EDITORIALE: «VENDESI PIOMBINO DISPERATAMENTE»
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: «VENDESI PIOMBINO DISPERATAMENTE»
Corriere Etrusco “numero 66” del 25 luglio 2014.
Con il passare dei giorni si sta delineando la situazione reale di Lucchini e indotto e si comincia a capire il futuro di Piombino e dello stabilimento. Chiuso l’altoforno, chiusa l’acciaieria e dato l’imminente stop anche della cokeria per i primi di agosto, possiamo sentenziare che è definitivamente finita l’era del ciclo integrale per lo stabilimento Lucchini. Per quanto riguarda i laminatoi, Jindal ha fatto l’unica offerta valida, che però non ha soddisfatto il commissario straordinario Piero Nardi.
Dopo l’incontro con il commissario Lucchini alcuni giorni fa, il sindaco Giuliani ha commentato che l’offerta della Jsw è una proposta debole sia dal punto di vista economico che progettuale, anche per quanto riguarda le possibilità di rilancio dello sviluppo industriale, visto che appare solo tratteggiata la possibilità di un Corex affiancato da un forno elettrico, così come è solo una ipotesi la costruzione di una centrale elettrica da parte della stessa Jsw. Giuliani è certo che Nardi abbia il compito di prospettare al governo questi risultati cercando di tenere ben presenti non soltanto obiettivi di tipo economico, ma anche la ricaduta sociale dell’intera operazione, sia per quanto riguarda i lavoratori Lucchini che dell’indotto, avviando la trattativa privata con gli indiani di Jws. I sindacati, invece, sono sembrati più interessati a dare spazio al sindaco uscente di Piombino piuttosto che sostenere Giuliani, che oggi si trova numerose “gatte da pelare” delle quali è solo parzialmente responsabile.
Quello che mi chiedo è perché i sindacati, locali e nazionali, invece di cercare “cabine di regia ad hoc” per il politico di turno, non chiedono invece un incontro urgente direttamente con gli indiani di Jsv per sapere cosa abbia davvero in mente l’azienda per il futuro ciclo produttivo, e un altro incontro al governo per capire cosa vuole fare in relazione agli ammortizzatori sociali e ai futuri rapporti con la Jindal? Settembre è vicino e non saranno gli slogan alla “Piombino non deve chiudere” a salvare una città che sta perdendo pezzi alla velocità della luce.
Giuseppe Trinchini
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