COPPOLA: «PIOMBINO NON E’ PIU’ UNA COMUNITA’»
Piombino (LI) – Riceviamo e publichiamo integralmente la denuncia di Luigi Coppola sull’attuale situazione Piombinese.
«Una città in ginocchio, eppure sembra che non sia cambiato nulla, tutto rimasto come nel passato. Oltre 50 giorni di feste di partito, neanche a Reggio Emilia osano tanto, pena una sommossa popolare da parte degli esercenti.
Continuano le sceneggiate con illusioni che non hanno ne gambe ne coda, ma oramai non vi è nessuna inibizione e nessun rispetto per le persone. All’Elba si rinforzano i servizi ospedalieri e torna la sede distaccata del Tribunale, a Piombino ci stanno portando via anche le lacrime, ma tutto tace. Purtroppo qui manca il senso di comunità, è inutile che qualcuno sbraiti, alla fine rischia di passare per gufo o menagrammo, questa è la mentalità diffusa.
La vicenda della centrale a carbone ne è l’esempio: un nuovo progetto faraonico con un ipotetico investitore che nessuno conosce. Dopo le vicende di Khaled e della Concordia, che ci hanno resi ridicoli in tutto il mondo, i giochi di prestigio non sono finiti. L’offerta vincolante di Jindal è ben poca cosa al momento, ma si cerca di illudere che con la centrale a carbone arriveranno COREX e forno elettrico, come se tutto fosse già scritto.
Non dimentichiamo gli attacchi al commissario Nardi con accuse pesantissime, perché con ragione non si fidava degli arabi, e cercava di evitare che le poche risorse dello stabilimento Lucchini evaporassero inutilmente per un impianto destinato a morire.
Nel frattempo l’indotto è al collasso, qualcuno non riscuote, e molti altri devono accontentarsi di un salario ridotto garantito dagli ammortizzatori sociali. Non dimentichiamo il crollo dei consumi che stanno colpendo tutto il terziario con pesantissime ripercussioni economiche e finanziarie, visto che quando si chiude un’attività vi è sempre un pesante indebitamento. Ora basta con le illusioni e con fantomatici investitori, è il momento della concretezza, ma soprattutto non potranno esserci più deroghe al ricatto del lavoro.
Il futuro si costruisce con i piccoli passi, ma con l’ambizione di essere comunità, affidando alle menti migliori ed ai più competenti una pianificazione che a lungo termine ci dia speranza di sopravvivenza».
Luigi Coppola
Per cortesia, vale per ognuno di noi, cancelliamo dal vocabolario la parola PIANIFICAZIONE. E’ la pianificazione che ci ha portati a quasto disastro. Lasciamo gli individui liberi di fare; faremo certamente dei feriti, ma mai una strage come questa