EDITORIALE: ELEZIONI, E SE AVESSE VINTO LA PAURA?
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: ELEZIONI, E SE AVESSE VINTO LA PAURA?
Corriere Etrusco “numero 58” del 30 maggio 2014.
Grillo diceva che queste elezioni avrebbero avuto un valore politico, mentre Renzi rispondeva che il voto era europeo, e che solo all’Europa bisognava guardare. In realtà il voto della settimana scorsa ha messo in chiara luce quale probabilmente sia la patologia che affligge la maggior parte degli italiani: la paura.
La paura del nuovo, la paura del diverso, la paura di uscire dal seminato. E di conseguenza gli italiani si sono affidati al partito che nel modo più convincente ha offerto loro “speranza”.
Presi dal panico di una crisi che sembra non avere mai fine, con l’acqua alla gola per le tasse sempre più alte, gli italiani si sono aggrappati al salvagente del sistema istituzionale, pur sapendo molto bene che è proprio quello il sistema che li ha ridotti alla disperazione.
Renzi ha promesso agli italiani di rimandare la loro morte economica regalandogli 80 euro, e li ha tranquillizzati dicendogli che va in Europa per cambiare tutto. E gli italiani gli hanno dato fiducia.
Questo perché tra i vari adagi popolari che si sentono in giro da “I partiti fanno tutti schifo…” al classico “tanto sono tutti uguali” c’era anche “Renzi le vuole cambiare le cose, solo che non glielo lasciano fare”.
Questo avviene perché l’uomo – almeno nella sua fase infantile – ha bisogno di credere alle favole, e Renzi, dal suo punto di vista, ha fatto benissimo ad impostare così la campagna elettorale. Quando Berlusconi imperversava su tutte le reti nazionali vinceva lui le elezioni. Ora che Renzi è stato presente in televisione dal mattino alla sera, per 80 giorni consecutivi, le elezioni se le è aggiudicate lui. Non potrebbe esserci un collegamento fra le due cose?
Attenzione però, perché non basta andare in televisione per vincere: bisogna soprattutto saper elaborare il messaggio vincente. Non basta urlare le cose in faccia alla gente dal proprio punto di vista, bisogna anche sapergliele spiegare dal loro punto di vista. E’ l’arte della comunicazione.
E questo in fondo l’errore che ha compiuto Grillo a Piombino. Ha gridato che il “Re è nudo” e lo ha descritto come lo vedeva lui, e le persone spaventate hanno preferito non alzare gli occhi, e affidarsi a chi, dando momentanea speranza, ha oggi sopito le loro paure.
Giuseppe Trinchini
“Attenzione però, perché non basta andare in televisione per vincere: bisogna soprattutto saper elaborare il messaggio vincente. Non basta urlare le cose in faccia alla gente dal proprio punto di vista, bisogna anche sapergliele spiegare dal loro punto di vista. E’ l’arte della comunicazione.” Riprendo queste tue parole Giuseppe, e mi complimento con te perché hai saputo centrare il nocciolo del problema. Purtroppo, come da tempo scrivo e ribadisco, i mezzi di informazione fanno e disfanno tutto, alienandoci completamente da quella che è la realtà effettiva della vita, conta solo quello che viene detto dai media creando una sorta di “realtà virtuale” parallela o addirittura sostitutiva di quella vera, facendo leva sui bisogni inconsci della gente, assoggettandola a volontà manipolatrici di vario genere. E’ “La fattoria degli animali” di George Orwell, che con grande chiarezza aveva saputo descrivere, nel 1944, quello che succedeva in certi stati, allora, e che sta avvenendo oggi da noi. Propongo di pubblicarne un estratto a puntate su questo sito, sarebbe molto utile. Cordiali saluti.
ho letto l’editoriale e non condivido l’analisi della “paura” paura di che, paura di cosa. E’ vero quanto dici della situazione generale e in particolare di Piombino ma per quest’ultima occorre fare una analisi retrospettiva di molti anni analizzando il perché delle scelte sbagliate che vennero fatte nei vari settori dell’economia; per la paura di “grillo” e di quelli che ripetono le sue parole senza analizzarle sinceramente non ci credo prima di tutto perché, al di la dei diktat, le loro proposte non hanno costrutto reale basta leggere il loro programma ed io l’ho a loro detto nella riunione fatta nella mia zona, oltretutto avrebbero avuto paura i 3 milioni di persone che questa volta non li hanno votati. L’italiani hanno votato il premier e il suo partito solo per il programma che ha presentato e che li ha convinti.
Scrive Pier Martel : “L’italiani hanno votato il premier e il suo partito solo per il programma che ha presentato e che li ha convinti.” (ehm… “Gli italiani” sarebbe la forma grammaticale giusta).
Come ho scritto sopra ” il convincimento” renziano ha origine dal fatto che “i mezzi di informazione fanno e disfanno tutto, alienandoci completamente da quella che è la realtà effettiva della vita, conta solo quello che viene detto dai media creando una sorta di “realtà virtuale” parallela o addirittura sostitutiva di quella vera, facendo leva sui bisogni inconsci della gente, assoggettandola a volontà manipolatrici di vario genere”
“il convincimento” sembra funzionare anche con pier martel ?