ANGELO ROMA: «IL BUON PRESIDENTE DEVE AVER VISSUTO IL PORTO»
Piombino (LI) – Abbiamo intervistato il comandante Angelo Roma, uno dei più esperti consulenti nel settore dei trasporti marittimi, già direttore di Intercontainers, responsabile di banchina dei traffici Zim e presidente per volontà della Regione Toscana della Toremar nel delicato passaggio da compagnia pubblica a privata. Ex ufficiale di marina militare, già candidato alla carica di presidente della Port Authority di Livorno, ci ha risposto ad alcune domande sul futuro del porto di Piombino.
Intanto ieri, dopo tre solleciti da parte del ministero delle infrastrutture, finalmente sono uscite le candidature della «terna» per il nuovo presidente dell’Autorità portuale di Piombino. Il sindaco della città Gianni Anselmi che è stato formalmente indicato dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Livorno, mentre il comune di Piombino ha indicato il capitano di vascello (Cp) Nerio Busdraghi, attualmente alla Capitaneria a Roma e a lungo comandante della Capitaneria piombinese, mentre l’Elba ha nominato l’ex sindaco di Rio Marina e parlamentare di centro, onorevole Francesco Bosi. Il ministro Lupi, di concerto con il presidente della Regione Rossi, dovrà ora scegliere fra i tre nomi in tempi rapidi per evitare che l’attuale commissario governativo, l’ex presidente Luciano Guerrieri, debba essere reiterato nel commissariamento, anche sulla base della recente sentenza del Consiglio di Stato sulle caratteristiche di «specifica e comprovata competenza ed esperienza» che sarebbero indispensabili.
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1) Comandante Roma, quali sono le competenze che deve avere un buon presidente di autorità portuale?
La legge 84/94 ha attribuito alle Autorità, specifici compiti di regolazione dell’attività d’impresa nell’ambito portuale, in funzione dell’efficienza e della competitività del sistema: compiti che si riassumono nell’esercizio delle funzioni di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo su tutte le operazioni portuali, oltre che nell’amministrazione diretta delle aree e dei beni del demanio marittimo. Il Presidente provvede al coordinamento delle varie attività che si svolgono nel porto. Nella figura del Presidente si concentrano quasi tutti i poteri di gestione dell’Autorità, risultando egli titolare di poteri autoritativi ed autorizzativi in materia di servizi, operazioni portuali e di concessione di aree e banchine. Il “buon” presidente deve, di conseguenza, essere un uomo che ha vissuto il porto per decenni, che conosce tutte le sue varie sfaccettature, inclusi rapporti con armatori, agenti marittimi, spedizionieri, terminal operators e compagnie portuali.
2) Quali sono le attività sulle quali secondo lei bisogna puntare per un rilancio del porto di Piombino?
Basta leggere l’accordo di programma quadro per gli interventi d’infrastrutturazione, riqualificazione ambientale e reindustrializzazione dell’area portuale, per rendersi conto che Piombino cambierà radicalmente il proprio scenario portuale: nuovi spazi, banchine e fondali attrarranno investimenti per (ad esempio) sbarco/imbarco auto nuove e navi miste contenitori/merce varia. Se poi, il porto sarà pronto, a metà dell’anno prossimo, ad accogliere il relitto della Concordia, ambire ad essere un centro nazionale di demolizioni navi vetuste che vanno in disarmo, a mio parere, dovrebbe essere l’obiettivo principale.
3) Come interpreta la sentenza del Consiglio di Stato che vincola la presidenza dell’Autorità Portuale al possedimento di titoli specifici sulla gestione dei trasporti marittimi.
Ciò che mi lascia “perplesso” è che la recente sentenza del Consiglio di Stato, la 04768, recita che, di norma sia necessario il possesso di una laurea connessa, affine, collegata o collegabile con la materia portuale per potersi definire esperto del settore. Tali corsi di laurea, in effetti, sono percorribili da sette/otto anni e di conseguenza verrebbe a mancare la comprovata esperienza.
4) Reputa possibili i tempi di realizzazione delle opere portuali per il trasporto del relitto della Concordia a Piombino?
Lo reputo possibile solo se lavoreranno tre turni di otto ore ogni giorno.
5) Lei è stato presidente della Toremar per alcuni mesi. Come ha visto l’avvicendarsi di Onorato nella gestione della Ex società pubblica, e come valuta nel complesso i trasporti marittimi attuali per l’Elba e la Sardegna?
Preciso, io sono stato, dopo il parere positivo dell’intera commissione regionale, nominato Amministratore Unico della Toremar S.p.A. il 22 dicembre 2009. Col passaggio, poi, di proprietà dalla Regione Toscana alla Moby S.p.A., il 19 gennaio 2012 sono stato nominato Presidente, ed il 3 Aprile ho rassegnato le dimissioni. Onorato è un uomo di mare, che vive di mare, quindi ha preso il testimone su una corsia/rotta che conosceva benissimo. Gli attuali trasporti marittimi per l’Elba e la Sardegna sono molto buoni d’estate, i problemi nascono durante la stagione invernale; probabilmente si dovrà rivisitare l’assegnazione degli slots.
6) Dei 27 mesi che ha trascorso in Toremar, di cosa è più orgoglioso?
Aver regolarizzato 57 facenti funzione e precari, ed aver completato, insieme ai competenti uffici della Regione Toscana, per primi ed unici, la privatizzazione della ex-Tirrenia.
Giuseppe Trinchini
17-10-2013
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State tranquilli, il Grande Partito la spunterà anche se non ci sono i requisiti.
Chi i Poi Domani?
Certo se il ministro e il presidente della Regione Toscana fanno passare uno dei due sindaci e non Busdraghi, di fronte a una sentenza del Consiglio di Stato, siamo di nuovo davanti ai vecchi clientelismi italici… altro che nuovo, qui si va sempre peggio…