SEDUTA STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO REGIONALE A PIOMBINO
L’assemblea approva la mozione di Monica Sgherri, capogruppo di Federazione della Sinistra – Verdi in consiglio regionale, per la richiesta di un consiglio straordinario da convocarsi entro il mese di dicembre. La seduta sarà aperta alle istituzioni e ai rappresentanti sindacali e ai soggetti incaricati del piano industriale.
«Grande soddisfazione per l’approvazione della mia mozione che impegna il Consiglio regionale a una seduta straordinaria a Piombino» commenta Monica Sgherri. «A oggi – prosegue – si è realizzata la precondizione per poter avere un futuro, cioè lo stop alla data certa di chiusura dell’altoforno, che avrebbe minato irrimediabilmente la continuità produttiva: risultato ottenuto grazie alle lotte e mobilitazioni degli operai e della comunità piombinese tutta e del contemporaneo impegno delle istituzioni, compresa la Regione. Ma è solo la prima tappa, essenziale, adesso si deve lavorare tutti per il rilancio delle acciaierie a cominciare da un serio accordo di programma, e il consiglio regionale straordinario ad hoc da tenersi proprio a Piombino può rappresentare un segnale importante di attenzione e impegno e un’ulteriore tappa in questa direzione».
Nella seduta la Giunta riferirà sulle iniziative in atto e sui piani industriali in formazione per il futuro dello stabilimento. L’assessore Simoncini ha parlato del recente e «positivo» incontro a Roma dove è stato garantito l’impegno del Governo per garantire un futuro allo stabilimento.
Anche Giuliano Fedeli, consigliere regionale dell’Idv, interviene sulla vicenda Lucchini: «il caso di Piombino impone una riflessione in quanto emblema di una problematica tutta italiana che paralizza l’economia e allontana possibili investitori scoraggiati dall’incertezza generale di aziende lasciate a se stesse e incapaci di competere su un mercato sempre più agguerrito». «Ora grazie all’intervento pressante delle istituzioni, dei lavoratori e dei sindacati – sembrano esserci tutte le premesse per un’attività futura con un impianto di tipo Corex per la produzione della ghisa. Ma senza uno Stato che si fa garante nei confronti dell’azienda, è impossibile pensare a nuovi investimenti e a uno sviluppo industriale credibile». Nel frattempo a Roma è iniziato l’iter per l’accordo di programma per lo stabilimento Lucchini.