EDITORIALE: SCRICCHIOLA LA “GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA” DEL PD?
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: SCRICCHIOLA LA “GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA” DEL PD?
Corriere Etrusco “numero 70” del 5 settembre 2014.
Ci deve essere qualcosa che proprio non va nella “gioiosa macchina da guerra” del Partito Democratico piombinese che stenta a partire dopo le ultime elezioni e che ha il suo apice nella crisi di tutte le “feste dell’Unità” che si sono celebrate a Piombino quest’anno. Poca gente a tutte le iniziative alle quali sono stati latitanti perfino molti dei consiglieri comunali del partito di maggioranza.
Appuntamenti che alcuni anni fa avrebbero attratto centinaia di persone, come la visita del ministro del lavoro Poletti e del sottosegretario Baretta, non hanno chiamato più dei soliti quaranta pensionati “precettati” e pochi sindacalisti. E poco ha potuto fare la faccia rassicurante di Enrico Berlinguer sullo sfondo dell’area dibattiti per coinvolgere il pubblico presente.
Poi la vicenda dei consiglieri di quartiere nella quale il “partitone” ha avuto una caduta di stile un po’ imbarazzante per chi da quasi settant’anni vince senza soluzione di continuità le elezioni ma che oggi non sembra in grado di presentare l’elenco dei suoi consiglieri di quartiere. E di fronte alla richiesta di rispetto dei regolamenti da parte delle opposizioni si arrampica “sugli specchi” con affermazioni che rientrano nella migliore delle demagogie.
Un partito in cerca d’identità che sta cercando di compensare i fallimenti (Khaled, Concordia e SS.398 su tutti) che erano alla base dell’ultima campagna elettorale che aveva come slogan “Nel solco della continuità”. Una continuità che si è manifestata con la chiusura dell’altoforno, con un bando per la vendita dello stabilimento che si trascina da quasi un anno e con tutti gli operai Lucchini e delle ditte che a breve saranno a casa in Cds o Cig. Una “continuità” con il passato che durante l’estate si è manifestata nelle continue code per uscire da Piombino, nella mancanza di programmazione turistica e in una città che sembra sempre più sporca.
C’è bisogno di una svolta vera all’interno del PD. Più che di persone che ci mettono la faccia (ce ne sono fin troppe…), c’è bisogno di idee e progetti che non siano realizzabili solo sulla carta, c’è bisogno di programmazione turistica ed economica e fondamentalmente c’è bisogno di più umiltà.
L’alternativa è la fila all’interno della festa del PD solo agli stand dei frati (e bomboloni) e della tombola.
Giuseppe Trinchini
Ma a chi dobbiamo dire grazie per tutte queste fortune che abbiamo forse ad Anselmi o Tortolini o Fabiani o Manciulli o Velo o la Triplce. Qualcuno lo sa ?
Forse è il destino l’artefice di questo risultato ? Il mistero continua.
è l’ostinazione di una piccola oligarchia di persone che deve tutto al partito, nella maggioranza dei casi non avendo mai fatto altro nella vita. Servirebbe un cambio forte, con individui legati alla società, al lavoro, alla cultura, ai problemi reali e quotidini della gente. Altro che continuità….