ANSELMI: «SANTITA’ DIA VOCE E SPERANZA A PIOMBINO»

Anselmi al Vaticano in un nostro fotomontaggio

Mirko Lami

Anselmi al Vaticano in un nostro fotomontaggio

Anselmi al Vaticano in un nostro fotomontaggio

AGGIORNAMENTO 2 – Al termine dell’articolo il testo della lettera consegnata a Papa Francesco.

AGGIORNAMENTO –Le foto dell’evento tratte da “Repubblica”.

Roma – Mercoledì 13 novembre la nostra Diocesi ha partecipato all’Udienza Generale del Santo Padre. In questa occasione il Sindaco di Piombino ha voluto portare una testimonianza della crisi che sta subendo il nostro territorio.

Intanto su Facebook spopola lo slogan «Gianni santo subito» in risposta al messaggio con cui il Sindaco sul famoso Social Network informava i cittadini della consegna nelle mani di Papa Francesco di una lettera, scritta da Anselmi, che informava il Santo Padre della crisi dello stabilimento siderurgico. Intervento che riportiamo sotto integralmente.

«Sul sagrato di San Pietro – scrive Anselmi sul suo profilo Facebook –  fasciato dal tricolore coi nostri simboli, ho appena parlato con Papa Francesco.

Gli ho detto di Piombino, delle ansie legate al futuro e al lavoro.

Gli ho consegnato una mia lettera che parla di noi, e invoca attenzione alla nostra vicenda.
Gli ho consegnato un giubbotto blu di quelli che indossano i nostri operai, e una maglietta fatta dai nostri studenti con la scritta “Piombino non deve chiudere”.

Il Papa ha mostrato attenzione, ripetendo più volte la parola “lavoro”.
Parlare della mia città con il Santo Padre mi ha procurato un’emozione fortissima».

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LA LETTERA ECCO IL TESTO DEL MESSAGGIO DEL SINDACO ANSELMI CONSEGNATO A PAPA BERGOGLIO
«Beatissimo Padre, mi rivolgo a Lei animato dalla fiducia di ricevere sostegno su una questione della massima importanza per l’intera Comunità piombinese che rappresento e non solo per essa. Nel presentare questo accorato appello, mi conforta il pensiero che Sua Santità ha sempre mostrato sincera vicinanza e grande sensibilità verso le sofferenze e le difficoltà della gente, delle famiglie, dei lavoratori. Ormai da anni la nostra città e l’intero comprensorio, storicamente legato alla metallurgia fin da epoca etrusca, scontano la difficile situazione del comparto industriale e in particolare la pesantissima crisi che sta attraversando il complesso siderurgico piombinese.
Le nostre due maggiori aziende, Lucchini e Magona, attraversano da tempo gravi difficoltà che, soprattutto per la prima di esse, potrebbero sfociare a breve in un forte ridimensionamento, senza garanzie sulle prospettive di ripresa dell’attività produttiva. Cinquemila famiglie vivono con angoscia questa attesa e una preoccupazione diffusa si somma al clima già reso pesante dalla crisi generale, minacciando di far implodere l’intero sistema economico locale.
Il mio compito di primo cittadino mi porta da tempo a ricercare ogni possibile alleanza e soluzione, nell’interesse della Comunità, per evitare il rischio ormai incombente di andare incontro ad un vero dramma della disoccupazione e dell’impoverimento, di dover fronteggiare un periodo di gravi tensioni sociali, che potrebbe avere vaste ripercussioni. Negli ultimi mesi, con le altre istituzioni, le imprese e le forze sociali, abbiamo cercato accordi e soluzioni che purtroppo non hanno avuto esiti rassicuranti, né ci sono attualmente risultati concreti nella ricerca di un nuovo partner industriale o di ipotesi alternative per la riconversione degli impianti. Affido quindi la nostra istanza alla cura pastorale del Vescovo di Roma, confidando nella sollecitudine con la quale il Papa ha mostrato di ascoltare e rispondere ad ogni preghiera.
E Piombino merita questa attenzione. (…) Oggi, sulla vertenza piombinese è in gioco non solo il destino della comunità locale e di un vasto territorio toscano: dalla conduzione e dall’esito di questa vicenda dipenderà la sorte di un pezzo fondamentale della civiltà del lavoro nel nostro Paese. (…) Ciò che chiediamo allo Stato non è assistenzialismo, ma un intervento forte e solidale a fianco delle comunità locali, così come è nello spirito della Costituzione, che ci aiuti a governare la crisi in atto, a ritrovare competitività senza perdere di vista i veri valori della dignità e della sicurezza. (…) In questo quadro di sforzi e intenti comuni non può mancarci la partecipazione spirituale e operosa della Chiesa di Roma, che ci è vicina anche per tramite del nostro caro Vescovo Carlo Ciattini, e l’appassionata e autorevole opera del Santo Padre, già tante volte portavoce delle giuste cause dei giovani, degli operai, dei disoccupati.
Santità, pur consapevole dei tanti e gravosi impegni ai quali viene quotidianamente chiamato, le chiedo di concederci la Sua attenzione e il Suo aiuto, di dare voce e speranza alla nostra causa, intervenendo nelle forme e con le modalità che riterrà più adeguate alla gravità sociale e al carattere pubblico della vertenza. Rimettendomi fiducioso alla volontà della Santità Vostra, la ringrazio manifestandole i sensi della mia stima e della mia ammirazione. Formulando i migliori auspici per la prosecuzione del suo alto Magistero, voglia accogliere il saluto della Città di Piombino.
Il sindaco Gianni Anselmi
Scritto da il 13.11.2013. Registrato sotto cultura, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

9 Commenti per “ANSELMI: «SANTITA’ DIA VOCE E SPERANZA A PIOMBINO»”

  1. Roberta

    Allora siamo proprio alla fine . Ci vuole il miracolo. Io andrò da Padre Pio.

  2. Luca

    Facciamo il punto:
    il nostro amato sindaco è andato a Roma a consegnare una lettera al Papa e una maglia della Lucchini con l’aiuto del Vescovo Ciattini, sfruttando il pellegrinaggio diocesano di questo mercoledì.

    Ma allora, mi chiedo, perché mio suocero che era al pellegrinaggio non lo ha visto? Perché nessun prete sapeva della presenza del Sindaco e sopratutto, perché un sindaco così devoto al Santo Padre non è andato prima di ripartire a salutare i pellegrini suoi concittadini, mentre invece si è subito preoccupato di annunciare su Facebook che era riuscito nella sua impresa?

    Sembra che la preoccupazione prima di Anselmi non sia salvare la Lucchini o l’economia della città, piuttosto fare (o far finta di fare) tutto il possibile affinche non venga accusato, lui che in realtà è tra i colpevoli principali di questa situazione, di essere il responsabile del fallimento della città da lui guidata.

    Lo fa per coscienza? Secondo me, ma ovvimente è solo una mia idea, lo fa per i 285.000 mila euro di stipendio annuale all’autorità portuale. Una volta arrivato su quel seggiolone se gli chiederanno chi sono i piombinesi probabilmente risponderà “Piombinesi chi?”.

  3. libero pensatore

    La cosa bella che io ero in piazza a manifestare e lui invece in pellegrinaggiio politico dal Papa, sai a quanto serve la sua benedizione, ci vogliano i soldi non i santini. Per me è andato a Roma per confessare i suoi peccati, visto che non ha fatto nulla per noi lavoratori tranne andare in TV e nei giornali per fare messe in scena politiche. Il sindaco ha fatto solo propaganda politica infatti di popolarita è a mille ma a risultati è a ZERO, quando mi licenziano porto la mia famiglia a mangiare a casa sua, visto che lui ha mangiato sulla mia pelle.

  4. Luigi Lunghi

    Io non sottovaluterei il messaggio di questo gesto… vedere il rappresentante dei cittadini in fila in mezzo agli altri fedeli portare davanti al simbolo di Dio in terra la proproia richiesta di aiuto come un semplice fedele fa per la salute di un suo caro, manda un messaggio ben preciso “Lo stato ha fallito attraverso i suoi canali di ascolto e aiuto” e come chi abbandonato dalla medicina ufficiale tenta il miracolo nella figura spirituale… cosi noi snobbati derisi e illusi dalla politica abbracciamo la fede per farci proseguire questo tortuoso cammino verso la salvezza… un bravo a Gianni Anselmi…

  5. lino

    Ci siamo, ora davvero possiamo dire che la svolta epocale a Piombino c’è stata.
    Che immagine. Il sindaco della città con i fedeli in piazza San Pietro a chiedere la benedizione di Papa Francesco. Penso la benedizione perché soldi per il corex credo non potrà averli nonostante la generosità di sua Santità.
    Ora, se mi è permesso, vorrei dare un consiglio a Gianni Gassman: si trascini sulle ginocchia insieme a tutta la sua armata brancalone fino sù alla Madonna di Montenero e consegni devotamente alla Santa la sua fascia tricolore.
    Sarebbe un gesto molto apprezzato dalle telecamere e da tutti gli operai della fabbrica. Forse non salveranno il lavoro ma la loro anima certamente volerà in
    paradiso.

  6. Amerini Giampiero

    No Comment ……….

  7. Graziella Guglielmi

    Foss4e stato un gesto sentito nel profondo del cuore non sarebbe andato con la fascia tricolore ma “in borghese”, avrebbe potuto consegnare la lettera al Santo Padre e poi, ma solo poi, informare noi poveri infedeli del grande gesto. Invece che ha fatto? Alla ribalta come al solito, con il fotografo pronto ad immortalarlo! E mi viene da chiedere: ci sarà stato qualcuno in Piazza che si sia chiesto: ma chi è quell’omino vestito di bianco accanto a Gianni?

  8. zeno

    ma se non sbaglio cristianamente quando avviene una conversione bisogna esserne tutti felici e invece prevale sempre un pochino di livore…abbiate fede…

  9. Amerini Giampiero

    X Graziella
    Ripeto: No Comment …….(…)

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