GASPERINI: «ECOLOGIA CONTRO LA CRISI INDUSTRIALE»
Campiglia M.ma (LI) – Abbiamo intervistato Manrico Gasperini, candidato Sindaco per Rifondazione Comunista a Campiglia su alcuni dei principali temi di questo territorio.
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Perché avete deciso di presentarvi con il vostro simbolo e non correre insieme a Comune dei Cittadini, che nacque grazie anche a una vostra iniziativa pubblica?
Non era e non è pensabile per noi un’alleanza di tutti per battere il PD alle amministrative. Il progetto iniziale era di creare una lista civica che esprimesse dei contenuti politici di sinistra, un po’ come fu a suo tempo il Laboratorio della Sinistra con Giorgio Leoncini. Purtroppo la lista si è depoliticizzata assumendo sempre più le caratteristiche di lista civica pura e semplice.
Le prime tre cose che cambiereste nel Comune in caso di vittoria?
– Introdurre elementi di progressività nella fiscalità locale con introduzione di scaglioni di reddito per l’addizionale Irpef e per gli altri tributi o tariffe, in maniera da tutelare i redditi più deboli e chi non ha garantito un reddito fisso.
– Abbattere il muro della Fiera e liberare spazi per una vera piazza, alberata, vissuta da tutti, circondata da ambienti dove si può ospitare una sala polivalente (musica, wi-fi etc) multimediale, un caffè letterario, sala mostre temporanee, sala convegni ed eventi vari, nonché spazi per mercato dei prodotti di zona a filiera corta e la riqualificazione del museo del lavoro.
– Attivare un progetto per l’utilizzo di energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica al fine di arrivare all’autosufficienza energetica da parte del comune che permetta di azzerarne le bollette (illuminazione pubblica, scuole, uffici comunali etc. ).
Come giudica i 5 anni di amministrazione Soffritti?
Il giudizio lo devono dare i cittadini, chiaramente per noi l’amministrazione uscente è stata insufficiente.
Sovracomunalità: quali sono gli elementi da cui ripartire per valorizzare il Comune di Campiglia e la Val di Cornia in generale?
Portare avanti l’Unione dei Comuni è una nostra volontà politica. Un’unione di Municipi autonomi che svolga funzioni che consentano una gestione più efficiente dei servizi pubblici condivisi e che portino un miglioramento degli stessi per i cittadini favorendo, al contempo, un risparmio economico. Siamo per politiche sovra comunali serie, che abbiano una visione politica strategica d’insieme del territorio per risolverne le criticità e svilupparne le potenzialità, in modo da guardare al futuro in un’ottica di collaborazione istituzionale.
Ritiene soddisfacente l’attuale gestione dei Parchi di Campiglia e della Val di Cornia?
Di fronte alla grave crisi industriale che colpisce il nostro territorio, è indispensabile dare un nuovo forte impulso alla società Parchi val di Cornia rilanciando la sua missione originale di motore economico basato sulla difesa e tutela dei beni ambientali, storici e naturalistici del nostro comprensorio e sulla sua capacità di attivare un turismo diffuso ed eco-sostenibile.
Cave: quali sono le condizioni attuali di Monte Valerio e Monte Calvi? Chiuderanno? E se sì, quando?
Bisogna convincere i concessionari di attività estrattive al rispetto scrupoloso dei piani di coltivazione e di ripristino ambientale, in modo da arrivare alle prossime scadenze delle concessioni senza subire il ricatto ambientale e poter discutere con tutta la cittadinanza il futuro delle attività stesse, prevedendo di limitare l’estrazione ai soli materiali di pregio.
Vuole aggiungere qualcosa?
Il territorio vive una crisi senza precedenti negli ultimi decenni. In questa fase delicata i cittadini e le famiglie meritano risposte forti e tempestive da parte della loro amministrazione locale. La crisi attuale genera sconforto ed esasperazione tra i cittadini e le famiglie, paura per il futuro e assenza di prospettive. In risposta al costante dilagare di nuovi e vecchi bisogni, l’amministrazione comunale ha il dovere di potenziare i servizi sociali quali servizi di vitale importanza per i cittadini. È urgente rispondere al disagio di sempre più ampie fasce della popolazione, soprattutto quelle più deboli.
Andrea Fabbri