PIOMBINO: IMPEGNO DEL MISE PER L’AREA INDUSTRIALE
Dopo l’Accordo di programma per il porto di Piombino, sembra che arriverà entro Natale l’Accordo di programma per il rilancio dell’area industriale di Piombino. Di un protocollo d’intesa propedeutico a questo accordo, contenente i punti qualificanti, si è discusso giovedì scorso al ministero dello Sviluppo economico, nel corso di una riunione che – presieduta dal sottosegretario Claudio De Vincenti – ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dell’assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Simoncini, del presidente della Provincia Giorgio Kutufà, del sindaco di Piombino Gianni Anselmi, del commissario straordinario della Lucchini Piero Nardi e delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.
Con la prospettiva dell’Accordo di programma, si prevede che nell’arco delle prossime settimane venga pubblicato il bando di gara per la vendita degli stabilimenti Lucchini ad imprenditori che ne assicurino prospettive industriali. Nel frattempo, massimo impegno per una riconversione ecologicamente compatibile del sito siderurgico, grazie a nuove tecnologie per l’area a caldo, per le quali saranno approntati fondi europei, nazionali e regionali.
Per la fase di transizione che si apre, il governo – attraverso il sottosegretario – ha invitato il Commissario Straordinario della Lucchini “ad operare per riuscire a mantenere in attività l’altoforno fino al momento in cui, con l’AdP, non risulti definita la prospettiva di riconversione in termini di finanziamenti e di strumentazione, e finché non sia stato individuato l’investitore che rilevi lo stabilimento e non siano chiarite la possibilità e le forme di gestione dell’area a caldo”.
Nel corso del confronto, e come prospettiva insita nel progetto complessivo, ieri si è inoltre dibattuto intorno all’idea che Piombino possa- nel quadro della normativa europea- diventare un porto abilitato allo smantellamento di grandi navi. “Attraverso questi interventi – ha affermato De Vincenti – come governo siamo impegnati a dare ai lavoratori la certezza di prospettive produttive ed occupazionali. Direi proprio che ieri abbiamo fatto un bel passo avanti in questa direzione e nella direzione di un rilancio della siderurgia”.
Anche il presidente della regione Rossi ha lasciato l’incontro al ministero abbastanza soddisfatto.
«In due settimane siamo riusciti a fare una svolta. Ora c’ è un progetto concreto e fattibile per il futuro e una speranza per il presente», scrive Rossi sulla sua pagina Facebook. «Le novità più importanti – continua – sono queste: c’è un progetto, condiviso, di conversione ecologica e rilancio del polo siderurgico che verrà sostenuto con un importante intervento pubblico della Regione e del Governo. La chiusura dell’altoforno viene rinviata fino a quando le risorse pubbliche non saranno espressamente impegnate in un accordo di programma e finché non sarà trovato un imprenditore che intende intervenire».
Il commissario straordinario del gruppo Lucchini, Piero Nardi, ripete però da tempo che nonostante le richieste dei lavoratori le risorse per tenere aperto l’altoforno non ci sono. Partner industriali all’orizzonte, che si siano concretamente fatti avanti, neanche. Oltre ai progetti e agli impegni politici in merito al destino dell’altoforno, dunque, quel che serve adesso è concretezza: tradotto, accordi formali e risorse economiche. Che ancora non si vedono. «Dovremo ancora lavorare molto. Ma io ho fiducia che ce la faremo».
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