LUCCHINI: CENTRALE A “COREX” E “CARBONE”
Piombino (LI) – Corex e carbone sembrano il futuro di Piombino. Una centrale a carbone da realizzare in proprio da parte della Jindal Steel da credito alla tesi secondo cui per la società indiana di Sajjan Jindal stia valutando gli investimenti per realizzare un forno elettrico e un Corex che necessitano di una centrale che garantisca costi competitivi per l’energia elettrica e che utilizzi le pezzature di carbone non utilizzabili da questi impianti. Ma le offerte contenute nelle buste aperte la scorsa settimana non hanno soddisfatto l’amministratore Nardi, che vuole passare alla trattativa private con le aziende che hanno presentato le offerte di acquisto.
Indiscrezioni riportate dal Sole 24 ore parlano infatti dell’avvio di una trattativa privata tra la società indiana e il commissario straordinario Piero Nardi, che non sarebbe per nulla contento del valore delle offerte pervenute. A non convincerlo sono sia l’offerta economica che le richieste sul piano occupazionale ben al disotto delle aspettative di Nardi, e cioè 130-140 milioni, che avrebbero dovuto soddisfare le attese dei creditori privilegiati. Ora si attende la risposta del MISE, visto che il Comitato di sorveglianza ha già dato l’ok per chiedere al Governo l’autorizzazione a passare a una trattativa privata.
Ma torniamo ai progetti. Nelle indiscrezioni si parla di una Centrale a carbone da realizzare in proprio, attraverso la controllata Jsw Energy, e dello sviluppo logistico dell’area portuale con l’obiettivo di creare un centro di raccolta e smistamento di prodotti Jindal per l’Europa. Ma i tempi per l’avvio di questi progetti è ancora lungo, e in questa situazione ancora fluida per l’occupazione è grande la preoccupazione dei sindacati. “Le offerte vincolanti di acquisto rispetto a Piombino ne segnano il dimezzamento e la scelta di mandare la Concordia a Genova lascia a metà il piano per il rilancio di Piombino e delle sue attività industriali”. Ha commentato Susanna Camusso, a margine di un incontro a Serravalle Pistoiese. “Noi – ha aggiunto – pensiamo sia davvero il momento di svoltare, rispetto al tema del lavoro e dell’occupazione, perché la somma dei processi di ridimensionamento aperti è una somma che mette in discussione il futuro dell’industria nel nostro paese”.
L’intelligenza dei catto-comunisti-capitalisti idioti piombinesi: no il nucleare,ma si il carbone cioè quello che inquina un milione di volte di più! Bravi!!!