PIOMBINO: OPERAI SUL RIVELLINO PER SALVARE LA LUCCHINI
Piombino (LI) – Attesa per l’incontro di venerdì 18 ottobre a Roma tra il Ministro per lo Sviluppo Economico Zanonato e i sei segretari nazionali e locali di Fim, Fiom e Uilm, per fare chiarezza sul futuro della Lucchini. Prosegue intanto il presidio al Rivellino iniziato mercoledì mattina, un’occupazione per avere una convocazione dal Ministero – che è arrivata puntuale – e per non far “spegnere” l’altoforno a fine novembre.
Mercoledì notte insieme ai sindacati è rimasto sul Rivellino anche il sindaco Anselmi, annunciandolo con un post su Facebook: «Sto qui. insieme ad alcuni lavoratori trascorrerò la notte nel Torrione. Certe battaglie si nutrono anche di gesti simbolici, si deve sapere che la città non arretra, ed è questo che voglio rappresentare». Sempre sul social network annuncia gli impegni per venerdì 18: «Domani (venerdì, n.d.r.) sarà una giornata lunga e vibrante, prima con gli studenti delle scuole superiori e poi al Ministero, fino al rientro al Rivellino per informare e discutere dell’esito della riunione. Io ci credo ancora, vorrei che lo facessimo in tanti per dare forza a questi ragazzi che sono qui da due giorni e ci mettono la faccia».
Dopo l’incontro al ministero i segretari di Fim, Fiom e Uilm – Fagioli, Gabrielli e Renda – spiegheranno cosa il sottosegretario De Vincenti avrà detto loro e a quel punto saranno prese tutte le decisioni in un consiglio di fabbrica convocato per le 22. Le richieste dei sindacati sono chiare: continuare con l’altoforno fino a fine campagna (dicembre 2015) e contemporaneamente sviluppare nuove tecnologie: forno elettrico e Corex che dovrebbero sostituire l’altoforno. Il tutto con la fabbrica in marcia.
Solidarietà ai lavoratori arriva anche dalla Regione, espressa dalle parole dell’assessore alle attività produttive lavoro e formazione, Simoncini: «Il riconoscimento di Piombino come area di crisi e l’attivazione del tavolo istituzionale – avverte – vanno nella giusta direzione. Ma occorre che, nel dar seguito a questi impegni, sia garantita la vita dell’altoforno per il periodo necessario e possibile ad individuare un nuovo investitore».
Concludiamo con le parole dell’onorevole PD Silvia Velo: «Riteniamo positivo – spiega – che il Governo abbia finalmente attivato un tavolo per attuare il decreto che individua Piombino come area di crisi industriale complessa. Tuttavia – precisa – non è possibile nessuna riconversione se non viene garantita la continuità lavorativa dell’azienda il cui stop significherebbe ben 1.500 esuberi: un dramma insopportabile per Piombino che conta 30 mila abitanti».
Andrea Fabbri
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