M5S CAMPIGLIA: «VOGLIAMO CAMBIARE QUESTO PAESE ALLA DERIVA»

FiorettiLe elezioni amministrative di maggio si avvicinano anche a Campiglia. A pochi mesi dall’appuntamento abbiamo intervistato i rappresentanti del M5 Stelle, per la prima volta presenti con i propri candidati. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Daniele Fioretti è il vostro giovane candidato Sindaco. Perchè questa scelta? Come è stata decisa la sua candidatura?

Daniele Fioretti è stato scelto tramite votazione palese in una riunione, come sempre aperta. La sua candidatura è stata appoggiata all’unanimità da tutto il gruppo presente. Lo abbiamo votato perché è giovane, umile, onesto, colto, preparato, dinamico, con una buona proprietà dialettica e rappresenta il futuro per noi e per il nostro Comune.

Il M5S Campiglia si presenta per la prima volta alle amministrative. Cosa vi aspettate? Quale sarebbe per voi un buon risultato?

Non ci poniamo obiettivi minimi o massimi. Noi vogliamo entrare in Comune, l’istituzione che dovrà ritornare ad essere la casa dei cittadini, la Nostra casa. Siamo convinti di avere le carte in regola per amministrare in maniera virtuosa il comune di Campiglia Marittima e faremo di tutto per portare a termine i punti del “Programma Insieme”, interpellando tutta la cittadinanza attraverso forme di democrazia partecipativa.

In caso di vittoria elettorale quali saranno i punti forti del vostro programma?

Cinque punti principali che daranno risorse e posti di lavoro ai cittadini: il wi-fi gratuito e illimitato in tutto il territorio comunale. Esso comporterà un risparmio di circa 300 euro annui a famiglia e sarà finanziato dalla riduzione del 30% dello stipendio del sindaco, la restituzione dei gettoni di presenza e il taglio delle indennità di posizione dei dirigenti. Un risparmio di 75000 euro che verrà destinato il primo anno a questo progetto e negli anni successivi ad altre opere scelte direttamente dai cittadini con il bilancio partecipativo. Il “progetto canapa” che prevede il ripristino della coltivazione di lino e canapa per renderla nuovamente remunerativa per le aziende agricole di oggi e per creare nuove aziende nei territori incolti attraverso l’adesione al sistema regionale “banca della terra”. Il “progetto SCEC” che è un circuito virtuoso di sconti incondizionati fino al 30% da affiancare all’euro, in cui negozianti e fruitori decidono di entrare per far sì che la ricchezza rimanga sul territorio, uno strumento per incentivare l’economia locale, privilegiando attività e negozi del territorio. A pieno regime si calcola un beneficio di uno stipendio in più all’anno. L’adesione al Patto dei sindaci che prevede una riduzione dei consumi energetici del 20%, un aumento dell’efficienza energetica del 20% e un incremento dell’energia da fonti rinnovabili del 20% entro il 2020. Questo patto, patrocinato dall’UE, permette di attirare fondi europei e di rivitalizzare l’edilizia prediligendo la riqualificazione e il recupero di edifici dismessi (come ad esempio l’ex Ipsia che vorremmo convertire in asilo nido) e lo stop al consumo di suolo (incentivando la creazione di un albergo diffuso a Campiglia Marittima e agendo con i mezzi previsti dalla legge per bloccare l’edificazione di 160 appartamenti nella zona dei laghetti di Tufaia). La creazione di posti di lavoro attraverso l’adozione della strategia Rifiuti Zero (raccolta porta a porta, centro di riciclo-riuso), l’istituzione di un ufficio, gestito da giovani in servizio civile, che si occupi di informare sulla modalità di accesso ai fondi UE 2014-2020 (leva economica non trascurabile), la formazione di cooperative sociali che producano l’olio e il vino dei cittadini coltivando i vigneti e gli oliveti comunali, l’assunzione con stage retribuiti di disoccupati per sopperire alle mancanze di personale provocate dal blocco delle assunzioni nella P.A., la creazione di una piattaforma online, in 5 lingue, per internazionalizzare le attività turistiche private con la creazione di pacchetti multi-commerciali (ristoranti, agriturismi, alberghi, terme), inserite all’interno di un percorso naturalistico: l’Ecomuseo della Val di Cornia e infine la detassazione delle PMI, insieme alla valorizzazione dell’incubatore per nuove imprese di Sviluppo Toscana. Queste misure verranno finanziate rivalutando il tributo che le attività estrattive versano attualmente al comune (90000 euro all’anno), secondo il principio europeo “chi più inquina più paga” e l’allineamento alla tariffa regionale di 0,46 euro per metro cubo. Secondo una nostra proiezione se venisse rispettato il PAERP (che vorremmo modificare riducendo la quantità estrattiva prevista incentivando la riforestazione e l’uso del conglomix come priorità) sarebbe possibile recuperare circa 5 milioni di euro nei prossimi 6 anni. Inoltre attireremo fondi europei per le piccole opere diffuse previste e recupereremo risorse attraverso il taglio dei costi della politica, della pubblica amministrazione, il taglio delle spese di illuminazione pubblica (attualmente 280000 euro) e la revisione di spesa nelle partecipate.

Quali sono i problemi più gravi di Campiglia e della Val di Cornia?

La disoccupazione diffusa legata alla stagionalizzazione della nostra economia, la crisi dello stabilimento siderurgico, la tassazione elevata che soffoca le PMI, l’edilizia speculativa senza senso (ad esempio la zona circostante la stazione di Campiglia Marittima) e la fuga dei giovani dal nostro territorio.

Come giudicate l’operato delle opposizioni di Campiglia? Non era possibile condividere una piattaforma comune?

Abbiamo seguito da circa un anno tutti consigli comunali, siamo stati più presenti noi del gruppo comunale PDL Forza Italia. Il Comune dei Cittadini ha fatto il proprio lavoro ma poteva produrre molte più proposte e non ridursi a rappresentare il “partito del No” a prescindere.

Qual è la vostra opinione sul “fenomeno” liste civiche in Val di Cornia?

Crediamo che il Movimento 5 Stelle sia una lista civica nazionale e che se gli aderenti delle varie liste civiche, coloro che sono liberi da vincoli e tessere di partito, avessero deciso di entrare a far parte del nostro progetto sarebbe stati accolti a braccia aperte.

Vuole aggiungere qualcosa?

Vogliamo fare un appello a tutti i cittadini: noi siamo qua per servizio civile, spirito civico e voglia di cambiare il nostro paese alla deriva, aspettiamo le vostre idee, critiche e modifiche sul nostro “programma insieme”, chiediamo ancora più partecipazione, dobbiamo passare dall’io al Noi, insieme possiamo farcela, possiamo cambiare questo Comune.
Facciamolo per i nostri figli, per gli esodati, per i pensionati in difficoltà, per chi non ha rendite di posizione, per i giovani, che non devono essere costretti ad emigrare ma devono essere messi in condizione di rimanere in questo nostro splendido paese. Crediamo inoltre che il tempo delle grandi promesse non mantenute e del vetusto modo di fare politica sia finito, siamo pronti a dare battaglia su tutti i fronti, sognanti, agguerriti, concreti, propositivi e uniti.

Scritto da il 28.3.2014. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 22 giorni, 21 ore, 16 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it