ARCO STORICO: UNO SPORT CHE MUOVE GRANDI NUMERI
Piombino (LI) – Abbiamo intervistato Sergio Moschini, presidente dell’associazione sportiva Tiro arco storico “Serpi di Falesia” di Piombino, e Stefano Martorella, responsabile della comunicazione, sulle attività di questa associazione che si è costituita a gennaio 2011 e che ha già raccolto numerose soddisfazioni sul territorio e non solo. Il nome nasce da uno stemma medievale che si trova sopra i Canali di Piombino e che Moschini e sua moglie Loredana Giusti, fondatori della compagnia, hanno scelto come simbolo.
1) Quanti siete e qual è l’età media delle Serpi di Falesia?
Sergio: Attualmente siamo 33, la maggior parte piombinesi, e i nostri atleti hanno dai sette ai settanta anni; abbiamo 12 under 18, le nuove leve sono abbastanza.
2) Come si svolge una gara di arco storico?
Stefano: È uno sport da vedere, almeno una volta. L’arco è considerato uno sport di altissima concentrazione, super riflessivo, lento, monotono. Quello che facciamo noi è tutta un’altra cosa: dovendo essere un tiro istintivo, il tempo in cui si incocca la freccia e si tira è di pochissimi secondi. I bersagli sono in movimento, non sono mai gli stessi e ogni postazione di tiro è disseminata nel paese di turno: il contesto è medievale e ci muoviamo solo in paesini tipici come Suvereto, Campiglia, Montopoli, Volterra, Lanciano. L’arciere tira tre frecce insieme a quattro o cinque compagni di quella postazione di tiro, poi tutti insieme si spostano verso la successiva postazione, che magari è in un punto caratteristico, e il bersaglio è diverso dal precedente. C’è un elemento molto più sociale nell’arco storico: nella nostra compagnia ci sono quattro intere famiglie, e si tira tutti insieme. È uno dei pochi sport in cui un bimbo di sei anni tira insieme a un uomo di settantacinque. La differenza risiede solo nel calcolo del punteggio, ma si sta tutti insieme. Alla fine della gara c’è sempre la mangiata, nonché la bevuta!
3) Dove vi allenate e come gestite la vostra attività sportiva?
Sergio: Ci alleniamo al campo di Fiorentina e abbiamo una sede invernale a Piombino, che dividiamo con la Bocciofila a giorni alterni. Stefano: La preparazione è legata agli allenamenti che teniamo, di tiro su paglioni o su bersagli mobili. Siamo ancora in fase di rodaggio, non abbiamo grandi mezzi né disponibilità, ci autofinanziamo.
4) Quali sono le vostre attività?
Sergio: Partecipiamo a un Campionato regionale “Sagitta”, che ci porta a fare delle gare in tutti i borghi della Toscana. Sono circa 24 gare all’anno in cui abbiamo avuto il secondo posto nei paggi (sotto ai 14 anni) e un buon piazzamento di tutti gli arcieri. Quest’anno abbiamo partecipato anche ai campionati europei a Figline Valdarno con un terzo posto e dei finalisti. A maggio organizziamo il 3° Trofeo del Castello di Piombino e poi la Lega Arcieri Medievali ci ha chiesto di allestire una gara a livello nazionale e per questo ci stiamo attrezzando. Poi facciamo il Palio di Santa Anastasia e i Fuochi di San Giovanni con le frecce infuocate. È il secondo anno di seguito che veniamo invitati all’ “Arcus tempori” a Volterra, che è una manifestazione di livello nazionale, e ci hanno invitato di nuovo al Palio del Volterraio, che abbiamo vinto in passato. Quest’anno dovremmo partecipare al Palio di Legnano come figuranti e ci hanno perfino invitato in Normandia.
5) Come giudicate la partecipazione giovanile e cittadina all’arco storico?
Stefano: Molto scarsa. Sicuramente siamo poco conosciuti, l’arco è uno sport minore, l’arco storico ancora più sconosciuto. Sappiamo che l’avvicinamento a uno sport è legato alla moda, all’indirizzo classico dello sport facilmente praticabile. L’arco non è uno sport immediato come il pallone, bisogna preparasi, sapere cosa si fa, avere un posto protetto e un arco a disposizione, ma è uno sport che unisce: c’è la fase sportiva, quella goliardica, quella sociale e rievocativa. Ci sentiamo inseriti nel contesto storico della città, che ha radici medievali, ma abbiamo bisogno di crescere o quanto meno di far capire che l’arco è uno sport come un altro, praticabile dai sei agli ottanta anni.
6) Quali sono le differenze con l’arco olimpico?
Stefano: L’arco storico prevede un altro tipo di tiro: non si mira, si tira a occhi aperti, è un tiro istintivo e infradito. L’arco è diverso, il nostro è un unico pezzo di legno, e la freccia è in legno con piumaggio naturale e non in carbonio. La zona più vicina per trovare l’attrezzatura è l’arcieria di Scarlino, oppure Cascina. Nel nostro sport tanti oggetti sono artigianali, non può farli una fabbrica, e l’artigiano non si appoggia a un negozio per vendere i propri prodotti. Anche i nostri accessori, essendo rievocativi, vanno fatti a mano, e per ora ci stiamo attrezzando e specializzando per fare tutto da noi, produciamo i materiali che ci servono.
7) Pensate di attirare turismo con la vostra attività e quali sono le potenzialità dell’arco storico?
Sergio: Certamente attiriamo turismo: ogni volta che facciamo una gara portiamo a Piombino, fra accompagnatori e arcieri, 150 o 200 persone. Stefano: Piombino ha una bellezza che fa restare stupite le altre compagnie. A livello nazionale l’ambito rievocativo è preso sotto gamba, ma riesce a coinvolgere numeri incredibili. Volterra è riuscita a muovere 11 mila visitatori paganti e le bellezze di Piombino non sono da meno, potremmo fare altrettanto bene: queste iniziative possono avere una rilevanza notevole sul territorio come ritorno turistico e commerciale. Non sarà la soluzione alla crisi, ma tutto fa. Ci sono le possibilità concrete per organizzare qualcosa, però da soli non ce la facciamo; a Piombino ci sono diverse associazioni e se scoppiasse una fattiva collaborazione fra le altre associazioni, fra una parte di popolazione interessata a essere coinvolta, e se le autorità, gli enti, i privati sostenitori riuscissero a investire una piccola cifra con l’idea di fare qualcosa per la nostra città, ci potrebbe essere un buon ritorno. Sergio: Siamo disposti a collaborare con qualsiasi associazione piombinese, le invitiamo tutte a farsi avanti e ad essere disponibili per organizzare qualcosa insieme.
8) L’attenzione riservata dall’assessorato allo sport alla vostra attività è sufficiente?
Sergio: Potrebbe essere aumentata. Siamo in continua crescita: in tre anni siamo diventati la terza compagnia della Toscana.
9) Chi sono i vostri fiori all’occhiello?
Sergio: Serena Gazzola è arrivata terza agli europei di quest’anno, svoltisi ad Incisa Valdarno, Matteo Di Giorgi si è classificato secondo assoluto nei paggi al campionato regionale, Andrea Pizzi e Roberto Carli sono plurimedagliati e finalisti europei.
Per info e contatti: la sede è in via del Fosso 26 a Piombino (presso Agenzia Piombino Immobiliare);
Stefano Martorella 32811 86850 e Sergio Moschini 3384370791;
gruppo Facebook “Tiro arco storico Serpi di Falesia Piombino”.
Gli allenamenti del gruppo sportivo si tengono presso la bocciofila nel periodo invernale nei giorni di martedì e venerdì dalle 18 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 12, mentre nel periodo estivo al campo di Fiorentina tutti i giorni a qualsiasi ora previa telefonata.
Chiara Bellucci