L’ospedale di Villa Marina
Piombino (LI) – Il sindacato FIALS commenta la visita dell’assessore regionale alla sanità a Piombino e ricorda i tanti problemi che attanagliano l’ASL 6 e l’ospedale di Villa Marina.
«L’assessore Marroni lancia messaggi ottimistici, mentre l’Asl 6 ha fallito. La sanità pubblica nella zona della Val di Cornia versa in uno stato preoccupante di degrado. I fatti sono noti: la chiusura della breve osservazione del pronto soccorso di Piombino, la scelta di ricoverare i cittadini aumentando le degenze improprie e aumentando la spesa è frutto di improvvisazione ed incapacità di programmazione delle assunzioni; il modello per intensità di cura si è rivelato una formula per ridurre il personale medico e del comparto; le assunzioni per coprire il turn over 2013 e 2014 non si sono realizzate ed il piano assunzioni triennale per tutti i profili non è stato prodotto – e ancora – il miraggio della costruzione di un Nuovo Ospedale a Riotorto è una narrazione fantasiosa senza fondamento per distogliere i cittadini ed i lavoratori dai veri problemi della sanità locale; i diritti dei lavoratori sono per la Direzione Asl 6 una variabile da derogare e violare a piacimento (nessuna corresponsione del salario di produttività alle cadenze naturali, riposi non fruiti, chiamate in disponibilità coattiva senza corresponsione di indennità per coprire le assenze improvvise…)».
«E mentre avviene tutto questo – attacca il FIALS – la direzione aziendale visita i centri sanitari privati e si appresta a stipulare convenzioni.
Il messaggio ai cittadini è chiaro: rivolgetevi al privato. Occorre una programmazione che rilanci la sanità pubblica della Val di Cornia per questo è necessario investire sulla risorsa personale aumentando gli organici. Bisogna investire ed attuare le Case della Salute ed aumentare le prestazioni di assistenza domiciliare; bloccare l’ulteriore smantellamento delle attività di laboratorio e aumentare la spesa per il personale con assunzioni: è inaccettabile ogni anno avere speso 7 milioni di euro meno del tetto previsto come spesa per il personale».