SUVERETO: INDAL 2000 IN LIQUIDAZIONE, 27 POSTI A RISCHIO
Suvereto (LI) – Sono 27 le persone che rischiano il posto alla Indal 2000, l’azienda più grossa del comune, fino a poco tempo fa fiore all’occhiello dell’economia locale. I sindacati lanciano un appello al liquidatore e al commissario giudiziale dell’azienda ad attivarsi rapidamente per la soluzione del problema.
L’8 maggio scadranno i termini e per i dipendenti, che da novembre sono senza stipendio, scatterà la procedura di licenziamento. Davanti ai cancelli dell’azienda specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari per la ristorazione, bar, panifici e pasticcerie, ieri mattina Carlo Biondi segretario provinciale Fisascat Cisl, Antonella Barbatano (Fisascat Cisl), Mirello Berretti segretario della Filcams Cgil e Yuri Colombini segretario della Uiltucs, hanno spiegato la situazione dell’azienda.
«Noi auspichiamoche – commentano i sindacati – che si possa trovare una soluzione occupazionale in relazione ad una possibile acquisizione da parte di una società esterna. Ribadiamo la nostra volontà di metterci al tavolo con Doreca o con chiunque altro soggetto sia interessato all’acquisizione».
Alla conferenza stampa era presente anche il sindaco Giampaolo che Pioli ha ribadito ai lavoratori e ai sindacati la solidarietà e l’impegno del Comune a sostegno della ripresa dell’attività. Oltre a Doreca eventualmente Pioli propone la possibilità di costituire una cooperativa tra i dipendenti con il sostegno della Lega delle Cooperative, l’importante è, secondo il Sindaco uscente, tutelare tutte le persone.
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GIULIANO PARODI: «INDAL 2000, EVITIAMO IL FALLIMENTO»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«L’8 maggio potrebbe segnare una pagina nera per l’imprenditoria di Suvereto. Scadono di fatto i termini della mobilità per i dipendenti della INDAL 2000 e si profila, in quella data, il licenziamento di massa di tutti i lavoratori. Le conseguenze della crisi generale che ha colpito tutti i settori economici ed errate scelte dei Dirigenti, hanno portato una delle più importanti e grandi aziende del territorio sull’orlo del baratro. E’ inaccettabile che dal mese di ottobre 2013 i lavoratori siano senza stipendio.
Assemblea Popolare che si candida a governare questo paese, e che ha messo al primo posto del proprio programma proprio il lavoro, non può e non deve restare indifferente a questa situazione. Le soluzioni che si prospettano sono diverse ed ognuna con le proprie conseguenze positive e negative.
Dichiarare il fallimento dell’azienda permetterebbe ai lavoratori di attingere al fondo di riserva dell’ INPS e recuperare gli ultimi 3 stipendi e la parte del TFR non trattenuto dall’azienda. I lavoratori poi diventerebbero creditori privilegiati permettendo, in seguito, il recupero di tutte le competenze mancanti.
Questa è’ l’ipotesi a nostro avviso da scongiurare, perché vorrebbe dire perdere definitivamente i posti di lavoro e la possibilità di creare nuova economia. Meglio sarebbe riaprire le trattative con le societa’ che si erano mostrate interessate all’acquisto e alla ristrutturazione. Se mai ci dovessero essere tagli al personale, dovranno a nostro avviso esser concertati con i sindacati e realizzati su criteri comuni e condivisi, tali da garantire l’equità tra i lavoratori, evitando di creare lavoratori di serie A e di serie B.
La terza soluzione che Assemblea Popolare suggerisce potrebbe essere l’ipotesi, fatto salve le condizioni economiche , della costituzione di una Cooperativa formata da tutti e 27 i dipendenti della società per rilevare l’azienda, le strutture e l’attività e provare a ripartire, con un modello, quello dell’autogestione, frequente in molti paesi anglosassoni e dell’America latina.
Sarebbe necessario anche un più incisivo ruolo delle istituzioni locali. Per questo Assemblea Popolare oltre ad esprime piena solidarietà ai dipendenti Indal, in maniera discreta e pratica, si mette a loro disposizione per traghettare tutti verso la soluzione più realistica e meno traumatica per i lavoratori e le loro famiglie».
Giuliano Parodi
candidato sindaco APS
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PIOLI: «IL COMUNE E’ STATO SEMPRE PRESENTE»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Il candidato Sindaco Giuliano Parodi, intervenuto in merito alla crisi della Indal 2000, afferma che “sarebbe necessario un ruolo più incisivo delle istituzioni locali”. Credo che si sia un po’ distratto. Il Comune di Suvereto è stato soggetto attivo della vicenda Indal fin dall’inizio. Ha più volte animato tavoli di discussione in comune, incontrato più volte i dirigenti della Indal, i loro consulenti finanziari, il liquidatore, la Doreca, i sindacati, organizato incontri con la Provincia e al massimo livello con la Regione.
Con un doppio obiettivo: salvaguardare il maggior numero possibile di posti di lavoro e sostenere le soluzioni che garantiscano la continuazione di un’attività importante per la comunità e per la qualità dei servizi al turismo, decisivo per Suvereto e la Val di Cornia. Mai è mancata la solidarietà ai lavoratori, le cui difficoltà dopo tanti mesi senza stipendio e senza prospettive chiare sono enormi e stiamo studiando, per loro e altri (non c’è solo la Indal) forme di sostegno in vista delle scadenze fiscali che attendono quelle famiglie. Il sindaco era in mezzo ai lavoratori davanti ai cancelli e quando sono venuti a parlargli. Abbiamo sostenuto con forza la necessità di riaprire le trattative tra l’azienda e la società Doreca allorché apparivano compromesse e stiamo sostenendo con decisione l’ipotesi della cooperativa del lavoratori, un ‘ipotesi percorribile, ma complessa, che va sostenuta e discussa con serietà, tenendo conto delle compatibilità economiche e dei numeri, senza rischiare di lanciare i lavoratori in avventure che potrebbero poi creare guai maggiori.
Allora, capisco la necessità di trasformare tutto, anche il dramma delle famiglie colpite, in campagna elettorale, per raggranellare qualche voto, ma accusare le istituzioni di non avere un ruolo “incisivo”, questo non l’accetto, perché è sempre stato chiaro a tutti che noi siamo con i lavoratori e con chi lavorerà ad una soluzione seria e fondata, non a facili slogan elettorali».
Giampaolo Pioli
Sindaco di Suvereto