EDITORIALE: «LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI»
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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Corriere Etrusco “numero 30” del 1 novembre 2013.
La “notte dei lunghi coltelli” fu uno dei momenti più bui e sanguinosi della storia politica tedesca ed europea, dove furono eliminati in una sola notte buona parte degli oppositori del regime di Hitler. Parafrasando questo episodio, anche se fortunatamente non siamo a questi livelli, sembra che, seppur con i “coltelli della politica”, siamo in vista di una “resa dei conti” anche nella federazione del PD Val di Cornia-Elba tra le varie anime che compongono questo partito.
A contrastare la rielezione del segretario Fabiani, era intervenuto il civatiano/cuperliano Claudio Capuano che, sostenuto da buona parte della giunta e dei consiglieri comunali, aveva giudicato molto negativamente il lavoro del segretario uscente, tentando di estrometterlo politicamente in nome di un ricambio generazionale al contrario.
Ma il golpe politico è fallito e un gruppo, quello di Fabiani e alleati, ha vinto alla grande, mentre quello di Capuano e sostenitori più o meno nascosti ha perso “di brutto”. I Renziani si classificano buoni secondi e prendono San Vincenzo e l’Elba, pur non avendo ancora la forza per controllare la Federazione.
La domanda che ora si fanno tutti è “Cosa farà ora Fabiani finalmente affrancatosi da questa massa di congiurati?”
Perché il problema è che, non potendo essere lasciati spazi liberi in politica, se il riconfermato segretario non li farà “fuori tutti” oggi, avrà sempre il dubbio in futuro di qualche “coltellata” alle spalle, e se non li farà fuori, domani li ritroverà nemici sicuri, magari sorridenti e non dichiarati.
La “notte dei lunghi coltelli” della politica sta per arrivare e qualcuno è a casa che prega nella speranza di evitare la “mattanza”.
«Quelli che hanno tradito una volta, possono tradire anche due… e a lasciarli crescere e organizzare tradiscono con più cattiveria» come ha commentato un nostro lettore. Interessante sarà capire chi era dietro a tutto questo… anche perché altrimenti ancora una volta il mondo della politica si rivelerebbe per quello che è: solo una conta per tutelare gli interessi personali di qualcuno, o gli affari da portare avanti con amici e compagni.
Giuseppe Trinchini