PANERINI: «IL CASO DELLA BIBLIOTECA PIOMBINESE»

Andrea Panerini

Andrea Panerini

Riceviamo e pubblichiamo  da Andrea Panerini, piombinese ma trasferitosi recentemente a Milano,  studioso di Storia dei sistemi politici e costituzionali, di Storia del Risorgimento e di Storia della Chiesa.

«Ormai non sono residente da diversi anni a Piombino . ci scrive Panerini –  ma ho sempre seguito con passione e interesse quello che succede nella mia città natale. Quindi non sono rimasto indifferente rispetto alle ultime vicissitudini politiche ed economiche.

Secondo la mia modesta e sicuramente parziale opinione, i dieci anni della Giunta Anselmi sono stati un  fallimento fatto di annunci, slogan, poche cose fatte (male), preziosi anni perduti, e progetti non finanziati. […] Io voglio parlare del caso della Biblioteca comunale, la memoria e l’investimento culturale principale di una comunità come la nostra.

Nel 2003-2004 fui portavoce del comitato che si opponeva alla svendita di una parte importante del centro storico per avere “chiavi in mano”, nell’abside dell’antica Chiesa di S. Antimo sopra i canali, una biblioteca con strutture e spazi insufficienti: all’epoca paragonammo il baratto ad Esaù che nella Bibbia vendette la primogenitura per un piatto di lenticchie. Ma non essendo mai stato io né gli altri componenti di quel comitato esponenti di una politica che dice solo NO, proponemmo un progetto fattibile in alternativa, nello spazio dell’ex IPSIA di Piazza Manzoni riprendendo un progetto degli anni ottanta dell’ingegner Nencioni.

Dopo la nostra pubblica protesta e una cospicua raccolta di firme l’allora giunta Guerrieri decise di passare la patata bollente al neo-sindaco Gianni Anselmi che si affrettò a lodare il nostro progetto e a “farlo suo”.

Sono passati dieci anni: dove è la biblioteca? Nonostante il parziale stravolgimento del nostro progetto (che prevedeva anche, per esempio, un collegamento con il camminamento delle mura leonardesche), l’alienazione degli ex licei in dieci anni non abbiamo visto nulla dalla giunta che doveva fare miracoli e rilanciare la città. Forse che in dieci anni non si potevano ristrutturare non una ma almeno tre biblioteche?

Quindi anche per la politica culturale a Piombino negli ultimi dieci anni possiamo dire: uno zero assoluto, una inefficienza conclamata.

La domanda che pongo ai miei ex concittadini è: perché il candidato successore di Anselmi, suo assessore alla Finanze, pur persona perbene, dovrebbe riuscire dove il decisionista sindaco uscente ha fallito?

La risposta la lascio ai cittadini piombinesi che possono intendere benissimo la portata del mio ragionamento e ai quali dico: non mi sento di dare, ovviamente, indicazioni di voto ma pensateci bene…».

Andrea Panerini

www.andreapanerini.net

 

Scritto da il 24.5.2014. Registrato sotto cultura, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “PANERINI: «IL CASO DELLA BIBLIOTECA PIOMBINESE»”

  1. Ivano

    dispiace constatare che Panerini, forse perchè impegnato da anni nei suoi preziosi studi sui massimi sistemi, sa ben poco del progetto del Polo Culturale di Piazza Manzoni.
    Un caro saluto
    Ivano

  2. Astuto Cacciatore

    Panerini carissimo, forse sei troppo giovane e non hai conosciuto i tempi in cui la biblioteca comunale la mandavano avanti in due, il bibliotecario Galligani e una inserviente tuttofare di cui non ricordo il nome. Da allora la biblioteca è rimasta più o meno la stessa come struttura, hanno instaurato qualche servizio in più, ma in compenso è diventata un bellissimo stipendificio, (partitocratico), con uno staff numeroso di aspiranti alle ferie e a riposi vari, sia durante l’orario di lavoro che dopo. Dato che sei “studioso di Storia dei sistemi politici e costituzionali”, prendi spunto da questo mio commento ed elabora, per favore, un bello studio sui sistemi partitocratici “stipendificisti” nazionali e non. Un cordiale saluto. Astuto.

  3. Alberto

    Il caro Panerini, che meriterebbe ben altra considerazione da parte dei piombinesi e dell’Amministrazione locali, non solo è un personaggio che da lustro alla città con i suoi studi e le sue pubblicazioni ma è anche candidato pastore della Chiesa evangelica valdese e quindi tutt’altro che impegnato solo nei “massimi sistemi” ma anche in situazioni difficili, marginali, in mezzo alla sofferenza delle persone perciò un pò meno di sufficienza e un pò più di considerazione nei commenti credo che gioverebbe.
    Sul merito della questione, mesi fa ho sentito Andrea anche proprio sulla questione della biblioteca ed era perfettamente consapevole del roboante progetto del Polo Culturale di Piazza Manzoni. Il problema, se avete letto l’articolo di Panerini, è: dopo dieci anni dove è questo polo? Un altro buco nell’acqua dell’Amministrazione Anselmi…

  4. Paolo

    alla fine conta il giudizio dei cittadini e non i tastierismi

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