PARODI: «MANCA LA VOLONTÀ POLITICA PER SUVERETO TERME»
Suvereto – Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato di Giuliano Parodi, che commenta le difficoltà incontrate da Suvereto per le proprie terme e il fatto che Venturina sia diventata Venturina Terme dopo anni di scetticismo sulla questione.
«Le ultime notizie sulla situazione Terme a Suvereto chiariscono esattamente la mancanza di volontà politica di portare avanti il progetto, al di là dei proclami e dei buoni propositi dell’Amministrazione. Dopo 8 anni dall’inizio dell’iter burocratico, solo adesso i Sindaci e i tecnici dell’ex circondario si accorgano che è necessaria, oltre alla variante al Regolamento Urbanistico, anche una modifica al vigente Piano Strutturale per permettere al progetto Terme Suvereto di andare avanti. Una mossa politica che riporta la palla al centro e fa ricominciare il percorso dal punto di partenza. Il vigente Piano Strutturale prevede già la possibilità di realizzare Impianti Termali nel territorio rurale di Suvereto.
Nelle norme specifiche sull’UTOE 1 si legge: “Nel territorio rurale e aperto è ammessa la realizzazione di attività ricreative esclusivamente se collegate a nuove concessioni demaniali per lo sfruttamento di acque termali”. Quindi vorrei capire che tipo di variante è necessaria e in che termini visto che per legge se nel piano strutturale sono previsti impianti termali senza specificare il Sub Sistema non è necessaria nessuna variante.
È paradossale mettere in discussione la compatibilità con il territorio aperto di un insediamento termale quando questa stessa Amministrazione ha inserito nelle Norme tecniche del RU di Suvereto l’art. 78 (tra l’altro oggetto di numerose osservazioni puntualmente bocciate per la sua modifica durante l’adozione del Regolamento Urbanistico da parte di UpS) che prevede in ambito rurale la possibilità di farci di tutto e di più e non certo legato all’agricoltura, si va dai Bar, alle residenze civili fino alle Aviosuperfici, senza scordarci gli inquinanti impianti a Biomasse!
Anche l’Europa incentiva gli insediamenti Termali, attraverso una risoluzione del 29 novembre 2007, per promuove il turismo sanitario, legato alle cure termali, mettendo addirittura a disposizione degli incentivi finanziamenti. Probabilmente le Terme a Suvereto sono viste come una minaccia da qualche Comune limitrofo che, fallita la fusione, un po’ goffamente, in questi mesi si è affrettato a cambiare nome alla frazione di Venturina, per rivendicare un’egemonia sull’attività termale.
Fa sorridere che il nome Venturina Terme arrivi in questi giorni con un ritardo di 30 anni rispetto alla prima proposta uscita negli anni 80 dai banchi dell’opposizione in Consiglio Comunale a Campiglia M.ma. L’ipotesi del cambio del nome fu bocciata dall’allora PCI, tra le battute di scherno del Sindaco e della Giunta. Quello che è ancora più paradossale in questa situazione è che fu un Consigliere di Suvereto, l’allora Democristiano Walter Barlettani, a proporla. Corsi e ricorsi storici, ma si sa la lungimiranza in politica è merce rara specie in questa Val di Cornia che per anni è campata d’inerzia.
I veti introdotti in questi anni per rallentare la realizzazione di un comparto Termale tra le colline del Comune di Suvereto che, oltre a portare benessere potrebbe diventare il primo volano per un’economia zoppicante, devono far riflettere i cittadini che i blocchi sono Politici e non tecnici, e solo cambiando marcia e Amministrazione si potrà avere quella libertà di azione che porterà benessere diffuso».
Giuliano Parodi capogruppo UpS