronti dei predetti Ferri e Prosperi e tale delibera è stata votata in senso positivo a larghissima maggioranza.

Alla luce di quanto sopra emerge che non si può accettare il concetto espresso dall’ex consigliere Ferri dimissionario e successivamente revocato dall’assemblea (al pari di Omero Prosperi) quando sul quotidiano il Tirreno in data 16 settembre afferma, facendo riferimento alle sue vicende personali relative agli ultimi avvenimenti sopra descritti, che Salivoli è una fabbrica di veleni.

Tutto quanto sopra evidenzia che hanno avuto più peso le gravi inadempienze rilevate dal Collegio Sindacale che non l’ipotetica fabbrica di veleni».

Bruno Laguzzi

Scritto da il 29.9.2013. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 Commenti per “MARINA DI SALIVOLI: «IL PORTO NON E’ UNA FABBRICA DI VELENI»”

  1. lino

    Se la ricostruzione del Sig. Laguzzi è veritiera si può affermare che Salivoli non è una fabbrica di veleni bensì di marmellata, infatti molta di questa deve essere rimasta appiccicata nelle mani di qualche consigliere di grande appetito.
    Se non sbaglio qualcuno è stato seduto anche sui banchi comunali di maggioranza ( PD ). L’occasione fa l’uomo ladro dice il proverbio ma si può anche ribaltare :
    il disonesto crea l’occasione per rubare.
    Questo mi sembra il caso dell’Ormeggio.

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