CICLISMO: A SIMONE PONZI IL GRAN PREMIO COSTA DEGLI ETRUSCHI – ALTA MAREMMA
Si è svolta domenica 2 febbraio la gara ciclistica Gran Premio Costa degli Etruschi – Alta Maremma, prima prova della Coppa Italia 2014. Ad aggiudicarsi il Gran Premio, con un’azione da grande finisseur, Simone Ponzi, (Neri Sottoli Yellow Fluo).
La partenza della gara è avvenuta da San Vincenzo alle ore 11,30 e dopo 195 km i corridori hanno tagliato il traguardo posto sul viale di Donoratico intorno alle 16. Il percorso ha interessato i Comuni di Piombino e Campiglia Marittima, oltrechè di San Vincenzo e Castagneto Carducci.
Due momenti particolarmente commoventi della giornata sono stati quelli dedicati a Valerio Riparbelli,, il giovane giornalista sportivo e appassionato di ciclismo, rimasto vittima di un incidente stradale nel 2006 a 33 anni mentre era in sella alla sua amatissima bicicletta da corsa. Alle 12,15 si è svolta la premiazione del ciclista, Eduard Grosu (Vini Fantini Nippo), che si è aggiudicato il traguardo volante sulla strada Aurelia istituito appunto in memoria di Valerio su proposta dell’amministrazione comunale di Piombino. A Grosu è stata poi consegnata una targa dall’assessore al turismo Luca Pallini al momento della premiazione conclusiva della gara a Donoratico e alla presenza anche dei genitori di Valerio Riparbelli.
LA GARA – La corsa si è accesa dopo soli 26 chilometri, quando Eduard Grosu ha accelerato appunto per il primo traguardo volante di giornata, seguito pochi metri dopo da Francesco Lamon (Nazionale Italiana U23), Ondrej Vendolsky (Team Dukla Praga), Botond Hollo (Utensilnord), Matteo Spreafico (Team Idea), Felix Grosschartner (Team Gourmetfein Simplon Wels), Fabio Chinello (Area Zero Pro Team) e Marco Tecchio (Area Zero Pro Team). Gli otto al comando hanno pedalato di comune accordo, arrivando a guadagnare un vantaggio massimo di 9’10” al primo passaggio nella zona traguardo di Donoratico, posta al chilometro 60.
Come spesso accade in queste situazioni, la reazione del gruppo non è tardata ad arrivare e con il passare dei minuti il distacco dei fuggitivi si è assottigliato, fino ad azzerarsi in prossimità dei 22 chilometri all’arrivo. A dare battaglia in testa al gruppo, in questi frangenti, sono stati Formolo, Finetto, Rabottini e Sinkewitz. E sono stati proprio Formolo e Rabottini a cogliere l’occasione dell’ultima salita di Torre Segalari per imprimere una ulteriore accelerazione al drappello dei 52 rimasti al comando della gara, anche se la loro azione non riesce a prendere il largo. La picchiata verso il rettilineo conclusivo di Donoratico ha regalato ulteriori emozioni, con qualche allungo da parte dei soliti Formolo, Finetto, Ponzi, Rabottini e Sinkewitz., fino all’epilogo.