EDITORIALE: CONCORDIA “DI LOTTA E DI GOVERNO”?
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: CONCORDIA “DI LOTTA E DI GOVERNO”?
Corriere Etrusco “numero 62” del 27 giugno 2014.
Una settimana “di lotta e di governo” sul tema della Costa Concordia. Questo perché alla fine gli interessi del governo locale, che è lo stesso di quello nazionale, devono comunque coincidere senza mortificare l’elettorato.
Forse è per questo che abbiamo visto partire il segretario Fabiani per la missione “Peste Rossa” che, senza alcuna base scientifica, ha voluto dimostrare la pericolosità del viaggio della Concordia fino a Genova. E abbiamo visto le “vesti stracciate” del presidente della Regione Rossi che non perde occasione per dire che ha fatto tutto il possibile per portare il relitto (o il rifiuto perché non sono la stessa cosa per la legge) a Piombino. Oppure abbiamo sentito le parole di chi invece ha il cuore a Piombino ma la testa con il governo, o anche il silenzio di chi invece ha preferito stare zitto sperando così che gli elettori non ricolleghino a lui alcuna responsabilità nella vicenda.
Credo che avrebbero potuto risparmiarsi tutta questa fatica.
Tanto i piombinesi (e più in generale gli abitanti nella Val di Cornia), narcotizzati da dieci anni di “uomo solo al comando”, ormai sono un popolo in sonno. Alla partenza e all’arrivo dei “marinai” del rimorchiatore non erano presenti più di venti militanti di partito, se escludiamo i giornalisti. Così come nessun concittadino in questi giorni ha chiesto, a chi di dovere, il conto per la bufala di Khaled il “magnate” arabo che aveva promesso 3 miliardi di euro su Piombino e che oggi è scomparso “a tempo indeterminato”. Nessuno parla più dell’altoforno ormai tiepido o dell’ultima nave che rifornirà la cokeria. Silenzio anche sulla SS398 legata alla SAT che probabilmente non completerà neanche più l’autostrada, ma che continuerà a riscuotere il pedaggio più alto d’Europa a Rosignano; mentre il resto della variante Aurelia è ormai un colabrodo senza manutenzioni.
Un partito di “lotta e di governo” quindi che a livello locale probabilmente non ha la forza (o il coraggio) di imporsi, o peggio, come dice il capo della protezione civile Gabrielli, «i cittadini di Piombino sono stati presi in giro[…] da chi, in questi due anni, ha fatto solo promesse, e ci sono almeno due provvedimenti a dimostrarlo. Il primo – spiega Gabrielli – è la delibera del Consiglio dei ministri dell’8 marzo 2013. Quella delibera era già allora inapplicabile perché non assegnava al Commissario né gli strumenti né le risorse necessarie per intervenire”. L’altro provvedimento che certifica le “false promesse” fatte è il D.L. 43, vale a dire quello sulle aree di crisi poi convertito in legge, e nel quale rientravano gli interventi per Piombino, con la nomina di Rossi a Commissario. Mai una volta in quel provvedimento – conclude Gabrielli – viene citata la parola Concordia e mai viene creato il link tra Piombino e la nave».
Giuseppe Trinchini