NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 14 DICEMBRE 2013
A SAN VINCENZO LA FESTA DELL’ORO ETRUSCO
Domenica 15 dicembre a San Vincenzo“Festa dell’oro etrusco”, giornata dedicata all’olio extravergine d’oliva. La manifestazione, inizia alle 10 e si conclude alle 19, si sviluppa nel centro, al porto turistico, in piazza Umberto I e nei pressi di piazzale dei Benvenuti nel lato nord della zona blu. L’iniziativa fa parte del cartellone delle iniziative natalizie di San Vincenzo “Verde dicembre”.
All’evento parteciperanno associazioni e aziende agricole del territorio con degustazioni di olio nuovo e prodotti derivati, caldarroste, dolci fatti in casa, “acciugata” con l’olio nuovo e molto altro. Nell’area portuale, mercatini natalizi e artigianali di “Artigiani sotto l’albero” che animeranno, insieme alla street band “Magicaboola Brass Band”.
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ASSEMBLEA SANVINCENZINA: UN INCONTRO SU LAVORO ED ECONOMIA
Riceviamo e pubblichiamo l’invito dei portavoce della nuova lista “Assemblea Sanvincenzina” all’incontro su lavoro ed economia che si terrà martedì 17 dicembre alle ore 21 nella saletta delle espozioni di piazza Mischi.
«Negli ultimi anni la Val di Cornia, così come l’Italia intera, è stata fortemente colpita dalla crisi. Nella nostra zona si contano addirittura circa 9.000 disoccupati iscritti al Centro per l’impiego di Piombino ed oltre alla crisi globale che ha penalizzato tutto il mercato italiano, la nostra zona è stata ulteriormente penalizzata dall’inerzia e dall’incompetenza degli amministratori locali che hanno impoverito, con scelte inadeguate, un territorio ricco e produttivo non solo dal punto di vista turistico, ma anche da quello agroalimentare e artigianale.
Quasi tutti i settori economici sono stati colpiti, molte attività storiche hanno chiuso, l’industria non impiega più la stessa quantità di manodopera di prima, il comparto turistico è stato penalizzato dalla mancanza di una seria politica di incentivazione stagionale tanto da ridurre i mesi di lavoro, le attività artigianali e commerciali sono state lasciate sole a fronteggiare la crisi.
Nonostante queste desolanti premesse, crediamo che una soluzione sia possibile, ed è per questo che invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare alla nostra seconda assemblea pubblica per parlare di lavoro e di economia del territorio, per ascoltare le testimonianze degli attori delle diverse categorie e per confrontarci sulle reali criticità e potenzialità della nostra zona.
Vi aspettiamo martedì 17 dicembre alle 21:00 presso la Sala delle Esposizioni in Piazza Mischi. Invitiamo chiunque voglia e possa farlo a raccontare in tale occasione la propria testimonianza. Vogliamo lavorare insieme per non far morire questo territorio».
Giacomo Zecchini e Francesca Neri
portavoce de l’Assemblea Sanvincenzina
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COMITATO PER CAMPIGLIA: «ABBIAMO DAVVERO BISOGNO DI UN ALBERGO?»
Il Comitato riflette sull’approvazione del bando per costruire un albergo nel centro storico di Campiglia:
«Il Comune di Campiglia Marittima tramite stampa fa sapere di avere approvato in Giunta un Bando in base al quale chiunque possegga aree a ridosso delle mura cittadine o nell’UTOE 2 (verde pubblico, dotazioni urbane, ecc.) potrà candidarsi alla costruzione di un albergo in grado di ospitare fino a 60 persone.
Tutta la vicenda rappresenta un brutto caso di urbanistica contrattata in spregio ai diritti dei cittadini di fare osservazioni in sede di Regolamento Urbanistico non solo sulla generica previsione, ma anche sulla localizzazione e sulla dimensione dell’intervento. Vorremmo sapere quali sono gli elementi nuovi che fanno ritenere che il centro antico di Campiglia abbia oggi bisogno di un albergo costruito ex novo, quando ci risulta che l’unico periodo in cui la domanda di accoglienza supera l’offerta data dalle numerose piccole strutture ricettive presenti, sono poche settimane di agosto. In pratica quindi si permetterà di costruire un nuovo edificio senza sapere se servirà veramente a qualcosa e fortemente impattante con il centro antico. Si tratterà infatti di un edificio che a seconda del livello qualitativo dell’albergo avrà un volume tra mc. 4.500 e mc.6.500 pari a 19-27 appartamenti di quattro stanze.
Il Comune sostiene che il bando è fatto “nella consapevolezza che l’integrazione tra la nuova struttura alberghiera e una quota di posti letto distribuiti diffusamente all’interno del centro storico, possa rappresentare un rafforzamento del tessuto economico-sociale della comunità campigliese”. Al Comitato sembra invece che prima di tutto devono essere messe a punto azioni che facciano venire voglia alle persone di venire a Campiglia (bellissimo luogo per altro meno conosciuto di Suvereto) da tutta Italia e dall’estero, che permettano di utilizzare al meglio quanto già esiste aiutando le imprese che già operano sul territorio a lavorare insieme per attivare pubblicità di livello alto e informazioni molto diffuse, a potenziare il rapporto tra attività termali e il centro antico, e a promuovere il formarsi di quell’albergo diffuso che finalmente la Regione ha regolato e del quale il Comune di Campiglia conosce poco o nulla visto che le motivazioni e caratteristiche dell’albergo diffuso sono totalmente all’opposto di quelle che determinano la realizzazione di un nuovo albergo.
Anche in questo caso l’Amministrazione sta purtroppo dimostrando di navigare a vista e di scegliere le soluzioni più facili per poter dire di aver fatto qualcosa. Ci sembra che il Comune non sia in grado di gestire con strumenti più accurati, approfonditi e attuali il problema di rendere appetibile Campiglia e il suo patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, il problema della pubblicizzazione delle sue peculiarità, il problema di potenziare la rete di piccole imprese di accoglienza già esistenti e che potrebbero essere integrate con altre strutture equipollenti o con l’albergo diffuso, recuperando così tante abitazioni inutilizzate da tempo.
Certo il compito non è facile, ma un’amministrazione capace è quella in grado di affrontare i momenti difficili con competenza, preparazione e fantasia anche con i pochi soldi a disposizione. Scegliere la via del mattone e del cemento, oltretutto senza che i cittadini possano mettere bocca e senza che ci sia la certezza che l’albergo duri nel tempo e non tenda a trasformarsi alla prima difficoltà in un condominio di seconde case, è una strada che di certo sembra avere solo la distruzione di un altro pezzo del paesaggio. Il Comitato nel 2009, rispetto a questa previsione, diceva : “Anche questo nuovo caso denuncia una totale incapacità di affrontare il problema della ricettività turistica in una maniera diversa dalla cementificazione del territorio, dalla acquiescenza alle richieste dei privati senza un vero quadro politico e gestionale di indirizzo e dal rifiuto di attivare forme di ricettività che recuperino realmente un centro storico morto per almeno 9 mesi l’anno dove gli esercizi commerciali continuano a scomparire e dove non si attiva alcuna attività artigianale rivolta al turismo e in grado di realizzare nuovi posti di lavoro.”.
E’ triste oggi constatare che a distanza di quattro anni di fronte ad una situazione di abbandono del centro ancora peggiore e in mezzo ad una crisi economica nazionale strutturale, si continui a proporre soluzioni che se erano discutibili allora sono oggi inaccettabili».
Comitato per Campiglia
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“LA CASA DI MARGOT” SUI FUOCHI ARTIFICIALI: «DANNOSI PER ANIMALI E BAMBINI»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Le scelte dei Comuni della nostra zona sembrebbero piuttosto diversificate: a Piombino però si è optato nuovamente per la festa in piazza e per i fuochi artificiali a mezzanotte.
In un primo momento sembrava che i fuochi non ci sarebbero stati causa mancanza di soldi, ora pare che ci saranno grazie al contributo dell’AVT.
In sostanza sempre soldi pubblici e cioè di tutti.
La nostra Associazione per anni ha scritto al Comune chiedendo di evitare questa pratica così pericolosa e dannosa per bambini e animali. E sempre abbiamo ricevuto risposta negativa.
I fuochi si devono fare.
Quest’anno non abbiamo neanche scritto, perché avevamo sperato che la crisi, se non il cambiamento culturale, avrebbe costretto a cambiare rotta.
E invece rieccoli, i cari (in ogni senso) fuochi artificiali.
La nostra contrarietà è arcinota, i pericoli per gli animali e per l’ambiente pure, ma il Comune ha di nuovo fatto la scelta di bruciare in pochi minuti migliaia di Euro per il divertimento di una parte della popolazione, di quella parte che ama i fuochi e non si fa tanti problemi. Perché senza dubbio c’è una parte dei cittadini che la pensa così.
E quindi anche quest’anno un’altra parte della popolazione sarà costretta a subire le molestie, peraltro pagate anche da noi, dell’ultimo dell’anno.
E a cosa serve la campagna contro i petardi del Comune, sospesa in modo incomprensibile il 31.12, se il Comune per primo non da’ il buon esempio?
Auguriamoci che almeno il prossimo anno si cambi davvero verso, ma per ora è cambiato davvero poco, direi nulla.
Lo dicevano già gli antichi Romani: “semel in anno….”»
La Presidente de La Casa di Margot
Maria Cristina Biagini
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