EDITORIALE: LA MEMORIA, QUESTA SCONOSCIUTA
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: LA MEMORIA, QUESTA SCONOSCIUTA
Corriere Etrusco “numero 56” del 16 maggio 2014.
La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni, nel breve, medio e lungo termine. La memoria però non è un dono di cui gli italiani siano particolarmente ricchi. Senza affrontare le vicende degli ultimi anni della nostra martoriata nazione, delle quali l’italiano medio ha spesso una memoria storica paragonabile a quella di un pesce rosso, con un Paese che non ricorda ciò che è accaduto ieri perché è troppo impegnata a cercare di agguantare ciò che offre il presente. Il futuro, poi, non si protrae generalmente oltre l’aspettativa di vita, anche politica, di chi lo immagina.
I piombinesi e più in generale gli abitanti della Val di Cornia di sicuro non ne sono esenti, anzi, per alcuni aspetti sono tra i più smemorati.
L’ultima compagine di governo sta finalmente, vuoi per sensibilità pre-elettorale, vuoi per la crisi che sta per colpire questo territorio, prendendo coscienza nel “sonno perpetuo” dei nostri residenti, degli errori fatti negli ultimi dieci anni.
Il freno dato alla sovracomunalità dopo la chiusura del Circondario, il lento smantellamento della Parchi Val di Cornia, l’aver legato la SS.398 all’autostrada “che non c’è” targata SAT e per ultimo, perché più grave, non aver mai pensato, neanche per un attimo dopo la crisi del 1992, che la grande industria potesse avere una crisi come quella che viviamo oggi, mostrano oltre ogni ragionevole dubbio che l’attuale compagine di governo aveva perso la visione unitaria degli amministratori che governavano ai tempi dell’associazione intercomunale e del Circondario, lasciando ad un uomo solo al comando la visione unitaria di tutta la Val di Cornia.
Il programma di zona che la Federazione del PD locale si sta apprestando a preparare mostra, almeno sulla carta, che la coalizione che si presenta per governare nuovamente la Val di Cornia ha le idee chiare, e che ha iniziato a fare i conti con un radicale cambio di prospettiva. E non potrà che essere così, altrimenti fra cinque anni i “grillini” o le liste civiche, sempre più organizzate, che oggi possono essere facilmente accusati di non essere credibili, non essendo al governo né della regione né del Paese, avranno facilmente in tasca le chiavi di questo territorio.
Giuseppe Trinchini
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