CONCORDIA: GABRIELLI «INQUINANO DI PIU’ LE PETROLIERE», ROSSI «E’ UNA BOUTADE»
Grosseto (Gr) -Forse ci sarà la “staffetta del relitto” con un primo stop a Piombino e dopo un po’ di tempo il proseguimento verso Genova. Certo è che questa vicenda, se non fosse per le implicazioni sociali ed economiche coinvolte, sta diventando sempre più imbarazzante e va ad affrontare argomentazioni che dovrebbero avere altra importanza, come la carta “ambiente” per avere il lavoro a Piombino. Non più tardi di 5 anni fa l’amministrazione comunale piombinese avrebbero preso, senza troppi scrupoli i fanghi di Bagnoli, tra i più inquinati del mondo, spargendoli dopo un trattamento sommario su tutta l’area portuale, con conseguente inquinamento delle acque circostanti per decine di miglia; e ora eccoli difensori dei cetacei, perche un relitto già svuotato di una nave adibita al trasporto passeggeri deve andare nel porto di demolizione. Riportiamo le affermazioni del prefeto Gabrielli e del presidente della regione Rossi.
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“Puliremo il mare anziché sporcarlo”. Così il prefetto Gabrielli, a capo delle operazioni per la rimozione della Costa Concordia, parla riguardo alla rotta della nave che dall’Isola del Giglio andrà a Genova per essere smantellata. Una frase che scatena nuove polemiche dopo quelle per l’opportunità o meno di praticare la rotta prevista, tra le Isole dell’Arcipelago, rotta ritenuta pericolosa per l’ecosistema della zona.
C’e’ un rapporto dell’Ente europeo per la sicurezza marittima nel quale si afferma che la rotta che dovra’ percorrere la Concordia per raggiungere Genova e’ “tra le piu’ problematiche” per quanto riguarda “gli sversamenti delle petroliere”. E, dunque, “credo che piu’ che sporcare puliremo un pezzo di mare non particolarmente pulito”, ha detto Gabrielli a Radio Capital.
«Non escludo nulla – continua Gabrielli – perche’ trattandosi di rischi credo che debbano essere tenuti in considerazione. Dico solo che quando ci apprestavamo a fare il parbuckling il tono piu’ soft era quello catastrofistico, e invece non e’ successo nulla. Dunque cerco di utilizzare il buon senso e invito tutti ad andarsi a prendere il rapporto dell’ente europeo per la sicurezza marittima. C’e’ un immagine dell’Italia in cui le situazioni piu’ critiche sono quelle dell’Adriatico, del mare a sud della Sicilia e del Tirreno tra la Corsica e l’isola di Capraia”. Una decisione definitiva sul porto comunque ancora non c’e».
«Nella conferenza dei servizi di lunedi’ scorso – conclude Gabrielli – tutte le amministrazioni si sono trovate d’accordo nel dire che il corposo materiale presentato da Costa aveva bisogno di approfondimenti”. In ogni caso, “la complessita’ e la delicatezza di questa decisione non puo’ essere legata al rispetto sacrale di una data anziche’ un’altra”.
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Rossi a Gabrielli: “Altro che ripulire il Tirreno, per la Concordia precauzione e buon senso”
Firenze – “Ma che argomento è dire che la rotta che dovrebbe percorrere la Concordia per andare a Genova è tra le più inquinate per gli sversamenti delle petroliere? E affermare poi che il convoglio in transito potrebbe anche ripulire un po’ quel tratto di mare, ha quasi il sapore di una boutade. E’ proprio vero che in politica si può dire di tutto”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così le dichiarazioni rilasciate oggi dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, all’emittente Radio Capital.
“Il principio di precauzione presente nella legislazione europea e quel buon senso che lo stesso Gabrielli invoca nella sua intervista – prosegue Rossi – suggeriscono allora scelte diverse: fare di tutto per tenersi lontano da quella rotta, a tutela dell’ambiente marino, dell’arcipelago, del santuario dei cetacei”.
“Se a settembre – prosegue Rossi – il porto di Piombino, come previsto, sarà pronto non esiste alcuna ragione per rischiare cinque volte di più per trasportare la nave a Genova, che dista circa 200 miglia e richiede più di 5 giorni di navigazione. Una considerazione, come direbbe appunto il commissario Gabrielli, di puro buon senso”.
“Qualora, invece, Piombino non fosse pronto, allora sarebbe giusto valutare scrupolosamente rischi e contromisure per trasportare a Genova il relitto al fine di evitare che non resti al Giglio per un altro anno. Però, lo ribadisco, non può essere la Costa a decidere su questa vicenda, con la motivazione che sostiene i costi dell’operazione. Lo Stato ha il dovere di far valere, sempre, le sue prerogative in materia di rispetto ambientale”.