LA TIRRENICA FUORI DALLO “SBLOCCA ITALIA“, PROBLEMI CON SAT, SLITTA ANCORA LA SS398
Il corridoio tirrenico – infrastruttura strategica per il paese – non entra nel decreto Sblocca Italia. Sono spariti i 270-280 milioni di finanziamento pubblico sembra per problemi con SAT, e la Tirrenica sarà rinviata alla legge di Stabilità di fine anno, ma il condizionale dopo 60 anni è d’obbligo, solo se saranno risolti i problemi con gli investitori.
L’Italia è nella doppia morsa di deflazione e recessione, i disoccupati salgono ancora e le province di Livorno e Grosseto sono tra quelle che stanno soffrendo di più la crisi, ma i problemi del gruppo che fa capo alla Società Autostrada Tirrenica (Caltagirone, Coop “rosse”, MPS e Benetton) alla fine sono sempre gli stessi: i guadagni troppo bassi secondo SAT.
Sat, infatti, ha iniziato a reclamare con il suo presidente Antonio Bargone (che era anche commissario di governo per la Tirrenica, incarico da cui si è dimesso per protesta) un contributo pubblico da 272 milioni di euro per l’opera valutata circa 2 miliardi (in quanto il progetto definitivo ancora non è disponibile, ndr.) per due ragioni: sulla sua autostrada passano meno auto del previsto e, soprattutto, i pedaggi sono aumentati troppo poco.
A gennaio, le tariffe sono state ritoccate dal ministero dei Trasporti “solo” del 5% invece del 7,81% previsto e quindi il piano finanziario alla base del completamento del corridoio ha iniziato a traballare. Una questione delicatissima su cui si innesta in questi giorni la valutazione del progetto da parte del Cipe, il comitato interministeriale della programmazione economica: nel piano finanziario, infatti, a gennaio sono stati inseriti anche i lavori per i tratti da Grosseto ad Ansedonia e la Bretella di Piombino SS 398 che quindi slitta ancora. Senza il via libera del comitato al piano finanziario modificato, si blocca anche l’erogazione dei fondi.
Il Cipe dovrebbe infatti valutare la congruità delle complanari all’autostrada che passerà interamente sopra l’Aurelia, dividendo in alcuni tratti anche paesi in due, mentre a nord di Grosseto la vecchia Aurelia non è più idonea ad essere considerata una complanare visti i lavori di integrazione della strada all’interno della geografia dei vari comuni.
Il progetto è chiaramente insostenibile, come già nel 2001 diceva un attenta analisi dell’ANAS, e il Governo farebbe meglio, se non vuole aggravare ulteriormente la crisi di queste due province, invece di regalare soldi ai privati di SAT per poi far pagare ai residenti il pedaggio più alto d’Europa, accollarsi l’opera tramite ANAS nel tratto a sud di Grosseto completando la variante Aurelia fino a Civitavecchia, per poi adeguare, in tempi migliori, il tratto a nord che è comunque già una efficiente superstrada da 110 km/h.
Giuseppe Trinchini
Al solito
questi sono i nostri imPRENDITORI, nessun rischio d’impresa, se ci sono utili si dividono, se le cose vanno male si chiede allo stato di ripianare, anche perdite NON ancora esistenti.
I 270 milioni che SAT ha chiesto come contributo da parte dello stato, contraddicono il SENZA ONERI con cui SAT ha avuto la concessione di “espropriarci” dell’Aurelia e della Variante Aurelia…. a questo punto le andrebbe ritirata.
Quei soldi, NON saranno i soli che verranno richiesti ed allora perchè, come dice l’articolista, NON tornare al vecchio progetto ANAS 2001 e mettere in sicurezza il tratto a sud di GR lasciandolo pubblico e gratuito??
Ne avremmo vantaggio tutti, cittadini, turisti, economia, sicurezza…e NON solo 4 imPRENDITORI amici degli amici, che pensano solo ai loro guadagni.
Comunque un primo risultato….la lotta continua.