LUCCHINI: OPERAI DA PAPA FRANCESCO NEL SEGNO DELLA SPERANZA
Una mattinata emozionante, per i lavoratori della Lucchini e per il presidente della Regione Toscana che, insieme al sindaco di Piombino e ai rappresentanti sindacali, hanno preso parte alla consueta udienza del mercoledì di papa Francesco, in piazza San Pietro, davanti a 70mila fedeli giunti da ogni angolo del mondo.
Al termine dell’udienza, che il pontefice ha dedicato al tema della scienza e al rapporto dell’uomo con il pianeta, papa Francesco ha salutato la delegazione toscana, stringendo la mano a tutti e scambiando con ciascuno parole di conforto. Si è soffermato con il presidente della Regione, il cardinale Betori e il vescovo di Massa Marittima Ciattini e soprattutto con i lavoratori della Lucchini, a cui ha rivolto un appello accorato a non perdere la speranza. I lavoratori hanno risposto così: “la nostra speranza si chiama Concordia”, con chiaro riferimento al relitto della nave da crociera che sosta davanti all’isola del Giglio, in attesa di una meta per la rottamazione, che il presidente e gli operai del siderurgico vorrebbero fosse il porto di Piombino.
I lavoratori hanno fatto gli auguri al papa in vista del suo prossimo viaggio in Medio Oriente, per le prospettive di pace a cui potrebbe contribuire. Il presidente della Regione ha poi ringraziato il papa per l’impegno e le parole spese sulla situazione del polo siderurgico, che hanno contribuito ad amplificare l’attenzione nazionale alla vicenda, accelerando la firma dell’accordo di programma. Al termine ha donato al Santo Padre un’edizione della Turandot realizzata in occasione del cinquantesimo festival Puccini di Torre del Lago. La scelta dell’opera pucciniana si motiva con una citazione del primo tre enigmi del dramma, avente per argomento giustappunto “la speranza”, fatta dal pontefice durante una recente intervista apparsa su Civiltà Cattolica.
A margine dell’udienza Rossi ha aggiunto che il Papa riempie il cuore di speranza e questo rappresenta una spinta utile per l’attuazione degli obiettivi previsti dall’accordo di programma. L’Italia e l’Europa hanno bisogno di acciaio di qualità, hanno bisogno delle rotaie che si producono a Piombino. Nasce da qui la speranza che anche il papa ha contribuito ad alimentare e che adesso dobbiamo trasformare in realtà affinché Piombino torni a produrre presto acciaio, perché la cessazione di una attività siderurgica che dura da 2000 anni sarebbe un errore sotto ogni aspetto.
Gli operai hanno consegnato a papa Francesco un cd con “Turandot” rappresentata a Torre del Lago per l’edizione numero 50 del Festival Puccini. Il motivo di una scelta così particolare, tutto legato al concetto di “speranza”, lo spiega il presidente toscano riferendosi alle parole usate un mese fa dal papa in risposta all’SOS che gli operai della grande fabbrica siderurgica toscana gli avevano indirizzato quando tutto, per loro, sembrava perduto. “Il papa – rispose Francesco – è accanto a voi e prega per voi affinché quando si spengono le speranze umane rimanga sempre accesa la speranza divina che non delude mai”.
Una citazione che rimanda al primo dei tre enigmi del capolavoro pucciniano quando Calaf fornisce la risposta giusta (“la speranza”) e la principessa replica con un gelido “Si, la speranza che delude sempre”. Fu proprio papa Francesco – nell’intervista a padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica” nell’agosto 2013 – a citare quei versi di “Turandot” sulla speranza inquadrando il concetto in una ottica pastorale (“La speranza cristiana – commentò il papa alla rivista dei gesuiti – non è un fantasma e non inganna”).
Ricordato questo esplicito retroterra pucciniano negli interessi culturali di papa Francesco, il presidente toscano non si è lasciato sfuggire l’occasione e, appunto, ha consegnato al pontefice una edizione di “Turandot” che rinvia doppiamente alla Toscana: sia come regione di nascita di Giacomo Puccini sia come terra dove, a Torre del Lago Puccini, è ospitato il Festival annuale dedicato al grande compositore (anche il prossimo agosto, per il 60mo del festival, in scena “Turandot”).
Da posizioni evidentemente istituzionali e laiche, il presidente della Regione Toscana ha ringraziato papa Francesco per la importante spinta alla speranza e alla dignità – ha detto – che un pontefice così attento alla vita reale ha saputo fornire ai lavoratori di Piombino e che adesso, per il futuro di questo comprensorio siderurgico, deve sostenere il coraggio e la determinazione di politiche nuove in favore dell’occupazione, dei lavoratori, della loro dignità.
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Questa la lettera che gli operai Lucchini hanno consegnato a Papa Francesco.
«Caro Santo Padre, i lavoratori della Lucchini, della Magona, delle imprese e di tutta la Val di Cornia, attraverso i loro rappresentanti sindacali, il Governatore della Toscana, il Sindaco di Piombino, il Cardinale di Firenze e il Vescovo della Diocesi di Massa Marittima, La Ringraziano per le parole che ha speso per noi, facendo conoscere, Piombino e il suo acciaio a tutto il mondo e dando dignità e speranza alle persone di questa terra. La Ringraziano per le Sue preghiere che diventeranno seme buono che la terra di Piombino trasformerà in germoglio. La Ringraziano perché attraverso le Sue parole, tutti gli uomini, le donne e i bambini che chiedono soltanto salute, lavoro, dignità e pace, non si sentiranno soli. Piombino e il comprensorio tutto, nel salutarla con affetto La invitano a visitare il nostro solare territorio».