RIFONDAZIONE: «I TAGLI NON FINISCONO MAI, VIA ALTRI 30 MILIONI DALLA SANITA’»
Riceviamo e pubblichiamo dal Circolo “V. Corallini” del Partito di Rifondazione Comunista di Piombino sul rendiconto 2014 dell’ASL 6 di Livorno.
«Le dichiarazioni del Direttore Generale ASL 6, sul Tirreno del 18 u.s. – inizia il comunicato di Rifondazione Comunista – riguardanti il rendiconto 2014 fanno accapponare la pelle. Nonostante anni e anni di tagli si devono ancora ridurre le spese di 30 milioni di euro. E le soluzioni quali sono? Privatizzazione del front office e poi privatizzazione della specialistica. Stanno svendendo la sanità pubblica pezzo per pezzo. Con la costituzione delle Aree Funzionali Territoriali si sta consegnando una fetta della medicina del territorio ad una categoria, i Medici di Famiglia, che di fatto non fa parte del SSN ma è con questo convenzionata; un’altra forma di esternalizzazione. Avevamo già segnalato in sede istituzionale l’incredibile impegno di denaro per la costruzione dell’Ospedale di Livorno, un impegno che durerà 34 anni con esorbitanti cifre da sborsare, alla faccia dei risparmi. Il direttore, interrogato, scrisse al consiglio comunale di stare tranquilli. E questo è il risultato? Per i prossimi anni si prevedono solo tagli su tutto dalla cancelleria in su, bacchettate ai medici pubblici e convenzionati, perche limitino le prescrizioni alle reali necessità (ma c’era bisogno di dirlo? L’appropriatezza era già un baluardo della 833, buonanima..).
Il protocollo firmato per la costruzione della Casa della Salute a Piombino prevedeva la costituzione di un gruppo di lavoro e che comunque il Consiglio Comunale sarebbe stato stato informato regolarmente sullo stato di avanzamento del progetto. Non ne sappiamo più niente. Ma i soldi, che in parte dovevano provenire dalla vendita degli immobili di proprietà Usl del territorio, ci saranno ancora nel quadro descritto dal Direttore Generale?
Rifondazione Comunista non si oppone a prescindere alla costruzione di strutture moderne, adeguate ai bisogni dei cittadini, accoglienti, che radunino tutti i servizi e i medici di famiglia, magari ben servite dai mezzi pubblici, aperte tutto il giorno, in modo da creare meno disagi possibile alla popolazione, come la Casa della Salute, e neanche si oppone a prescindere a un ospedale nuovo, all’avanguardia, con un bacino di utenza maggiore e con servizi aggiuntivi e migliorativi per i cittadini della Val di Cornia. Ma sulla Casa della Salute tutto tace, dell’Ospedale non se ne parla, e non si sa da che parte possano arrivare i soldi, visto che pubblici non ce ne sono e che quello che si potrebbe offrire al privato con il meraviglioso project financing, è già in mano a chi costruisce l’Ospedale di Livorno (si ricorda: tutti i servizi non sanitari per 34 anni da Livorno all’Elba..), a meno che non si voglia cedere al privato partner i servizi sanitari….. E poi la 398 fino al porto, necessaria per il collegamento con questo nuovo ospedale, quando si inizia? E’ di pochi giorni fa la notizia che l’iter ha subito un altro stop.
In breve Rifondazione Comunista pensa che per una sanità che funzioni serva un percorso ospedale territorio che non abbandoni il cittadino ma che lo segua da casa al reparto e dal reparto a domicilio. Per ottenere questo è essenziale mantenere due punti di forza della Zona val di Cornia, l’ospedale e la gestione integrata ed unificata dei servizi socio sanitari e di alta integrazione.
Inoltre, Rifondazione Comunista pensa che il servizio sanitario pubblico debba tornare ad essere una priorità, che debba essere totalmente finanziato con la fiscalità generale, che sia disancorato dal pareggio di bilancio, perche la sanità è un servizio pubblico essenziale. L’aziendalizzazione ha messo il SSN alla mercè del mercato. Avere come unica soluzione solo il taglio di spesa significa aver fallito su tutti i fronti. Aver creduto che le prestazioni sanitarie si potessero trattare alla stregua di un qualunque altro prodotto commerciale è stato un errore madornale.. Quando si tolgono milioni di euro dal Fondo Sanitario Nazionale si generano effetti devastanti sui territori, con tagli di risorse e personale che coincidono solo con il peggioramento del servizio di cui ha bisogno il cittadino.
Uno Stato moderno e democratico deve tornare a fare programmazione industriale e trovare gettito fiscale dal rilancio dell’economia nazionale e trovare così le risorse per garantire i servizi.
Per questo ci opponiamo – concludono – alle politiche neoliberiste e ai tagli, oggi più che mai, dato atto che la Regione Toscana ha deciso di “cambiare verso…”».
Partito Rifondazione Comunista
Circolo “V. Corallini” Piombino