LUCCHINI: IL MISE E’ OTTIMISTA PER LA CESSIONE A JSW
Piombino (LI) – In relazione alla vendita Lucchini il Ministero dello sviluppo Economico è ottimista: «Il negoziato per la vendita Lucchini sta andando avanti positivamente. Speriamo di arrivare alla fase conclusiva al ministero nella prima metà di settembre».
Ottimismo quindi, nonostante le affermazioni di due giorni fa della Jindal. Solo dopo il vertice in India fra il commissario straordinario Lucchini Piero Nardi e i dirigenti di JSW – previsto in questi giorni – il comitato di sorveglianza di Lucchini e il ministero dello sviluppo economico, potranno avere più elementi per valutare, ed eventualmente anche per accogliere, la proposta di acquisto presentata da Jindal. Nella trattativa che dovrebbe riprendere la prossima settimana tra il commissario Piero Nardi ed i vertici di Jsw, il prezzo di acquisto resta una questione centrale. Perché senza almeno una parte dei soldi che Nardi si attendeva dalla vendita rischia di altare anche il meccanismo della solidarietà.
Meno ottimista è stato infatti il cfo del gruppo Jindal, Seshagiri Rao che aveva commentato che «al momento non è stato concluso alcunchè», sostenendo inoltre di non avere in programma viaggi in Italia.
Dal lato sindacale proprio non sono piaciute le parole del comunicato rilasciato alla Reuters da JSW in riferimento «ai segnali di insoddisfazione da parte dei sindacati» che avrebbero raffreddato il clima del confronto alla ricerca di un’intesa per quelli che restano i termini conosciuti dell’affare: e cioè l’acquisto solo dei laminatoi e degli impianti marittimi.
Il segretario della Fiom, Luciano Gabrielli, non comprende tali ostilità. «Noi non sappiamo nulla di Jindal – dice Gabrielli – se la trattativa andrà in fondo incontreremo la proprietà e ci confronteremo. Noi ad oggi possiamo e vogliamo solo riferirci agli impegni che con l’Accordo di programma hanno preso il governo con tre ministri, il governatore Enrico Rossi e il Comune di Piombino. Serve tornare a parlare di produzione dell’acciaio, altrimenti ha poco senso tutto il resto, anche il polo di rottamazione».
Non è escluso che queste notizie facciano parte anche della tattica della trattativa per spuntare un prezzo più basso da parte di Jindal, che essendo di fatto l’unico compratore sicuramente sta “manovrando per ottenere il prezzo più basso e il sindacato più malleabile possibile in vista dei previsti tagli del personale che alcune fonti indicano in circa 1000 dipendenti “a casa”.
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