BANDIERA ARANCIONE: A SUVERETO LA RASSEGNA NAZIONALE 2014
L’edizione di questo anno della rassegna nazionale dei paesi «Bandiera Arancione» che si terrà ad aprile 2014 si svolgerà nel Comune di Suvereto. La decisione è stata presa in occasione della Riunione dell’ultimo Consiglio Direttivo tenutosi a Roma.
Il sindaco Pioli aveva inoltrato la richiesta alla fine del 2013 motivandola con la bellezza del borgo di cui riportiamo la descrizione: «Suvereto Bandiera Arancione dal 2003 è posizionato sulle prime alture che dalla valle del Cornia salgono verso le Colline Metallifere, si arriva in breve dal mare, deviando di una decina di chilometri verso l’interno dall’Aurelia, all’altezza di Venturina. Il paesaggio, intensamente rurale, è sospeso tra collina e Maremma toscana, lo sguardo arriva al Tirreno e all’isola d’Elba. Dai boschi di sughere (o suvere) viene il nome stesso del borgo, olivi e vigne coprono i declivi e larghi parti del piano e non sorprende che olio e vino (Doc Val di Cornia) dominino tavole, sagre, fiere e rassegne estive che si tengono all’interno della quasi intatta cinta di mura».
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GELICHI: «NOI ABBIAMO UN VERO PROGRAMMA PER CAMBIARE PIOMBINO»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente da Riccardo Gelichi Portavoce della Lista Civica AscoltaPiombino.
«Noi siamo ideaSiamo ormai all’approssimarsi delle elezioni amministrative e le acque iniziano ad agitarsi. Per dovere di cronaca e per distinguersi, noi della Lista Civica Ascolta Piombino sentiamo la necessità di fare alcune precisazioni. AscoltaPiombino è nata circa tre anni fa e opera sul territorio attraverso il suo gruppo e il Portavoce Riccardo Gelichi. Sono molte le iniziative intraprese ne ricordiamo alcune: la raccolta di firme per il mantenimento del Giudice di Pace, quella per i Parcheggi nel centro urbano, quella attuale per la conservazione del punto nascita a Piombino.
Sono molti gli ordini del giorno e le interrogazioni, presentati dal portavoce Riccardo Gelichi in Consiglio comunale, che sono serviti da pungolo per una migliore amministrazione del territorio.
Ma la cosa più importante è che abbiamo un programma: http://www.ascoltapiombino.it/, sembra banale, tanto che alcuni politici sostengono la vacuità del programma in quanto credenziale, dicono che tanto nessuno lo legge; invece per noi è fondamentale, anzi è la base della nostra costituzione in Lista Civica; gettare una base d’idee per il rilancio di Piombino, altrimenti la Politica a cosa serve ? Solo per le rendite di posizione, e per i tatticismi? Noi pensiamo di no, saremmo forse degli utopisti, ma non c’importa, noi vogliamo cambiare davvero, pensiamo che Piombino meriti molto di più senza la solita melassa retorica, ma con i fatti. Diciamo questo solo perché pensiamo sia giusto distinguerci oggi da tutto quello che è mistificazione della realtà, dalle cortine fumogene, dai tatticismi della vecchia politica, noi siamo il nostro programma, noi siamo idea, noi siamo pragmatismo senza ideologia, per noi luce di speranza».
Riccardo Gelichi
Portavoce della Lista Civica AscoltaPiombino
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SUVERETO: PIOLI CRITICA PARODI SULLE TERME
Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Suvereto Giampaolo Pioli.
«L’intervento di Parodi sulle terme di Suvereto è, come spesso accade, frutto al contempo di incompetenza e di voluta falsificazione». Inizia così la replica del sindaco Giampaolo Pioli all’intervento del capogruppo di «Uniti per Suvereto» sulla questione del progetto delle terme.
«Incompetenza 1: il nostro piano strutturale prevede piccole strutture ricreative per lo sfruttamento della risorsa termale. Il progetto di cui si parla è un grande parco termale con una struttura di 4000 mq su due livelli e quindi richiede che, attraverso una variante, si possa ammettere anche questo tipo di struttura, che, secondo noi ha le dimensioni giuste per stare sul mercato ed è capace, per il tipo di servizi che darà, di generare parecchi posti di lavoro. Oppure preferiamo una piscinetta con un chiosco?
Incompetenza 2: il nostro piano strutturale è un piano, giustamente – soprattutto nell’epoca in cui fu redatto – molto rigido sulle funzioni ammesse in territorio rurale, mentre il progetto terme prevede una serie di funzioni (ricreative, sanitarie, ristorazione, ecc.) non previste».
Incompetenza 3: il progetto prevede che una parte dell’area interessata insista in area a rischio idraulico, quindi implica anche su questo una modifica. Abbiamo voluto tutti — e difeso — un Piano Strutturale che difendesse la campagna da funzioni non rurali? Bene, ce l’abbiamo e quindi, quando di presenta un progetto che pare, a nostro parere comunque compatibile con il territorio aperto, vuol dire che dobbiamo modificare le previsioni urbanistiche.
Il nostro lavoro attuale — non so se è un concetto troppo complesso per chi taglia le cose con l’accetta — consiste nel fare in modo che si possa apportare una variante specifica, a quella situazione, e non generalizzata. Falsificazione: se sono 8 anni che l’azienda parla dell’idea, il primo progetto al comune è stato presentato nel 2012 e, visto che già non andava, è stato chiesto di presentarne uno nuovo. E’ stato fatto nel 2013 e, viste le caratteristiche, si è potuto appurare che serve una variante al piano strutturale che va concordata con gli altri comuni della Val di Cornia.
Oppure — conclude Pioli — la sovracomunalità va bene solo quando ci fa comodo? Ricordo anche che alcuni anni sono stati persi per un contenzioso tra azienda e regione, a cui il comune era estraneo. Registriamo un dato evidente: delle terme a Parodi non importa un fico secco. Ciò che gli importa è gettare discredito sull’amministrazione, che continuerà a lavorare con l’obiettivo che le terme si facciano e si faranno».
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PIOMBINO: CALISI LASCIA LA PRO LOCO E NON SI RICANDIDA
Si rinnoverà il prossimo 31 gennaio il direttivo della Pro Loco di Piombino dopo che il presidente dimissionario Calisi ha lasciato la guida dell’assoociazione. Il 23 dicembre scorso i 2/3 dei membri del direttivo della Pro Loco di Piombino hanno dato contemporaneamente le proprie dimissioni per «insanabili divergenze di vedute con l’attuale presidenza dell’associazione».
«Rimaniamo sbigottiti dal comportamento del direttivo – commenta Calisi – che mette in difficoltà il suo presidente che ha provveduto a portare con la sua gestione oculata dei costi l’associazione da un disavanzo di circa 8.000 euro nel 2012 ad un provvisorio avanzo, per il 2013, di 600 euro, oltre ad aver svolto in un periodo di poche risorse gli avvenimenti programmati ovvero Carnevale, Notte blu, sfilata di moda in piazza Bovio, Festa d’autunno oltre ad altri piccoli eventi al Pro Patria.
Vista la volontà comunicata oggi 3 gennaio del vice presidente, Andrea Marianelli, di essere anche lui vacante insieme agli altri 2/3 del direttivo alle riunioni, il presidente (…) scioglie il direttivo e convoca per il 31 gennaio l’assemblea ordinaria dei soci che si svolgerà al quartiere porta a Terra alle ore 17 in prima convocazione e alle 17.45 in seconda convocazione per deliberare la nomina del nuovo direttivo. Al quale comunica anticipatamente che non si candiderà per un’altro mandato».
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VENTURINA TERME: PER CDC NON BASTA IL CAMBIO DEL NOME
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato della lista civica “Comune dei Cittadini di Campiglia M.ma.
«Abbiamo condiviso – inizia la lista civica campigliese – la scelta dell’amministrazione di aggiungere a Venturina il sostantivo Terme, tanto più nelle mutate condizioni dell’economia che impongono nuovi modelli di sviluppo per il futuro. Poteva sicuramente essere fatto prima, anche in questa legislatura, visto che da oltre 18 anni nei piani del Comune c’è l’ambizione di realizzare un parco termale. A differenza della maggioranza riteniamo però che non basti cambiare il nome e che manchi una coerente strategia di governo. Un’ amministrazione che vuole davvero valorizzare le risorse termali non prevede nel 2012 una grande lottizzazione con centinaia di case intorno ai laghetti di Tufaia, davanti alle terme di Caldana. Non trascura il collegamento delle sorgenti termali con il paese di Venturina tramite la riqualificazione della vecchia Aurelia. Non trascura la funzione della stazione ferroviaria per la cui valorizzazione non bastano certo i soldi pubblici spesi a sistemare, malamente, il piazzale smarrito in una confusa e incompiuta lottizzazione.
La coerenza che serve va ben oltre, evitando in primo luogo di porre in conflitto i diversi settori dell’economia. La valorizzazione delle terme presuppone che si dia nuovo impulso al turismo basato sulle risorse endogene, come i parchi e il sistema rurale dell’intera Val di Cornia. Richiede la tutela delle nostre colline, come sulla carta ha scritto la stessa maggioranza quando ha posto un limite allo sfruttamento delle cave.
Ci risulta invece che mentre festeggia il nuovo nome di Venturina Terme l’amministrazione sia incline, senza particolari cautele, a far proseguire le cave oltre i limiti stabiliti dalle autorizzazioni e dai piani urbanistici. Lo ha già fatto soccombendo alla Regione per la riapertura delle miniere a cielo aperto della Spinosa. Lo sta facendo rifiutando la discussione su un Piano provinciale che identifica Campiglia come il “distretto delle cave”. Potremmo dirci soddisfatti di avere Venturina Terme nel Comune di Campiglia Cave?
Sappiamo benissimo – conclude la lista civica – che governare le transizioni è difficile, ma sappiamo anche che, senza rigore amministrativo e concretezza, i buoni propositi restano sulla carta. Quello che proponiamo è l’apertura di un serio dibattito sul futuro della nostra economia avendo il coraggio di guardare in faccia la realtà, senza fuochi d’artificio».
Comune dei Cittadini