PISA: OSPEDALE, ENTRO IL 2019 TUTTI I REPARTI A CISANELLO
PISA – Sarà pubblicato martedì prossimo il bando per la realizzazione del Nuovo Santa Chiara a Cisanello per consegnare nel 2019 a Pisa un nuovo ospedale che possa inserirsi tra quelli considerati i migliori d’Europa. Si tratta di un investimento di 358 milioni di euro che prevede nuove costruzioni e la contestuale riconversione del complesso Santa Chiara (vicino a piazza dei Miracoli), che da solo è stato stimato in un costo pari a 122 milioni. La stazione appaltante sarà l’Azienda ospedaliero universitaria pisana, ma la spesa sarà coperta soprattutto dalla Regione Toscana.
A presentare uno dei centri sanitari da primato, per estensione e complessità di specializzazioni, c’erano il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Carlo Tomassini, il rettore dell’Università di Pisa Massimo Augello, il sindaco Marco Filippeschi, il presidente della Provincia, Andrea Pieroni, l’assessore regionale al diritto alla Salute, Luigi Marroni e il presidente della Regione, Enrico Rossi. Il conto è di 358 milioni di euro. Così suddivisi: 306 a carico di Aoup e 52 accollati all’università.
“Oggi segnamo un punto importante di un percorso iniziato per Pisa molti anni fa. E’ intorno al 2004 che avvenne la scelta definitiva di trasferire tutto il Santa Chiara a Cisanello. E vorrei per questo ringraziare tutti i direttori generali che hanno reso possibile questo progetto: Antonio Bizzarri, Enrico Desideri, Vairo Contini e Carlo Tomassini. E’ una sfida per tutti, per la qualità della sanità toscana, per l’ università, per gli operatori. I nuovi ospedali devono aprirsi a forze nuove che vengono dal mondo. Questo è un invito e un auspicio”.
Così si è espresso il presidente Enrico Rossi, intervenendo oggi a Cisanello per la presentazione del bando di gara del nuovo ospedale.
“Vorrei ricordare – ha proseguito il presidente – che abbiamo speso tre miliardi in dieci anni per rinnovamento degli ospedali, di cui almeno due di risorse regionali. Alla fine abbiamo consegnato alla regione un apparato ospedaliero completamente rinnovato. Questa e’ una grande opera riformatrice. L’accanimento contro gli investimenti ospedalieri è un regresso di pensiero. E’ chiaro che l’ apertura comporta problemi organizzativi e di adattamento del personale, un periodo di rodaggio”.
Il presidente è intervenuto anche sul tema del pronto soccorso di Cisanello. “E’ cinque volte più grande del Santa Chiara, ci abbiamo investito trenta milioni, sette in tecnologie. E’ un pronto soccorso che esprime un alto livello qualitativo di cui ho dato atto agli operatori e che non ho mai messo in dubbio, ma dove ci sono problemi che voglio siano risolti, perché bisogna tenere conto del grado di soddisfazione del cittadino e perché non sono accettabili le brandine in corridoio. Per questo ho chiesto al direttore un piano per risolvere questi problemi. Ma che cosa sarebbe successo se non fosse stato fatto? C’è chi guarda indietro e vorrebbe una regione piccola che non accetta le sfide mondiali. Noi invece vogliamo affrontarle”.
“Sul progetto di Pisa – ha precisato Rossi – la Regione mette 100 milioni, ne anticipa altri 100 dal fondo di riserva per pagare gli stati di avanzamento, più 26 milioni per acquisto di immobili dell’Università di Pisa. In più abbiamo deciso di allocare 40 milioni dei fondi nazionali ex articolo 20. Il Comune di Pisa è quello meglio impostato di tutta la Toscana per quanto riguarda l’idea della valorizzazione, non ha lasciato in abbandono il sedime del vecchio ospedale, con un bel progetto di recupero, una scelta di livello e di qualità. Sono grato per questo sforzo al Comune di Pisa. Mi auguro si rispetti la tabella di marcia”.
“Soffro un po’ la situazione di Livorno – ha concluso il presidente – per cui un ospedale già programmato viene rimesso in discussione. Pisa non può diventare l’unico ospedale per area vasta. Mi auguro che Livorno possa ridiscutere la scelta, ci piacerebbe completare l’ affresco del rinnovamento della sanità toscana. Vorrei anche spiegare perché abbiamo fatto questi investimenti mentre abbiamo bisogno di fare tanti risparmi. Secondo la Corte dei Conti la sanità toscana ha subito un taglio di circa un miliardo nel biennio 2012-13 su un bilancio complessivo di poco meno di otto miliardi. Abbiamo dovuto risparmiare. Ma lo Stato ha lasciato la possibilità di fare investimenti. Se non li avessimo fatto questi anni difficili sarebbero stati ancora più drammatici. Abbiamo fatto bene a controllare la spesa, i nostri bilanci sono certificati da autorità terze e dalla Guardia di Finanza”.