SUVERETO HA FESTEGGIATO LA VITTORIA DEL NO-FUSIONE
Domenica pomeriggio il centro storico di Suvereto si è riempito di gente per festeggiare la vittoria del no alla fusione, che ha scongiurato il pericolo dell’accorpamento del comune di Suvereto con quello di Campiglia. È stata una festa affollata, ma soft alla quale hanno partecipato gli attivisti del Comitato del no, ma soprattutto semplici cittadini, elettori sollevati dal risultato del referendum che con l’82 per cento dei voti ha bocciato il progetto dei sindaci, calato dall’alto e che avrebbe penalizzato per sempre una realtà dinamica e coesa come Suvereto.
Allietata dai gruppi musicali locali di Enrico Tempestini e Maurizio Salvi, con balletti, aperitivi e assaggi gastronomici curati dai commercianti del borgo, la serata è stata l’occasione per commenti e valutazioni. Riposti gli striscioni e le bandiere arancioni ormai sbiadite dalla mobilitazione durata alcuni mesi, la comunità si è ritrovata per i ringraziamenti reciproci in un clima di serenità e di allegria.
Il coordinatore del Comitato del No Alessandro Camerini con un breve intervento ha sottolineato che si è trattato di una vittoria dei suveretani, ricordando soprattutto il dato della partecipazione al voto (quasi il 70 per cento, mentre a Campiglia ha votato solo il 26 per cento degli elettori).
“Questo – ha detto Camerini – è un buon segnale anche per il futuro, di una comunità partecipe e attaccata alle proprie radici, ma che sa guardare avanti senza delegare a nessuno le scelte più importanti. È stata una vittoria di tutti, cittadini, commercianti, imprese, associazioni. Con la vittoria del no, non solo resterà il Comune, ma abbiamo qualcosa in più da spendere per il bene di Suvereto”.
SUVERETO HA FESTEGGIATO LA VITTORIA DEL NO-FUSIONE: Un momento della festa di Domenica scorsa… http://t.co/7O81PblIei
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Dalla dichiarazione del presidente Alessandro Camerini tolgo “Abbiamo qualcosa in più da spendere per il bene di Suvereto”.
Se si tratta di Euro, penso proprio di no.
Se non si tratta di Euro, avrebbe potuto “spendere” ugualmente perché il SI non gli avrebbe tolto nulla. Anzi, gli avrebbe dato quel più che non avrà…più.
Sic transit gloria mundi. Finita la festa, gabbato lo santo. Purtroppo, per tutti i suveretani.
L’Italia dei comuni era, a scuola, nel programma di storia del secondo anno della scuola dell’obbligo. Quindi in teoria tutti hanno dovuto studiare questo aspetto della nostra storia….
Dovrebbero spiegare adesso, in termini scolastici, che quella è una memoria storica e non più un valore.