LUCCHINI: APERTE LE BUSTE, LE PRIME INDISCREZIONI
Piombino (LI) – Martedì si è tenuta l’apertura delle buste che erano depositate nello studio del notaio David Morelli, da ieri mattina le offerte non vincolanti per l’acquisizione della Lucchini sono nelle mani del commissario straordinario Piero Nardi e oggi saranno sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico. Nello buste, ritirate personalmente dal commissario Piero Nardi e dal direttore degli affari generali Francesco Semino, sembra ci fossero l’offerta degli arabi di Smc per l’acquisizione dello stabilimento, quella del fondo svizzero Klesch, per i laminatoi e, a sorpresa, altre due offerte indiane, la Jpl interessata esclusivamente ai laminatoi, e la Jsw proporrebbe anche la realizzazione di un forno elettrico. A queste da aggiungere almeno altre quattro offerte “spezzatino” per i singoli impianti.
Per quanto riguarda gli arabi sembra che abbiano fornito non una garanzia finanziaria in senso stretto, ma l’annuncio di una ricapitalizzazione da due miliardi della Smc Group, ancora in corso in Tunisia. Il gruppo arabo sostiene tra l’altro di non essere tenuto, nella fase delle offerte non vincolanti, a dimostrare la propria solidità dal punto di vista finanziario, di idea opposta Nardi visto che la società è stata costituita a novembre dello scorso anno e non può quindi presentare tre anni di bilanci consolidati, e quindi va considerata come quella di una persona fisica, con l’obbligo quindi di presentare le necessarie garanzie dal punto di vista economico. La “palla” passa ora al viceministro Claudio De Vincenti che dovrà esprimersi sulle offerte e sciogliere il nodo dell’approvvigionamento del minerale per l’altoforno: gli arabi vogliono l’impianto acceso per confermare i propri progetti rappresentati da un miliardo e mezzo di investimenti, ma per pagare il minerale (l’ordine va fatto entro sabato) chiedono la garanzia di una trattativa in esclusiva. Su questo argomento cruciale deve pronunciarsi il governo in tempi rapidi. Già oggi il viceministro potrebbe convocare gli enti locali per illustrare il quadro delle offerte ricevute per la Lucchini.
E Giovedì a Roma nell’incontro con i sindacati con il sottosegretario Claudio De Vincenti si parlerà anche dell’ordine per la fornitura del minerale destinato all’AFO. Se non ci fossero le condizioni entro sabato – senza l’apporto economico di SMC per intendersi -questa volta il destino dell’altoforno potrebbe essere veramente segnato. Le scorte fanno andare avanti l’afo ancora fino a metà aprile. Durante queste settimane in molti hanno sperato che la Smc anticipasse i 40 milioni di euro per saldare il precedente ordine e anticipare quello di marzo. Soldi che non sono mai arrivati e che hanno fatto affievolire le speranze di una svolta. Adesso non resta che attendere la verifica delle offerte per capire quale sarà il futuro della Lucchini.
Intanto ieri si è parlato di Lucchini anche in consiglio regionale a Firenze. «Ritengo importante che siano sperimentate tutte le possibili soluzioni per tenere in marcia l’altoforno» ha detto l’assessore regionale Gianfranco Simoncini che ha fatto il punto della situazione della vicenda. «Sono ore e giorni decisivi per la procedura di vendita della Lucchini — ha detto —. Siamo pronti a sostenere progetti che tengano conto dell’innovazione, auspichiamo che le proposte che sono state presentate in queste ore vengano verificate a partire dai piani industriali e garanzie finanziarie. La cosa importante è che venga garantita la migliore soluzione, e che vengano prese decisioni che permettano la marcia dell’altoforno, per evitare la cassaintegrazione. Non c’è nessuna simpatia istituzionale per l’una o l’altra proposta».
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