NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 5 FEBBRAIO 2014
TASSA DI SOGGIORNO. CONFERMATE LE TARIFFE DEL 2013
Piombino (LI) – Confermate dalla giunta le tariffe dell’imposta di soggiorno per il 2014, senza nessun aumento rispetto all’anno precedente. Anche per quest’anno, secondo il regolamento approvato nel 2013, coloro che alloggeranno nelle strutture ricettive del Comune pagheranno una tassa giornaliera, dal 1 giugno al 30 settembre, differenziata a seconda delle caratteristiche e categorie delle strutture.
La tassa, la cui entità è confermata tra 0,5 e 2,5 euro, sarà valida per tutte le strutture alberghiere ed extralberghiere, compresi campeggi, agriturismi, bed&breakfast, villaggi turistici, parchi di vacanza, case per ferie, ostelli, case e appartamenti per vacanze, residence. Sono esenti dal pagamento i minori entro il dodicesimo anno di età non compiuto, i familiari di soggetti ricoverati presso strutture ospedaliere, coloro che prestano attività lavorativa presso qualsiasi struttura ricettiva, le gite scolastiche, i pernottamenti oltre il quindicesimo giorno consecutivo, coloro che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati per fronteggiare situazione di emergenza. Per i soggiorni effettuati da lavoratori dipendenti per motivi di lavoro, si applica una tariffa giornaliera unica di 50 centesimi.
Le somme riscosse dovranno essere versate in un’unica soluzione al Comune entro il 15 di ottobre di ogni anno presentando la relativa dichiarazione annuale in modalità telematica tramite l’accesso al portale web del Comune. La dichiarazione annuale contiene il numero dei soggiornanti, i giorni di durata del pernottamento e l’ammontare dell’imposta riscossa nell’anno di riferimento. Il gettito dell’imposta verrà utilizzato dall’amministrazione comunale per finanziare interventi a favore del turismo come la gestione del sistema dei parchi, musei e delle aree protette e naturali di interesse locale, la promozione della ricettività locale, i progetti di sviluppo degli itinerari tematici e dei circuiti d’eccellenza anche in ambito intercomunale, interventi di manutenzione e recupero dei beni culturali, paesaggistici e ambientali, lo sviluppo di punti di accoglienza e sportelli per il turismo, incentivazione di progetti volti a favorire il soggiorno di giovani, famiglie e anziani presso le strutture ricettive nei periodi di bassa stagione e altri servizi.
Info: www.comune.piombino.li.it
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COMUNE DEI CITTADINI: «ECCO PERCHE’ A CAMPIGLIA NON SI PARLA DI CAVE»
Riceviam0 e pubblichiamo integralmente.
«Ora si capisce perché a Campiglia non vogliono discutere di cave. Il piano adottato dalla Provincia a gennaio definisce Campiglia e la Val di Cornia come il “distretto toscano delle attività estrattive”. Da qui viene oltre l’80% del prelievo di materiali di cava di tutta la Provincia e il 94% del calcare. Dal 2001 al 2010 dalle cave di Monte Calvi, Monte Valerio e San Carlo sono stati scavati 13 milioni di metri di cubi di calcare. Una quantità enorme destinata a mercati che travalicano i confini della provincia e della stessa regione.
Nei prossimi anni si potranno scavare altri 20,4 milioni di metri cubi: 4,8 a Monte Calvi, 5,8 a Monte Valerio 9,7 a San Carlo, oltre il 95% della produzione provinciale di calcare. Un volume che equivale a circa 68.000 alloggi per una città di 200.000 abitanti. Rispettando leggi e piani regionali la Provincia doveva approvare un piano dal 2007. Non lo ha fatto. E’ una responsabilità politica enorme della quale non si fornisce nessuna ragionevole giustificazione. Contrariamente a quanto accade ai cittadini i comportamenti negligenti degli amministratori pubblici non hanno sanzioni. Nel 2014 ha adottato un piano con il quale prende atto del calo delle escavazioni. Prevede una riduzione del 24% per il decennio il 2013- 2022 , ma consente lo sfruttamento delle cave esistenti (anzi le aumenta) allungandone i tempi di coltivazione senza rispettare le scadenze stabilite dalle autorizzazioni comunali. Di fatto concede una proroga fino al 2022.
A Campiglia saranno ignorate le scadenze della cava di Monte Calvi (2018) e di Monte Valerio (2020). Non prende neppure in esame l’ipotesi di concentrare le escavazioni in alcune cave e di avviare in altre processi di riduzione/riconversione per favorire altre attività, nuova occupazione e il miglioramento delle condizioni ambientali dei territori. Per le cave campigliesi ipotizza anche il sostanziale mantenimento delle escavazioni auspicando che il forte calo della domanda di calcare degli ultimi anni sia compensato con la costruzione di grandi infrastrutture come l’autostrada tirrenica e le opere marittime nel porto di Piombino. Tutte opere che per legge devono essere realizzate con materiali di recupero in sostituzione dei materiali di cava. La cosa è ancora più grave sei considera che il piano, insieme alle cave, doveva regolamentare anche il “riutilizzo dei residui recuperabili”. A Piombino esistono milioni di metri di cubi di rifiuti industriali che possono essere trattati e riutilizzati. Esiste anche un impianto di proprietà dei Comuni (l’impianto TAP) realizzato con soldi pubblici esattamente per quel fine.
Di questo il piano non parla. Prevede che gli inerti per le opere pubbliche vengono solo dalle nostre colline. Una scelta che non rispetta le leggi, lascia montagne di rifiuti su aree industriali che non potranno mai essere bonificate e riusate, fa apparire come un enorme spreco l’investimento nell’impianto TAP e contribuisce al consumo delle colline. Si capisce ora perché in questi 5 anni la Giunta di Campiglia non ha mai voluto discutere di cave in Consiglio. I cittadini non devono sapere. Per la Giunta tutto convive: Venturina Terme, il parco che in alcune aree è chiuso dal 2008 per il pericolo di mine, il turismo da sostenere e “Campiglia distretto toscano delle cave”. Una cosa è certa: questa politica non aiuta ad uscire dalla crisi».
Comune dei Cittadini
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PD SUVERETO: «SOLIDARIETA’ A LAURA BOLDRINI»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Il Circolo Pd di Suvereto, vuole esprimere vicinanza e sostegno alla Presidente della Camera Laura Boldrini per le offese volgari e sessiste che ha ricevuto e sta ricevendo da parte del Movimento 5 Stelle, che dimostra ancora una volta come il vero obiettivo sia quello di istigare alla violenza, fomentando rabbia e odio in un momento già così critico, senza dare risposta alcuna ai problemi dei cittadini ma urlando solo che tutto deve essere spazzato via.
Il clima che in questi giorni ha visto la Presidente Boldrini e il Capo dello Stato Napolitano vittime di insulti, minacce e accuse senza fondamento, non può che suscitare preoccupazione per il bene stesso della nostra democrazia e costituisce un segnale di allarme per tutte le donne di questo Paese.
Il dissenso e il confronto, seppur talvolta aspro, sono regolati e garantiti dalla nostra Costituzione e devono essere esercitati nei luoghi e con gli strumenti che l’ordinamento democratico consente, senza trasformarsi in inquietanti e becere gazzarre con l’unico intento di riconquistare il ring politico per attirare l’attenzione mediatica. Certi sistemi non posso essere accettati e tollerati, come pure i successivi grotteschi vittimismi.
Per questo è auspicabile che si ritrovi la strada del reciproco rispetto, in particolare in Parlamento, e che tutte le persone perbene del nostro Paese, che sono la maggioranza, riflettano su quanto avvenuto e si stringano attorno alle nostre istituzioni».