WWF: L’OASI “ORTI-BOTTAGONE” DIVENTA ZONA UMIDA DI IMPORTANZA INTERNAZIONALE
Da qualche giorno l’oasi di Orti-Bottagone è stata insignita di un riconoscimento prestigiosissimo: è entrata a far parte delle Zone Umide di Importanza Internazionale secondo la Convenzione di Ramsar, un trattato internazionale firmato nel 1971 e ratificato dall’Italia nel 1977, che riguarda la conservazione e la gestione delle zone umide e delle loro risorse.
Le zone umide sono purtroppo sempre più minacciate dalle attività umane, ma sono tra gli ambienti più produttivi al mondo, importanti regolatori del regime delle acque e veri e propri serbatoi di biodiversità. Come si legge nel Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, pubblicato qualche giorno fa sulla Gazzetta Ufficiale, alla nostra oasi e alle zone limitrofe Pratoni Vignarca e Padule dei Perelli Bassi, è stato riconosciuto un importante ruolo ecologico per le molte specie animali e vegetali che vi trovano rifugio e in particolare per gli uccelli acquatici in quanto area di svernamento, raduno, alimentazione e riproduzione posta su un’importante rotta migratoria; inoltre “assume valore particolare per il mantenimento della diversità ecologica e genetica della regione mediterranea grazie alla ricchezza ed alla originalità della sua flora e della sua fauna”. Orti-Bottagone era già Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale ed ora va ad aggiungersi alle altre zone Ramsar maremmane: l’oasi WWF di Bolgheri, l’oasi WWF di Orbetello, l’oasi WWF di Burano, la Riserva Naturale Provinciale Diaccia Botrona e il Padule di Scarlino, dichiarato zona Ramsar dallo stesso Decreto di Orti-Bottagone.
E’ il risultato di un lavoro lungo, iniziato negli anni ’70 da un piccolo gruppo di attivisti della Sezione WWF Piombino-Elba che tra molte difficoltà e sacrifici ha permesso al WWF di acquisire l’area e di ottenere l’istituzione della Riserva Naturale Provinciale. Questo riconoscimento, fortemente voluto dal WWF, è stato possibile, però, anche grazie a chi ha sostenuto e amato l’oasi in tutti questi anni. E anche grazie a quei cittadini della Val di Cornia, delle Colline Metallifere e dell’Elba che nel referendum promosso dal WWF 30 anni fa per decidere il destino di quest’area votarono contro il suo sfruttamento a scopo industriale e a favore della conservazione di Orti-Bottagone come area di valore naturalistico.