NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 30 SETTEMBRE 2013
ELBA, FONDI PER LE AZIENDE ALLUVIONATE
FIRENZE – Sono 4,632 milioni complessivamente le risorse che saranno assegnate alle imprese colpite all’isola d’Elba dall’alluvione del novembre 2011. La Regione ha infatti integrato con 2,254 milioni di fondi propri le risorse messe a disposizione del governo, pari a 2 milioni e 377.000 euro.
La cifra sarà ripartita tra le 161 imprese elbane ammesse a contributo in base alla graduatoria allegata al decreto dirogenziale 3436 e pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione n.36, parte terza, del 4 settembre 2013, risultato dell’istruttoria condotta da Sviluppo Toscana (la società in house per la concessione di finanziamenti, incentivi, agevolazioni, contributi).
In questi giorni sta arrivando alle imprese ammesse una lettera dell’Agenzia regionale in cui si specifica che il 30 novembre scade il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo con allegata la rendicontazione delle spese sostenute.
Da oggi, 30 settembre, fino al 27 novembre sarà aperto, presso il Comune di Campo nell’Elba, uno sportello di “help-desk” da parte di Sviluppo Toscana spa, per agevolare la presentazione delle domande. Lo sportello resterà aperto 2 volte a settimana (lunedì e mercoledì in orario 9-12.30 e 14-17).
«La Regione mette a disposizione per le imprese elbane colpite dalle alluvioni che potranno fare domanda, risorse equivalenti a quelle stanziate dal Governo. E lo fa, tra l’altro, in un quadro in cui, purtroppo, sono tante le emergenze, sia ambientali che economiche, provocate nella nostra regione dal maltempo. Pertanto, mi preme ricordare come la nostra Regione non si sia mai sottratta nel mettere a disposizione qualsiasi forma di sostegno verso i cittadini e le attività economiche danneggiate dalle avversità atmosferiche. Questo stanziamento ne è una prova, un segnale importante, che si aggiunge alla costante presenza delle istituzioni regionali a supporto del tessuto produttivo elbano; una vicinanza che va oltre le contingenze legate ad un fatto eccezionale come l’alluvione del 2011. Mi riferisco, ad esempio, all’impegno, sempre nel comune di Campo, per qualificare lo scalo aeroportuale».
Così Matteo Tortolini consigliere regionale Pd, commenta lo stanziamento 4,632 milioni destinato alle aziende elbane colpite dalle alluvioni.
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UNA DELEGAZIONE SINDACALE LUCCHINI IN CONSIGLIO A CAMPIGLIA
Nel consiglio comunale di Campiglia M.ma di questo pomeriggio, 30 settembre, è stato dato spazio ad una delegazione sindacale delle Rsu dello stabilimento Lucchini di Piombino per “fotografare” la situazione attuale in relazione alla manifestazione del prossimo 3 ottobre a Piombino con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.
Dopo l’intervento del rappresentante Rsu si è sviluppata una discussione che messo in evidenza la forte preoccupazione per una vicenda che potrebbe concludersi il prossimo 20 novembre con la fermata dell’altoforno come preannunciato dal commissario, in assenza di novità. In consiglio si è affermato che questa evenienza deve essere scongiurata con tutti i mezzi, lo stabilimento infatti può marciare e contemporaneamente mettere in piedi gli investimenti necessari. La siderurgia, rinnovata e risanata, è insomma ancora un comparto sul quale puntare, e che è possibile senza dubbio integrare, in un sistema economico dove lo sviluppo crescente si registra nel turismo. La solidarietà e l’impegno diretto del consiglio comunale nell’aderire alla giornata del 3 ottobre sono stati unanimi.
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SULLE VIE DEGLI ANTICHI MINATORI E COSTRUTTORI: IL WALKING FESTIVAL NEI PARCHI DELLA VAL DI CORNIA
DOMENICA 6 OTTOBRE dalle ore 10, nel Parco archeominerario di San Silvestro (Campiglia M.ma), appuntamento con “Sulle vie degli antichi minatori e costruttori”: una passeggiata lungo la via delle Ferruzze per scoprire le tracce dei minatori antichi e moderni.
Una volta arrivati a Rocca San Silvestro, i partecipanti potranno sperimentare, in un vero villaggio medievale, le tecniche di lavorazione della pietra e costruzione in un cantiere medievale.
La durata dell’evento, che prevede un percorso mediamente impegnativo, è di circa 7 ore.
Per partecipare all’evento, il cui costo è € 10,00 intero – € 7,00 ridotto, la prenotazione obbligatoria
Informazioni e prenotazioni:
tel 0565 226445 / e-mail prenotazioni@parchivaldicornia.it
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ADESSO!PIOMBINO: IL QUINTO GAZEBO DELLE IDEE ARRIVA A RIOTORTO
In programma Visto da vicino, il quinto Gazebo delle idee, spazi d’ascolto, di confronto, di scambio con i cittadini, organizzati dal gruppo Adesso!Piombino. Appuntamento sabato 5 ottobre, al mercato di Riotorto, dalle 9 in poi. Riceviamo e pubblichiamo il loro commento.
«Trasporti, servizi, scuola, tutto più efficiente, davvero al servizio dei cittadini. Su questi e altri temi gli abitanti di Riotorto sono chiamati a dire la loro al quinto gazebo organizzato da Adesso!Piombino che sarà allestito presso il mercato del paese, sabato 5 ottobre, dalle 9 in poi. «La sfida di Visto da vicino, questo il titolo del gazebo, è quella di provare a costruire con i cittadini, attraverso lo scambio e il confronto, la “Riotorto che vorrei”, senza ricette precostituite, ma guardando appunto da vicino i problemi che la caratterizzano, dando ascolto alle aspettative, comprendendone i reali bisogni», spiegano gli organizzatori. Insomma proposte concrete, da condividere, per migliorare i servizi, da quelli sanitari ai trasporti, dagli spazi per lo svago e il tempo libero ai presidi di sicurezza. Perché “vedere da vicino”, secondo il gruppo Adesso!Piombino, significa, oltre ad osservare più direttamente i problemi per metterli a fuoco, anche partecipazione e interesse per la vita di questa comunità, esserle vicini appunto. Per confrontarsi su questi temi con i cittadini Adesso!Piombino offre la possibilità di lasciare commenti, indicazioni, pareri, messaggi sulla bacheca delle idee. Come i precedenti gazebo, anche questo sarà un’ulteriore occasione per conoscere da vicino i membri di Adesso!Piombino, chi sono, la loro formazione, la loro visione della città. Infatti, dopo l’esperienza delle primarie del centrosinistra, il gruppo si è allargato e prosegue il suo impegno per dare un contributo fattivo alla città, declinando i principi ispiratori del comitato per Matteo Renzi secondo le esigenze, i bisogni, le aspettative del territorio. Qualità della vita e dell’ambiente, immagine della città, sviluppo dell’economia dei servizi, turistica e legata al mare, innovazione del sistema produttivo locale, lavoro, diritti civili, servizi sanitari e alla persona, cultura e formazione, amministrazione efficiente e aperta ai cittadini: temi che Adesso!Piombino attraverso i Gazebo delle idee vuole discutere e condividere con chiunque sia interessato».
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VENTURINA: UNA NUOVA ASSEMBLEA SULLA FUSIONE
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Tra pochi giorni i cittadini di Suvereto e Campiglia saranno chiamati a pronunciarsi sulla fusione dei due Comuni decisa dalle maggioranze ad aprile. Vedremo l’esito, ma sin da ora possiamo dire che si è trattato di una decisione calata dall’alto che ha provocato diffidenze a Suvereto e indifferenza a Campiglia. La propaganda si è concentrata sui vantaggi che deriverebbero dai contributi temporanei della Regione e dello Stato (senza dire quali saranno i costi della riorganizzazione dei Comuni), ma ai cittadini non è stato detto quali sarebbero i vantaggi strategici nel lungo periodo, semplicemente perché non ci sono. In molti hanno capito, invece, che la fusione cancella l’identità di un Comune come Suvereto che ha saputo valorizzare le proprie identità storiche e territoriali e che per questo rappresenta una ricchezza per tutta la Val di Cornia.
I cittadini avvertono anche la confusione che regna tra i Comuni della Val di Cornia. Nel 2009 avevano promesso di rafforzare la sovracomunalità e invece l’hanno demolita gettando a mare decenni di lavoro e soldi per redigere piani e programmi che ora ammuffiscono nei cassetti. Dopo il fallimento ciascuno ha cercato soluzioni per conto proprio: Piombino ha votato per trasferirsi nella provincia di Grosseto; San Vincenzo cerca collaborazioni con i Comuni di Castagneto e Bibbona; Campiglia e Suvereto hanno deciso una fusione improvvistata e immotivata.
Gli stessi che non hanno saputo tenere unita la Val di Cornia vanno ora sostenendo che bisogna unire i 13 Comuni dell’Alta Maremma, da Castagneto Carducci fino a Massa Marittima e Monterodondo, perché questo territorio è caratterizzato da profondi tratti unitari che richiedono una nuova visione strategica.
Ce n’è quanto basta per fermare subito la deriva di chi ha fallito, a partire dal respingere la fusione tra Campiglia e Suvereto, per riprendere nella prossima legislatura un serio cammino per far lavorare insieme i Comuni della Val di Cornia come condizione per nuove e più estese collaborazioni istituzionali di cui c’è sicuramente bisogno.
Per dare ai cittadini la possibilità di ascoltare le ragioni dei favorevoli e dei contrari alla fusione abbiamo chiesto al Sindaco di organizzare un confronto pubblico, ma ci è stato risposto negativamente. Invitiamo comunque i cittadini a partecipare all’assemblea pubblica indetta permartedì 1 ottobre, ore 21, alla saletta comunale di Venturina».
Comune dei Cittadini
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DALLA CASA DI MARGOT PREOCCUPAZIONE PER UNA VENTINA DI CANI DI CECINA
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«In questi giorni gira la notizia che una ventina di cani, ospiti di un canile a Cecina e appartenenti al Comune di Cecina, dovrebbero essere trasferiti in un canile privato di Reggio Emilia. La nostra Associazione prima di intervenire ha chiesto informazioni al Sindaco di Cecina, che finora non ha risposto e ce ne dispiace. Quindi riteniamo di dover fare alcune considerazioni, che vanno anche oltre la questione specifica. La legge nazionale dice che i cani accalappiati, di competenza dei Comuni, devono essere prima di tutto affidati alle associazioni che si occupano di protezione animali, poi, solo in seconda battuta, se ciò non sia possibile, a privati. La legge regionale dice che i cani devono comunque rimanere nell’ambito della loro Regione. e qui invece verrebbero affidati a un privato e fuori Regione, in un Comune, come Cecina, in cui esistono strutture gestite da Associazioni, così come ne esistono in Comuni limitrofi e vicini.A nostro avviso ciò violerebbe tutta la normativa esistente, violerebbe il diritto dei cani a restarsene nel loro territorio e impedirebbe alle volontarie che li conoscono e li accudiscono di occuparsene. E tutto questo perché ? E perché proprio Reggio Emilia ?
Poi per caso veniamo a sapere che questo canile di Reggio Emilia in Toscana è ben conosciuto, in quanto ospiterebbe i cani di altri Comuni, di Rosignano e prima di Volterra, e forse anche di altri.
Intanto noi riteniamo che dal 1991, data di entrata in vigore della l. 281 ,ad oggi i Comuni si sarebbero dovuti attrezzare in proprio per avere una struttura nel territorio comunale, di tempo ne hanno avuto.
Comunque in Toscana ci sono moltissimi canili, alcuni dei quali gestiti da Associazioni : perché non si rivolgono a queste strutture invece di affidare i cani fuori Regione a un privato che con tariffe bassissime (intorno ai due Euro al giorno) dovrebbe mantenere bene i cani, pagare dipendenti,fare manutenzioni e pure guadagnarci. Le Associazioni, quelle che operano con il volontariato sul serio, e non sono tutte, ce la possono fare, perché non hanno dipendenti, ma come si può pensare che un privato possa farlo? A meno che sia un benefattore . Parlo con cognizione di causa, avendo gestito un canile comunale per oltre 20 anni.
Ci pare quindi che il comportamento di questi Comuni violi la legge, e in questo senso ci rivolgeremo alla Regione Toscana.
Ci pare inoltre che sia inopportuno perché la Toscana quanto a canili è autosufficiente, come ha dimostrato la conclusione della vicenda di Volterra.
Ci pare infine che si debbano comunque attentamente verificare i bilanci e le spese di questo canile di Reggio Emilia, che riuscirebbe a garantire ai cani un vitto adeguato alla loro età e condizioni di salute, pulizia e sgambatura giornaliera, interventi veterinari, analisi periodiche, antiparassitari e quanto altro con poco più di due Euro al giorno , e per questo abbiamo intenzione di rivolgerci alla Regione Emilia Romagna.
Ma i cani toscani devono restare,o tornare, in Toscana, a casa loro o vicino a casa loro, dove chi li conosce e li ama può accudirli e controllarli».
La Presidente de La casa di Margot
Maria Cristina Biagini
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