EDITORIALE: NATALE TRA SPERANZA E INCERTEZZA
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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Corriere Etrusco “numero 35” del 6 dicembre 2013.
Piombino (LI) – Si avvicina il natale, e l’8 dicembre, festa della “Immacolata Concezione” di Maria, madre di Gesù, dà il via di fatto alle festività natalizie. Come ogni anno in questo periodo, gli operai sono al lavoro per attaccare la luminaria, montare l’albero in Piazza Gramsci e i negozianti sono tutti impegnati ad allestire le proprie vetrine per le offerte natalizie.
Questo anno però il clima di incertezza percepito dai residenti è molto superiore agli anni passati. Motivo per cui le istituzioni stanno già da tempo lanciando proclami rassicuranti promettendo opere che vengono annunciate da più di dieci anni, ma di cui ancora non si vedono i risultati.
E quindi speranza e incertezza, in un clima surreale dove tutto si muove come se nulla stesse succedendo… in una normalità dove non cambia mai nulla, sempre uguale, che però non è cosi.
«Passa da un padrone all’altro ma la fabbrica è sempre li» ormai sembra uno slogan dei tempi passati, e la richiesta di cassa integrazione per tutti gli operai Lucchini è lì a testimoniarlo.
All’orizzonte ci sono promesse di impianti tecnologici che richiedono lunghi tempi di realizzazione (si parla di 2-3 anni) e, forse, altri sacrifici per i lavoratori. La Concordia è sempre più lontana, la SS.398 dopo 10 anni è ancora un’ipotesi, l’autostrada si paga ma non c’è, i fondi sfitti in città ormai non si contano e, cosa ben più grave, gli indigenti alla San Vincenzo de Paoli sono in continuo aumento.
Speriamo che sia un buon natale, un natale in cui i piombinesi capiscano che un nuovo futuro può essere possibile se riusciamo davvero a pensare di andare oltre il guado di questa economia ormai superata, sfruttando davvero, da ora in poi, tutte le opportunità che si presenteranno senza demagogia.
Perché la domanda è: “Perché Piombino sta chiudendo?” e la risposta ormai non è più nelle mani della politica, ma di tutti noi.
Giuseppe Trinchini