UDC: LUCCHINI «SE SON ROSE FIORIRANNO»
Riportiamo integralmente l’intervento di Luigi Coppola, Segretario provinciale UDC Livorno, sul futuro prossimo dello stabilimento Lucchini di Piombino.
«Certamente la possibile soluzione per il comparto siderurgico – inizia il segretario Coppola – non è il piano B che tutti avremmo voluto avere fra le mani, ma è un percorso ed al momento non ve ne sono altri. Purtroppo la politica e non solo non hanno perso il vizio delle illusioni, ma sarebbe opportuno fermarci alla semplice speranza e non andare oltre, finchè non ci sarà qualcosa di veramente concreto. Ricordiamoci che gran parte della città a suo tempo a torto o ragione chiese il commissariamento ed il commissario come previsto ha cercato di svolgere il suo ruolo in piena autonomia evitando pressioni troppo invadenti.
Presentando la propria relazione con il piano industriale al governo si conclude il suo mandato. Ora si deve capire cosa sarà possibile realizzare delle proposte messe in campo e come il governo potrà muoversi in tal senso e siamo in attesa di risposte più definite. Oramai è evidente che un forno elettrico sia ineludibile, e da lì che di fatto passa tutto il resto.
Rimane l’incognita di dove farlo, come e quali soluzioni ci saranno per abbassare il costo dell’energia.
Eventuali investitori, se ci saranno o se già ci sono, avranno interesse per qualcosa di sicuro e definito a breve termine, che sia in relazione con gli impianti di laminazione, e quindi vanno stimolati per coinvolgerli in progetti più ampi. L’AFO è l’incognita attuale e non si può far finta che la sua sopravvivenza per un periodo più lungo rispetto a quello previsto ed anticipato dal commissario sia possibile senza che vi sia un intervento pubblico.
Il problema è che non si sa come possa intervenire lo Stato senza incorrere nella norma che prevede l’impossibilità degli aiuti diretti ad una realtà produttiva. Questo è il nocciolo della questione e nonostante i buoni propositi, che sarà molto difficile la sua sopravvivenza oltre novembre, anche se le vie del Signore sono infinite. Quando si afferma che l’altoforno chiuderà solo un minuto dopo che ci sia un altro progetto in campo, ciò fa pensare, visto che non si parla più di chiusura nel momento in cui entrino in funzione nuovi impianti produttivi.
La Concordia – conclude Coppola – è una scommessa e speriamo di vincerla, chiaramente la gente sappia che non è un processo industriale autorevole, ma solo una soluzione tipo B-C, poiché fino ad oggi nell’Europa ricca e produttiva le navi si sono sempre costruite e non rottamate, è bene che ciò sia chiaro a tutti: la scelta di non creare cimiteri delle “balene” nel vecchio continente appartiene ad una filosofia precisa sotto il profilo strettamente ambientale e strategico».
Luigi Coppola (Segretario provinciale UDC Livorno)