NUOVO VOLUME SUL MUSEO ARCHEOLOGICO DI FIESOLE EDITO DA POLISTAMPA
Proponiamo ai nostri lettori la recensione del volume «FIESOLE – Museo Civico archeologico . Un secolo di bellezza» a cura di Marco di Marco, che racconta la storia del Museo di Fiesole. Il volume edito da Polistampa è in grande formato con 176 pagine di testi e fotografie sull’argomento e sui reperti in esso contenuti.
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Il volume vuole ripercorrere la storia del Museo Civico Archeologico di Fiesole, a distanza dei cento anni dalla sua fondazione, ed è stato curato dal direttore Marco De Marco con i contributi di Carlo Salvianti e Mario Cantini.
L’opera si apre con le grandi tappe della scoperta di Fiesole antica, a partire dal 1792 quando fu messa in luce parte di un tempio romano, (riconosciuto come tale dall’abate Lanzi, responsabile delle collezioni granducali), fino ad arrivare alle ultime scoperte del 2012.
Molto più vasta di un secolo è infatti la vicenda del museo: se il trasferimento dei materiali archeologici nella nuova sede risale al 1914, tuttavia il Museo era stato ufficialmente istituito nel 1878 per raccogliere i tantissimi reperti provenienti dal Foro Romano, grazie agli scavi qui condotti già a partire dai primi anni dell’Ottocento.
La storia del Museo corre così di pari passo con quella della città di Fiesole, la cui area archeologica si estende per circa tre ettari.
Fa seguito la descrizione dettagliata dell’area archeologica, con il teatro romano ben conservato, le terme e il tempio etrusco che fu inglobato successivamente in quello romano.
Il capitolo successivo riguarda alcuni momenti importanti della storia del museo. Se ne ripercorrono le fasi principali fino all’organizzazione attuale, che non è affatto conclusa, come tiene a precisare Marco di Marco, ma si pone come obbiettivo una nuova sistemazione su base cronologica, che possa trasformare il museo da prettamente archeologico a museo vero e proprio della città.
Gli anni dal 1878 al 1914 vengono approfonditi da Carlo Salvianti, che inserisce la storia del museo nelle più ampie dinamiche degli studi antiquari e del contesto politico italiano (interessanti le implicazioni di Firenze capitale, lo sviluppo urbanistico di Fiesole di fine Ottocento che favorì le ricerche archeologiche e la sua ricchezza economica derivata dalla lavorazione della paglia).
Il capitolo di Mario Cantini approfondisce invece le vicende istituzionali che portarono alla realizzazione del progetto del nuovo museo nel 1914, con la caratteristica facciata a tempietto, con la ricostruzione storica supportata dai documenti originali delle delibere e dei consigli comunali. Tra questi emerge la vicenda del parere contrario della minoranza in consiglio comunale e la polemica seguita da una petizione di 94 cittadini che mettevano in discussione il progetto del nuovo museo (che fu comunque realizzato), nonché le numerose modifiche, come quella di usare la pietra invece del cemento per poter far lavorare gli scalpellini fiesolani. Alcuni fatti che riguardano l’organizzazione del personale interno del museo meritano si essere ricordati: il capo-custode del futuro museo viene trasferito alle Terme per “ubriachezza in modo quasi permanente”, mentre la Soprintendenza suggerisce di assumere un pensionato ancora in forza che dorma nel museo per il servizio di vigilanza notturna, armato di rivoltella e accompagnato da un cane che possa svegliarlo al minimo rumore…
La seconda parte del volume è dedicata al catalogo dei reperti più significativi esposti nel museo, dal periodo etrusco a quello longobardo. Oggetto di un articolo specifico curato da Carlotta Cianferoni (direttrice del Museo archeologico di Firenze) è quello relativo ad una scultura bronzea di una leonessa etrusca acefala rinvenuta a Fiesole nel 1882 e ritenuta fino a poco tempo fa un esempio di “lupa capitolina”.
Ed è con il progetto del futuro museo che il direttore conclude il libro, che vedrà trasformare l’attuale percorso ora organizzato topograficamente in quello che seguirà un criterio cronologico, più funzionale e comprensibile per il pubblico vasto e variegato come è ora quello dei nostri musei.
Chiude il lavoro un’estesa bibliografia.
Il volume si presenta molto curato, con una veste grafica pulita e con un buon apparato fotografico e documentario. Un’unica nota: nonostante siano inseriti gli abstracts in lingua inglese, fatta eccezione per la scheda relativa alla leonessa in bronzo, le schede di catalogo sono solo in italiano.
Cinzia MUROLO
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FIESOLE – Museo Civico archeologico . Un secolo di bellezza. A cura di Marco di Marco
Polistampa edizioni, 2013
176 pp, copertina rigida, illustrato
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