LUCCHINI: PER JSW L’ACQUISTO NON E’ ANCORA “COSA FATTA”
NEW DELHI/LONDRA – E’ prematuro l’annuncio del governo italiano che la vendita di una parte delle attività siderurgiche di Lucchini all’indiana JSW Steel JSTL.NS sarà conclusa nel giro di pochi giorni. Lo ha detto il 13 agosto un alto dirigente del produttore di acciaio indiano alla Reuters dopo le recenti affermazioni di Renzi.
La Lucchini, che era di proprietà della russa Severstal CHMF.MM, è stata dichiarata insolvente nel 2012 e posta sotto amministrazione controllata. Il premier Matteo Renzi aveva infatti detto domenica scorsa che un accordo tra Lucchini e JSW Steel, controllata dal miliardario Sajjan Jindal, si sarebbe concluso “nel giro di pochi giorni”.
Tuttavia il direttore esecutivo di JSW, Seshagiri Rao, ha detto che la compagnia deve ancora finalizzare l’accordo, mentre fonti sindacali e industriali dicono che l’opposizione di una importante sigla sindacale alla vendita a spezzatino di Lucchini potrebbe ritardare l’intesa.
“Siamo uno degli offerenti, sì. Ma tutto quello che posso dire al momento è che non abbiamo concluso nulla”, ha detto Rao a Mumbai, aggiungendo di non avere in agenda un viaggio in Italia per altri colloqui.
E così, mentre dalla Lucchini si trincera dietro un “No Comment”, in molti sia a Piombino che in Italia iniziano a chiedersi se un asse così strategico per il paese come quello dell’acciaio deve essere trattato come un qualsiasi altro prodotto commerciale, e ceduto a gruppi internazionali che neanche sembrano particolarmente interessati all’acquisto.