NOTIZIE DELLA COSTA ETRUSCA DEL 22 APRILE 2014
M5S SAN VINCENZO: «BISOGNA INFORMARE I CITTADINI SU PARCHI E POLITICA»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato di M5S San Vincenzo sulla Società Parchi Val di Cornia.
«Il ricorso a una società a partecipazione pubblica per la gestione delle aree naturalisticheterritoriali non erauna necessità bensì una opportunità per farlo in modo efficiente eappropriato. Questo sia perché si riducevano i meccanismi politico-burocratici rispetto a quelli intrinsechi nellegestioni direttamente istituzionali, sia perché le aree rappresentano un’entità sovracomunale. In particolare, una società ha la possibilità diprendere decisioni e gestire il personale in modoflessibile e rapido. Per questo fu creata la Societa Parchi s.p.a. attualeil 18 luglio 1993 per iniziativa dei Comuni diPiombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta e di soci privati, ai sensidell’art. 22 della legge 142/1990.
Ovviamente è importante però che le decisioni programmatiche derivino da un controllo politico da parte delle amministrazioni locali; e infatti è ciò cheavviene negli ultimi anni, da quando sono usciti i soci privati.Per contro, un territorio gestito da un organismo sovracomunale è meno direttamente e univocamente controllabile dalla politica locale (e localistica): questo per l’interesse collettivo tendenzialmente è un bene, perché si evitano i rischi che un’amministrazione miope devii l’interesse di tutela del territorio verso mire produttivistiche.
Tuttavia bisogna stare attenti che non si prendano pieghe di stampo pseudo-privatistiche tali dacoinvolgere interessi di parte, ma questo dipende dalla volontà e coerenza delle amministrazioni comunali che ne fanno parte.Adesso sembra che i Comuni vogliano svincolarsi per avere loro tutte le redini decisionali sul proprio territorio e controllo dei benefici economici.
I cittadini,disinformati eseguendo l’attuale politica nazionale, tendono a considerare ogniulteriore struttura come uno spreco.Invece il modello delle società di emanazione pubblica è conveniente e in centro Europarappresenta un modello molto positivo, essendoci amministrazioni “serie”. I cittadini e l’ambiente hanno tutto da guadagnare.Quello che si dovrebbecapire èche bisogna chiederedi essere tenuti informatidell’operato, delle decisioni e dei bilanci, in modo trasparente e partecipare attivamenteove possibile».
MoVimento5stelle SanVincenzo
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FRANCESCO LOLINI, CANDIDATO SINDACO DELLA LISTA “SUVERETO PROTAGONISTA” PARLA DELLA CRISI DELLA INDAL 2000
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«A nome della lista Suvereto protagonista voglio esprimere tutta la nostra solidarietà ai lavoratori della Indal 2000 che da mesi non percepiscono stipendio e che si confrontano con una prospettiva che sembra davvero difficile. La Indal 2000 è la nostra maggiore azienda ed è stata un vero fiore all’occhiello della nostra comunità, per la qualità del lavoro che ha svolto negli anni passati.
Un bene comune, quindi, che dobbiamo difendere, mettendo in campo tutte le proposte che possano garantire una prospettiva alle famiglie duramente colpite. Per questo, senza nessun secondo scopo, ma candidandoci noi alla guida del comune di Suvereto, incontreremo i lavoratori, per approfondire con loro la situazione e le possibili soluzioni. Nessuna delle quali va scartata a priori. Né le possibilità di cessione dell’azienda, a fronte di proposte serie che garantiscano posti di lavoro, per le quali vanno tenuti aperti tutti i tavoli di trattativa, né quella della costituzione di una cooperativa di lavoratori, sperimentata con successo in altre realtà.
Purché i progetti siano seri e sostenibili, valorizzino le risorse presenti e le professionalità che in tanti anni si sono formate, e costruiscano un futuro più tranquillo per la continuazione dell’attività. Si giochi la partita su tavoli aperti e trasparenti, ai quali tutti i lavoratori potranno dare il loro contributo. La proposta del Sindaco di continuare ad offrire, come ha fatto sino ad oggi, il livello istituzionale, quindi imparziale e finalizzato al bene comune, come terreno di confronto, va appoggiata senza remore, come garanzia della trasparenza e della chiarezza che l’argomento richiede. La Indal è patrimonio del nostro paese e faremo tutto quanto è possibile per difenderlo e valorizzarlo».
Francesco Lolini
Candidato Sindaco di “Suvereto Protagonista”
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VITO BARTALESI (PD) INTERVIENE SULLA QUESTIONE CAVE
Vito Bartalesi, Responsabile PD Val di Cornia Elba per il settore Ambiente, interviene sulla questione cave. Ecco quanto ha dichiarato.
«Le osservazioni al piano provinciale delle attività estrattive sono in corso di valutazione ed è necessario ribadire la necessità di giungere all’approvazione del medesimo in tempo utile per fornire anche al nostro territorio un atto di pianificazione importante. Ultimamente “l’accelerazione” registrata su questo tema, manifestata principalmente da alcune liste civiche, risente del clima elettorale e si concentra, aimè, più sulle sortite ad effetto per raccogliere consensi piuttosto che sui contenuti e sul merito della questione.
Abbandonando ogni polemica, però, la Federazione PD Val di Cornia-Elba vuole rimanere rigorosamente nel merito delle questioni, producendo proposte per migliorare sensibilmente il forte problema ambientale che le attività estrattive, in un secolo di escavazioni, hanno prodotto ed affrontare il tema delle attività economiche del settore e il lavoro che esse determinano. Mi sembra innanzitutto opportuno ribadire che il PD difende le attività economiche ed i lavoratori occupati nel settore. Sappiamo bene che le soluzioni semplicistiche (proposte dalle liste civiche) vogliono escludere la questione lavoro dal tavolo del confronto, certamente sarebbe più comodo. Noi no! Le aziende ed i lavoratori del settore producono ricchezza e materia prima per il funzionamento di molte attività economiche vitali (Lucchini, Solvay, Sant Gobain, eccc..).
Accanto a questo sosteniamo, con la stessa forza e determinazione, che il problema ambientale così come è posto oggi non è più sostenibile. La nostra, quindi, è una proposta operativa che chiama le aziende, i sindacati, le amministrazioni locali (i Comuni), la Provincia finché ne avrà competenza e la Regione Toscana ad una assunzione di responsabilità, ad una svolta nell’approccio sin qui dimostrato. La pianificazione, le valutazioni ambientali, il controllo delle attività delle cave non possono più essere gestite dalla frammentazione delle competenze poste sulle spalle dei piccoli comuni del territorio. L’unico modo per fare concreti passi in avanti nella direzione della difesa ambientale ed occupazionale è quello di coinvolgere i vari livelli di responsabilità amministrativa (come in parte avvenuto nel distretto del marmo di Carrara anche se la situazione complessiva è molto diversa), per definire una strategia comune di gestione del settore, introducendo le necessarie evoluzioni tecniche indispensabili per un miglioramento ed una “ambientalizzazione” dell’attività estrattiva.
Il PD nel nostro territorio è forza di governo, lasciamo agli altri gli inutili schiamazzi ed andiamo dritti sulla proposta, aperti a qualsiasi discussione purché si entri nel merito dei problemi e si abbandonino le forme viscerali di contrapposizione preconcetta. Nella premessa politica del piano provinciale delle attività estrattive abbiamo inserito l’idea di un “distretto economico delle attività estrattive della Val di Cornia” il quale dovrebbe essere recepito dalla legge regionale attualmente in preparazione e che dovrebbe rispondere e risolvere alcuni problemi:
• La difesa ambientale, modificando gli attuali sistemi di coltivazione e producendo azioni di ripristino ambientale che mitighino i danni prodotti alle nostre colline;
• La capacità di individuare nuovi sistemi di coltivazione, per altro già affermati da nuove tecnologie sviluppate nel settore, in grado di produrre nuovi investimenti e migliorie nell’attività di estrazione volti allo stesso tempo a difendere il lavoro di molte famiglie e a rispettare e salvaguardare il territorio nel quale viviamo;
• La necessità di attirare qui nuove tecnologie che ci facciano essere all’avanguardia in questo settore;
• Introdurre un nuovo e più incisivo sistema di controllo delle attività per dare maggiore garanzie in merito ai vincoli presenti nelle autorizzazioni alla coltivazione.
In questo nuovo contesto, ed in accordo con una pianificazione regionale dovranno essere affrontate le prossime scadenze delle concessioni, le prime previste tra 4 anni. Il tempo c’è, il PD pone sul tavolo una proposta. Su questo chiediamo un confronto, una valutazione nel merito, un’assunzione di responsabilità uscendo dai rimpiattino nei quali alcune liste civiche furbescamente si collocano».