LUCCHINI: RISCHIO CHIUSURA DELL’AFO 4 A FINE NOVEMBRE?

L'altoforno Lucchini

L’altoforno Lucchini

Passano i giorni e aumenta il nervosismo nei politici locali e nei sindacalisti per il futuro dello stabilimento piombinese, anche sulla base dei due articoli apparsi lo scorso 10 ottobre su “Il Sole 24 ore” che di sicuro non avranno tranquillizzato chi li ha letti. Ad aggiungere ulteriore preoccupazione arriva anche un ultimo comunicato del segretario provinciale dell’UDC Luigi Coppola, che fa un’ulteriore analisi che però porta anch’essa allo spegnimento dell’AFO 4 a fine novembre.

Intanto segnaliamo, per chi non li avesse letti i due articoli del “Sole 24 Ore” che possono essere visualizzati premendo sui due collegamenti sottostanti:

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-10-10/piombino-cade-ipotesi-turca-155608.shtml

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-10-10/mise-solo-ospedale-campo-064358.shtml

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 Riportiamo qui sotto il commento di Luigi Coppola, Segretario provinciale UDC Livorno, sull’argomento.

«La possibile soluzione per il comparto siderurgico non è il piano B che tutti avremmo voluto avere fra le mani, ma è un percorso ed al momento non ve ne sono altri.

Purtroppo la politica e non solo non hanno perso il vizio delle illusioni, ma sarebbe opportuno fermarci alla semplice speranza e non andare oltre, finchè non ci sarà qualcosa di veramente concreto. Ricordiamoci che gran parte della città a suo tempo a torto o ragione chiese il commissariamento, ed il commissario come previsto ha cercato di svolgere il suo ruolo in piena autonomia evitando pressioni troppo invadenti. Presentando la propria relazione con il piano industriale al governo si conclude il suo mandato.

Si deve capire cosa sarà possibile realizzare delle proposte messe in campo e come il governo potrà muoversi in tal senso e siamo in attesa di risposte più definite. Oramai è evidente che un forno elettrico sia ineludibile, e da lì che di fatto passa tutto il resto. Rimane l’incognita di dove farlo, come, e quali soluzioni ci saranno per abbassare il costo dell’energia.

Eventuali investitori, se ci saranno o se già ci sono, avranno interesse per qualcosa di sicuro e definito a breve termine, che sia in relazione con gli impianti di laminazione, e quindi vanno stimolati per coinvolgerli in progetti più ampi. L’AFO è l’incognita attuale e non si può far finta che la sua sopravvivenza per un periodo più lungo rispetto a quello previsto ed anticipato dal commissario sia possibile senza che vi sia un intervento pubblico.

Il problema è che non si sa come possa intervenire lo Stato senza incorrere nella norma che prevede l’impossibilità degli aiuti diretti ad una realtà produttiva, e sarebbe oggettivamente ridicolo fare paragoni impropri fra l’intervento di Poste per l’Alitalia, mettendo la fabbrica di Piombino sullo stesso piano del più importante vettore del paese.

Questo è il nocciolo della questione e nonostante i buoni propositi,  che sarà molto difficile la sua sopravvivenza oltre novembre, anche se le vie del Signore sono infinite.

Quando si afferma che l’altoforno chiuderà solo un minuto dopo che ci sia un altro progetto in campo, ciò fa pensare, visto che non si parla più di chiusura nel momento in cui entrino in funzione nuovi impianti produttivi.

La Concordia è una scommessa e speriamo di vincerla, chiaramente la gente sappia che non è un processo industriale autorevole, ma solo una soluzione tipo B-C, poiché fino ad oggi nell’Europa ricca e produttiva le navi si sono sempre costruite e non rottamate, è bene che ciò sia chiaro a tutti: la scelta di non creare cimiteri delle “balene” nel vecchio continente appartiene ad una filosofia precisa sotto il profilo strettamente ambientale e strategico.

Nel frattempo il CIPE ancora una volta non si pronuncia sul prolungamento della 398, purtroppo ci siamo abituati e non ci meravigliamo, nonostante qualcuno al contrario si riempia la bocca ed ogni volta sembra che tutto si realizzi il giorno dopo.

Eventuali iniziative per richiamare l’attenzione del governo ai nostri problemi saranno comprensibili – conclude Coppola –  è auspicabile che però partano dal basso o da chi è a stretto contatto con i lavoratori, agli altri al spetterà il compito di costruire in funzione degli eventi futuri».

Luigi Coppola (Segretario provinciale UDC Livorno)

 

Scritto da il 14.10.2013. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “LUCCHINI: RISCHIO CHIUSURA DELL’AFO 4 A FINE NOVEMBRE?”

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