NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 2 MARZO 2014
SAN VINCENZO: PRIMARIE, BASTA CON I DUE EURO, MEGLIO OFFERTA LIBERA
Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal PD di San VIncenzo.
«Al nome di tutta la segreteria del PD di San Vincenzo – commenta il segretario del PD di San VIncenzo Roventini – è stato deciso di portare all’attenzione del direttivo la possibilità di trasformare l’obbligatorietà del contributo di 2 € per partecipare alle votazione dei candidati sindaci del 9 marzo in con tributo volontario. Il direttivo all’unanimità si è espresso positivamente a questa proposta. Preventivamente sono stati informati anche i 3 candidati a sindaco e anche loro hanno espresso parere favorevole a questo cambiamento. Ora manca solo l’approvazione dell’assemblea degli iscritti, organo sovrano, che si terrà martedì 4 marzo .
Ma i passaggi più delicati sono stati affrontati. Perché questa decisione. C’è una motivazione di ascolto e di apertura politica verso tutti i cittadini, in questa situazione di disorientamento politico c’è la necessita di portare ancora più cittadini a votare e in questo caso la necessità è ancora più impellente visto che andiamo a scegliere il sindaco che amministrerà il nostro territorio, e poi vi è una motivazione economica, in questo momento di crisi generale andare a chiedere 2 euro per esprimere un voto mi sembra inopportuno, la politica per prima, in queste situazioni deve dare dei segnali, e noi nel nostro piccolo abbiamo sentito l esigenza e la responsabilità di farlo».
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LE RICADUTE DEL P.A.E.R.P. DI LIVORNO SUL CAMPIGLIESE E SULLA VAL DI CORNIA
Riceviamo e pubblichiamo integralmente da Alberto Primi del Comitato per Campiglia.
«Il P.A.E.R.P. (Piano delle attività estrattive, di recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia) di Livorno è pieno di buoni propositi, obbiettivi e suggerimenti che restano però nient’altro che parole sulla carta, per cui si può affermare che il P.A.E.R.P. è di fatto inutile perché attua un Piano regionale scaduto nel 2012, perché i dati presi in considerazione sono stati rilevati nel 2010 e le previsioni sono molto distanti dalla realtà di oggi, perché i suggerimenti non sono accompagnati da strumenti finanziari e normativi che li attuino riducendoli a parole vuote di contenuti.
Il Piano è poi dannoso perché si riduce a proporre una nuova cava di argilla nel Comune di Rosignano che comprometterà tutte le qualificazioni già attuate e perché nel Campigliese mantiene le previsioni di estrazione non per le sole necessità provinciali ma per realizzare opere di valenza regionale e nazionale come il Porto di Piombino e la Autostrada Tirrenica, perché vuole trasformare il campigliese in distretto delle attività estrattive mettendo in crisi altre attività esistenti in ambito agricolo e turistico, come il sistema dei Parchi e soffocando lo sviluppo di altre attività, perché non tiene conto delle potenzialità di impiego dell’impianto TAP per il recupero delle scorie delle acciaierie.
Benché il Piano stesso riconosca la mancanza di un gran numero di verifiche ed approfondimenti da rimandare ad altro (?) momento, la Provincia lo adotta anche se la valutazione ambientale allegata al P.A.E.R.P. dice chiaramente che molti elementi non miglioreranno la situazione e che la localizzazione e il dimensionamento delle attività estrattive avrà effetto significativo, potenzialmente negativo, su clima, ambiente e salute, uso delle risorse e gestione dei rifiuti, salvaguardia della natura, biodiversità e risorse, risorsa idrica, valorizzazione del territorio rurale e qualità del paesaggio.
Dai dati forniti dal Piano sui consumi e riserve si ricava che la Cava di Monte Calvi, la cui concessione scadrà nel 2018, esaurirà i volumi concessi nel 2022 e quella di Monte Valerio, con concessione fino al 2020, scadrà nel 2033. In realtà considerando la crisi del settore e la crisi delle acciaierie di Piombino, rifornite dalla cava di Monte Calvi, le cave resteranno aperte molto più a lungo, visto che il P.A.E.R.P. ben si guarda dall’affrontare, anche solo in via teorica, il problema se abbia prevalenza la data di validità della Concessione o il volume estraibile concesso.
Inoltre è fondamentale ricordare che il nuovo Piano Paesaggistico della Regione Toscana in adozione, condizionerà tutti gli strumenti pianificatori del governo del territorio e obbligherà a rivedere anche i piani delle attività estrattive.
Riassumendo il P.A.E.R.P. della Provincia di Livorno si basa su dati ormai superati; dimentica di indicare l’esistenza di un impianto di riuso dei materiali di scarto delle acciaierie in grado di trattare milioni di metri cubi di scorie; non suggerisce alla Regione neppure quali sono i provvedimenti legislativi ed economici necessari per raggiungere gli obbiettivi che dice di voler attuare; non auspica una nuova definizione dei canoni a livello quantitativo e di destinazione che permettano di sviluppare il recupero delle 129 cave dismesse e di dare gli incentivi necessari a sviluppare attività di recupero di materiali da riciclare; sceglie di trasformare il Campigliese in un distretto estrattivo rendendo ancora più critica la situazione ambientale, già dichiarata preoccupante dallo stesso PAERP, e soffocando le possibilità di sviluppo di attività in crescita in ambito agricolo e turistico; non tiene sufficientemente conto delle più recenti normative europee; non tiene conto delle indicazioni del Piano Paesaggistico.
Possiamo allora dire che il Piano provinciale è totalmente da respingere e che l’opzione delineata nella Relazione del Piano e respinta di “… proporre un piano che non individuasse alcuna nuova previsione localizzativa e che si limitasse a confermare i siti attualmente in attività fino alla scadenza delle autorizzazioni senza ulteriori rinnovi”, sembra invece essere l’unica corretta in attesa di avere una nuova Normativa Regionale (in corso di preparazione), di rivedere canoni di concessione fermi al 2000 e di riformulare il P.R.A.E.R. scaduto nel 2012».
Campiglia Marittima 28 Febbraio 2014
Comitato per Campiglia
Alberto Primi
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A BIBBONA IL COMUNE VECCHIO DIVENTA VETRINA D’AGRICOLTURA E CULTURA
FIRENZE – Il comune vecchio di Bibbona, un edificio storico del Seicento, diventa con l’aiuto anche della Regione uno spazio per la cultura e la valorizzazione delle attività agricole del territorio. L’inaugurazione c’è stata stamani. Con il sindaco Fiorella Marini c’era, per la giunta toscana, l’assessore Gianfranco Simoncini.
“In tempi come quelli che viviamo recuperare e restaurare un bene del patrimonio culturale è una scelta coraggiosa e impegnativa – sottolinea Simoncini – ma è anche una scelta in linea con quanto come Regione stiamo portando avanti. Valorizzare il patrimonio culturale è qualcosa meritevole di per se stesso e che può aiutare il turismo. Utilizzare quello spazio come luogo di incontri e per la promozione dei prodotti agricoli è un valore aggiunto, di sostegno allo sviluppo economico e di aiuto di nuovo ad un turismo che, in Toscana, spesso si lega ad agricoltura ed enogastronomia”.
Il restauro delle ex sede del Comune di Bibbona, in provincia di Livorno, è costata 1 milione e 80 mila euro. La Regione Toscana ha contribuito per 603 mila euro.
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PIOMBINO: PIETRELLI INCONTRA LE CATEGORIE ECONOMICHE
Nell’ambito di una campagna di ascolto e di confronto dedicata al mondo del lavoro, il comitato elettorale di Martina Pietrelli ha organizzato un incontro con gli imprenditori della zona per confrontarsi sul futuro della nostra città. L’incontro si terrà LUNEDI’ 3 MARZO 2014, alle 21 presso la sala dello Yachting Club Marina di Salivoli.
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IL CONSORZIO TOSCANA COSTA ALLA PROVA SUL TERRITORIO
E’ decisamente il caso di dire che il nuovo Consorzio di Bonifica n°5 Toscana Costa é stato subito messo alla prova dalle condizioni metereologiche del comprensorio di riferimento.
Dalle 24 circa di venerdì la pioggia non ha cessato di abbattersi in modo incessante ed insistente su tutto il territorio. Si registrano picchi di criticità soprattutto nelle zone costiere da Livorno a San vincenzo, dove la pioggia accumulata va dai 60 mm nelle zone più a nord a oltre 70mm nei Comuni di Venturina, San Vincenzo e Suvereto raggiungendo addirittura gli 80mm a Sassetta. Il personale del Consorzio é stato impegnato sino a poche ore fa sul Fiume Cornia in un monitoraggio sul luogo a causa di un blackout del Centro Funzionale che non trasmetteva alcun dato pluviometrico e idrometrico. Alle ore 14 il Cornia ha raggiunto il picco di 5m, ma adesso che la pioggia sembra dare una tregua, è in calo.
Il Fiume Pecora che alle ore 10 aveva superato il II livello di guardia raggiungendo 3,63m, sta scendendo ed adesso misura 3m. Sempre nella zona sud del comprensorio si informa del lavoro dei nostri tecnici ed operai in collaborazione con il Comune di Piombino per tamponare l’esondazione del fosso Cosimo mediante il posizionamento dei sacchi di sabbia lungo gli argini. Da segnalare il Padule di Pian D’Alma che sta traccimando e a breve richiederà la chiusura della strada proveniente da Puntala. Ultima segnalazione per la parte sud del comprensorio il nuovo strappo su Gora delle Ferriere che, già dopo l’evento alluvionale del 31 gennaio, era stato” tamponato.
A nord il Consorzio Toscana Costa é intervenuto collocando un’idrovora aggiuntiva in località Mazzanta dove l’impianto presente non era in grado di smaltire l’acqua che si é abbattuta in quella zona. Osservato speciale il fiume Cecina sopratutto nel tratto dalla foce alla località Steccaia nel Comune di Riparbella. In generale su tutta la piana costiera del comprensorio (Piombino – Affitti, Pianacce, Sdriscia; Scarlino) si registrano allagamenti e ristagni diffusi nelle zone agricole ormai sature d’acqua, causati dalla impossibilità per il reticolo delle fosse campestri di poter scaricare nei canali di scoloprincipali che erano in piena per la grande quantità di pioggia caduta…
Sotto controllo la situazione dell’Isola d’Elba che a Portoferraio ha registrato un livello di acqua accumulatori di circa 40 mm. Continua incessante il monitoraggio del Consorzio Toscana Costa che controlla il corretto funzionamento delle idrovore e si sposta sui luoghi di criticità per, se necessario, intervenire tempestivamente nel ripristinare le condizioni si sicurezza idraulica.